Casali del Manco. Il “ritorno” di Robertino Perri, re dei faccendieri nella società dei magnaccioni

La notizia risale alla fine del 2020, ma è circolata soltanto a livello di aumm aumm e di ammiccamenti vari. Eh sì, perché si parla di un personaggio che va preso con le pinze e con mille cautele. Ma oggi possiamo finalmente sdoganare tutto il materiale raccolto (anche perché nonostante le chiacchiere del suo compare Ferdinando Aiello, ancora non s’è presentato qui da noi e se si presentasse sapremmo bene come accoglierlo…).

Signore e signori, abbiamo il (dis)piacere di annunciarvi che Robertino Perri, il faccendiere deus ex machina della famigerata EdilPerri, tra le “peggiori” ditte amiche di Occhiuto e di tutta la paranza della malapolitica cosentina, è tornato. Ed è tornato anche in grande stile perché, dopo essere stato “riabilitato” dai suoi amici magistrati collusi (ultima la signora della massomafia Claudia Pingitore che ha assolto un suo stretto congiunto dal processo per gli appalti a Cosenza), in men che non si dica è stato subito “risarcito” a Casali del Manco dopo le sue mille peripezie con una procedura di affidamento diretto per un lavoro di 57.000 euro sponsorizzato da Nicola Adamo alias Capu i Liuni al sindaco Martire. 

Robertino Perri è un vecchio “cliente” di Iacchite’, che ne ha raccontato e ne racconta ancora vita, morte e miracoli (venga signor Perri, che la aspettiamo…). Si tratta di un insospettabile mediatore di affari al meglio poco chiari, se non del tutto lerci. È noto ai bene informati per i suoi rapporti stretti, talora strettissimi, con alcuni magistrati, ai quali rivela a convenienza ora un intrallazzo ora un altro, a seconda dell’interesse superiore da tutelare. I suoi compari d’affari sono i politici di casa nostra. Il confidente dà loro il proprio contributo a fare o disfare un potere anziché un altro, mentre tratta con l’uno e l’altro per capire come meglio conviene agire.

In queste ultimi anni lo si è potuto vedere intrattenere conversazioni confidenziali all’aperto – mai in uno stesso luogo della città – spesso cheek to cheek, ora con Nicola Adamo (artefice del suo ultimo “blitz” a Casali del Manco), ora con Michelangelo Spataro, ora con Tonino Gentile, ora con Pino Tursi Prato, ora con Roberto Occhiuto, ora con Morrone senior e via dicendo. Tutti costoro sono ben a conoscenza dei suoi rapporti stretti o strettissimi con qualche magistrato e alcuni influenti poliziotti. Ma lui sa come pigliare i discorsi senza far insospettire più di tanto il proprio interlocutore di turno.

È bravo in quello che fa. Perché se un uccellino della magistratura gli dice che hanno messo cimici nell’auto di Tizio o di Caio, lui interviene in base al comitato d’affari da salvaguardare o, al contrario, da mettere alle corde. Non si sporca le mani, perciò chiede aiuto a qualche amico esperto in sistemi di sicurezza, se c’è un’auto da bonificare, un telefono da clonare, uno studio o una casa da passare al vaglio di un rilevatore di microspie. Non si sporca le mani neppure quando riceve incarichi nel settore dell’edilizia pubblica, sua attività principale.
È bravo perché sa anche rinunciare a qualche appalto, ma ovviamente deve campare anche lui… E di conseguenza incappa anche in qualche “imprevisto” se così possiamo definire il suo rinvio a giudizio per la vicenda della morte di Giampiero Tarasi, il ragazzo cosentino deceduto in un tragico incidente stradale a Portapiana in una zona nella quale non c’era nessun tipo di segnalazione… Insieme ad altra gentaglia della peggiore specie, tutta legata a Mario Occhiuto (porcaria e arrassusia).
E a questo punto rievochiamo le sue peripezie che l’hanno reso, in qualche modo, “leggendario” e certamente lo specchio della fetida società dei magnaccioni in salsa cosentina.
I FASTI DELLA EDILPERRI
In città, nonostante la macchina propagandistica di Mario Occhiuto, il malcontento per gli affidamenti diretti, i cottimi fiduciari e gli appalti truccati dilagava ormai da anni. Ma stranamente non si parlava mai di determinate ditte, che evidentemente avevano ampie coperture in procura a Cosenza. Una situazione che, a quanto pare, sembrava studiata a tavolino per consentire di lavorare a poche imprese, che in pratica hanno fatto cartello esattamente come è accaduto per gli altri lavori definiti di “somma urgenza”. Parliamo, dunque, di un’altra branca degli ormai famigerati cottimi fiduciari assegnati sotto la soglia dei 40mila euro.

La Termoimpianti di Ivan Mandarino ha sede legale a Cerisano.

Il signor Mandarino ha un valore aggiunto che pochi altri possono permettersi. E’ il fratello dell’appuntato dei carabinieri Franco, in servizio presso la Procura della Repubblica di Cosenza. Grazie a questa sua relazione, è evidente che ha goduto di un trattamento di favore da parte del nostro caro sindaco. Prima che – finalmente! – qualcuno se ne accorgesse e indagasse anche su questa azienda (e meno male!)

Le cifre ci dicono che l’impresa Mandarino ha già avuto liquidati lavori per 974mila euro con altri impegni di spesa per 514mila euro. Siamo insomma a un movimento di soldi che tocca la cifra di 1milione 489mila euro. Ivan Mandarino, come accennavamo, adesso fa parte dell’elenco degli imprenditori raggiunti da avviso di garanzia dalla procura di Cosenza. Non sappiamo invece se suo fratello carabiniere sia stato trasferito (ma abbiamo molti dubbi che sia accaduto). 

EDILPERRI E MAZZUCA: LAVORI PER QUASI 5 MILIONI DI EURO

Ma le imprese che hanno realizzato i maggiori affari sono state altre due: la Edil Perri e l’impresa di Nicola Mazzuca, che a sua volta controlla anche la SC Costruzioni.

L’impresa Edil Perri ha già conquistato da tempo le cronache dei giornali.

Quando esplose lo scandalo del Viale Parco e si scoprirono sotto la superficie del terreno rifiuti urbani e speciali, sacchetti di plastica, ritagli di tessuto, lattine, copertoni d’auto, carcasse di elettrodomestici e telai di autovetture, toccò proprio alla ditta Edil Perri portare a compimento i lavori di ripristino e smaltire tutta la massa dei rifiuti.

Senza voler scomodare nessun “potente”, era già evidente che questa impresa aveva le mani in pasta ed era molto considerata dal sistema di potere.

Sono passati un po’ di anni e la Edil Perri ha viaggiato a lungo a braccetto di un’altra impresa che movimenta parecchio denaro, cioè quella del geometra Nicola Mazzuca, Spesso e volentieri, Palazzo dei Bruzi ha assegnato determine a entrambe le imprese per gli affidamenti diretti riguardanti le riparazioni delle fogne e le perdite d’acqua, molto frequenti in città.

L’analisi delle determine porta alla luce numeri impressionanti.

L’impresa Mazzuca ha avuto liquidazioni per 878mila 941 euro e ha avuto somme impegnate (e quasi certamente ormai liquidate) per 1milione 914mila euro.

Il totale fa 2milioni 793mila euro!!!

Quanto alla Edil Perri, ha avuto già liquidati 648mila euro e ha avuto impegni di spesa (anche questi certamente ormai liquidati) per 1milione 451mila euro. Per un totale di 2 milioni e 99mila euro. Unendo le forze, dunque, si sfiorano i 5 milioni di euro. Che sono poi ancora aumentati nel corso degli ultimi mesi, specie per quanto riguarda la ditta Mazzuca. 

Devono avere, dunque, qualche santo in paradiso. Chi? Di Mazzuca si dice che abbia un solidissimo rapporto con il sindaco Occhiuto per interessi legati a una serie di palazzi, uno in particolare sul quale stiamo raccogliendo informazioni.

Su Robertino Perri, deus ex machina della Edil Perri, invece, oltre ai boatos, basta dare un’occhiata a chi si accompagna o meglio a chi si accompagnava. Erano in molti a dire che questo imprenditore fosse legato a doppio filo al procuratore della Repubblica di Castrovillari, Eugenio Facciolla. Per amore di verità, tuttavia, dobbiamo sottolineare che, dopo che Iacchite’ aveva reso noto questo legame, la EdilPerri (al contrario della ditta Mazzuca) non ha più avuto trattamenti di riguardo e non ha più viaggiato insieme alla ditta del geometra amico intimo del cazzaro. Mazzuca e Perri fanno parte del gruppo degli imprenditori raggiunti da avviso di garanzia da parte della procura di Cosenza. E Robertino Perri era stato arrestato alla fine del 2018 dalla procura di Paola nella celeberrima operazione “Merlino” del procuratore Pierpaolo Bruni per i traffici che faceva anche a Fuscaldo insieme agli amici truffatori di Occhiuto il cazzaro (“Merlino” Fernandez e il pessimo sindaco di Fuscaldo Gianfranco Ramundo in prima fila), visto che su Cosenza aveva trovato “disco rosso”.

Ma a giugno del 2020 è arrivata la provvidenziale e per certi versi scontata “riablitazione” del faccendiere nonostante il certosino lavoro del procuratore Bruni e così al Comune di Casali del Manco hanno pensato bene di rimetterlo in corsa, naturalmente con il prezioso “suggerimento” di Capu i Liuni. Noblesse oblige…

A questo punto, voi vi chiederete: ma come si posiziona Robertino Perri, e quindi anche Nicola Adamo, nella campagna elettorale di Casali del Manco appena iniziata? Beh, per questo dovete avere ancora un po’ di pazienza.

Tuttavia, il gioco del faccendiere – quello che gli riesce meglio – stavolta potrebbe metterlo nei guai, visto che uno dei suoi principali referenti del momento è Pierino Citrigno, ansioso di indicare i suoi “eredi” perché ha superato la settantina ed eterno non è. E non potrà certo esser sostituito dal figlio ed erede al trono delle imprese di famiglia Alfredo, detto Alfredino, un “Trota” in salsa bruzia, tanto ignorante quanto spocchioso con i piccioli – tanti tantissimi – di papà.

Il confidente potrebbe finire nei guai, stavolta, a causa dei tempi che mutano… Intelligenti pauca!