Era il mese di febbraio dello scorso anno quando avevamo indovinato un’altra delle tante previsioni fatte in questi anni per quanto riguarda la sanità corrotta cosentina. Oggi torniamo a parlare del famoso “monaco nero” ovvero il vecchio direttore sanitario dell’ospedale dell’Annunziata, al secolo Mario Veltri (tra gli indagati dell’ultimo scandalo della truffa per l’appalto delle pulizie), vecchio arnese democristiano sistemato in un settore strategico, che era rimasto sostanzialmente al suo posto con il solito stratagemma.
Non contento di essere in pensione e di avere già beneficiato di una lunga proroga, poco meno di un anno fa per garantire al cento per cento gli amici degli amici, gli era stato conferito un incarico gratuito (almeno al danno non è stata aggiunta la beffa) che gli ha permesso e forse gli permette di stare ancora in azienda a controllare e a disporre.
Vogliamo ricordare, per quei pochi che non lo sapessero, che il dr. Mario Veltri è andato in pensione da primario dell’Unità Operativa Complessa di Medicina Nucleare già a maggio 2018 ma nonostante tutto ha ricoperto ancora l’incarico di direttore sanitario aziendale perché il suo incarico non era stato “tarato” sulla sua data di pensionamento ma sarebbe scaduto a fine dicembre 2018. E così, con questo stratagemma, gli amici degli amici hanno “guadagnato” sette lunghi mesi aggiuntivi di “sciacqua Rosa e viva Agnese”. Del resto, il Veltri non è certo nuovo a situazioni fuori da ogni regola e infatti, diversi anni fa, si occuparono delle sue mire persino i giornali di regime cosentini.
Infatti, ormai pensionato di ferro, continua ad occupare sempre la stessa stanza che occupava quando era ancora direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliera. continuando a ricevere persone e sbrigare pratiche aziendali, in palese contrasto con lo status di pensionato o addirittura di volontario come vorrebbero farci credere. Eh sì, perché anche questa circostanza è falsa. Veltri è volontario illegalmente in direzione sanitaria in quanto la normativa prevede lo svolgimento di un periodo da volontario a titolo gratuito nel reparto di assegnazione e come tutti noi sappiamo il suo reparto era la Medicina nucleare e non certo per seguire (?) il Piano di rientro aziendale, come se all’ospedale senza di lui non potessero portarlo a compimento. Ma del resto questa è solo una piccola illegalità rispetto alla sua azione quotidiana da direttore sanitario-ombra.
La domanda è sempre la stessa: ma quali interessi politici deve ancora gestire? Per quali motivi o interessi particolari un pensionato rimane al suo posto di alto dirigente di un ente pubblico? Quale gruppo politico potrebbe tentare di appoggiare un tale procedimento amministrativo contro ogni legge vigente? E per quale tornaconto? Lo sapremo presto.