Calabria, scuole chiuse da Mago Spirlì: i genitori si organizzano. Pioggia di ricorsi al Tar

In Calabria abbiamo una croce che saremo costretti a portare almeno fino all’11 aprile. Si chiama Spirlì o meglio Mago Sporlì…

L’ultima “perla” che ci ha propinato è la chiusura di tutte le scuole (elementari e medie fino al 15 gennaio e superiori fino al 31), e allora i genitori stanno valutando proteste eclatanti. Molti vorrebbero andare alla Cittadella Regionale insieme ai bambini per manifestare in massa già domani mattina (giovedì 7), sui social c’è fermento in tal senso. Altri stanno già contattando studi legali per fare ricorso al Tar, una scelta meno eclatante ma più pragmatica per fare in modo che le scuole riaprano subito così come stabilito dal Governo centrale. Già lo scorso autunno, il 23 novembre, il Tar aveva dato ragione ai genitori che avevano fatto ricorso contro analoga ordinanza di Spirlì, e così le scuole avevano riaperto. Molti uffici legali si stanno già dichiarando disponibili ad intraprendere il ricorso per conto dei genitori, a partire dai legali che avevano ottenuto il successo legale a novembre, Paolo Perrone e Nicola Cassano del foro di Paola.

Con un’altra sentenza, il 14 dicembre il Tar calabrese accoglieva il ricorso dell’avvocato Giuseppe Pitaro e sospendeva anche l’ordinanza di chiusura delle scuole del Sindaco di Crotone, spiegando che “l’indiscriminata chiusura di tutte le scuole è una misura non proporzionata” alla situazione epidemiologica Regionale, che oggi è enormemente migliorata rispetto ad allora. Nella motivazione del Tar si leggeva che “le scelte operate a livello statale sono costantemente orientate nel senso di garantire la didattica in presenza dalle materne alla prima media anche per i territori caratterizzati da rischio più grave“, cioè le “zone rosse” che oggi sono per fortuna un lontano ricordo in tutt’Italia al punto che il Governo ha deciso di riaprire anche le superiori.

Il Tar calabrese motivava anche che i pochi casi degli alunni risultati positivi “rappresentano un dato estremamente ridotto, senza dire che la causa del contagio sulla non è con certezza correlabile con la frequenza scolastica“.

In base a tutte le indicazioni di scienza, coscienza e diritto, le scuole in Calabria dovrebbero riaprire come nel resto d’Italia. E riapriranno. E’ solo questione di tempo: presentare i ricorsi al più presto e attendere la sentenza del Tar. Che in base alla giurisprudenza pregressa, molto recente e rispetto a una questione analoga, si è già espressa in modo chiaro. Con buona pace di Spirlì. Piuttosto, non possiamo fare ricorso al Tar per sospendere la sua “facenza funzioni” di governatore?