Tommaso Brutto, consigliere comunale di Catanzaro fino allo scorso 23 dicembre, non è certo nuovo alle indagini della Dda del capoluogo. Oggi è stato arrestato insieme al figlio Saverio, assessore nel Comune di Simeri Crichi, nell’ambito dell’operazione “Basso profilo”. Tommaso Brutto fa parte a tutti gli effetti della “banda” criminale e viene citato diverse volte nel comunicato della Dda.
Brutto, in particolare, si dava da fare e non poco per ottenere informazioni sulle operazioni di polizia imminenti attraverso una rete di fonti e connivenze tra le forze dell’ordine.
“In questo contesto – scrive la Dda di Catanzaro -, il ruolo di un Luogotenente della Guardia di Finanza, oggi in pensione, Ercole D’Alessandro, anch’egli raggiunto da misura custodiale, in quanto, ancora in servizio all’epoca dei fatti, con la sua condotta, finalizzata ad ottenere uno stipendio fisso tramite l’assunzione del figlio presso una società costituita ad hoc dall’imprenditore GALLO Antonio in Albania, forniva notizie sullo stato dell’indagine denominata “Borderland”, avvicinando i colleghi delegati alle indagini, contribuendo a salvaguardare gli interessi di GALLO Antonio, di cui conosceva i legami con la compagine associativa di tipo ‘ndranghetistico cui era intraneo.
Per gli stessi motivi si muovevano due politici catanzaresi, BRUTTO Tommaso e BRUTTO Saverio, padre e figlio, l’uno consigliere di minoranza del comune di Catanzaro, l’altro assessore del comune di Simeri Crichi, coinvolti nell’operazione, i quali auspicando ad un guadagno analogo a quello del Luogotenente mettevano in contatto quest’ultimo con l’imprenditore delle cosche, attraverso promesse di “entrature” da realizzare con il contributo del segretario Regionale in Calabria dell’UDC, Franco Talarico, oggi assessore al bilancio della Regione Calabria che, a sua volta, avrebbe coinvolto un europarlamentare e altri politici nazionali. Talarico, insieme ai due politici locali, guardavano a GALLO Antonio come imprenditore di loro riferimento per l’aggiudicazione di grossi appalti per i quali il loro guadagno sarebbe consistito in una provvigione del 5%…”.
E non solo: “… la consorteria ‘ndranghetista, nelle persone di GALLO Antonio, BRUTTO Tommaso, BRUTTO Saverio, PIRRELLO Antonino e ERRIGO Natale abbia manifestato la propria ingerenza anche in occasione delle Elezioni Politiche del marzo 2018, per il rinnovo della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, nel corso delle quali ha stipulato un “patto di scambio” con il candidato TALARICO Francesco, consistente nella promessa di “entrature” per l’ottenimento di appalti per la fornitura di prodotti antinfortunistici erogati dalla sua impresa e banditi da enti pubblici economici e società in house, attraverso la mediazione dell’europarlamentare CESA Lorenzo in cambio della promessa di un “pacchetto” di voti…”.
Ma chi è Tommaso Brutto? L’ormai ex consigliere comunale di Catanzaro è una delle pedine-chiave dell’organizzazione di società “scatole cinesi” di Mimmo Tallini per il riciclaggio di denaro sporco secondo la Finanza che sta indagando su di lui anche per altre vicende. Brutto è da sempre legato a Tallini per motivi di speculazioni economiche ed è soggetto sconosciuto al fisco, come riporta l’informativa depositata qualche mese fa al Tribunale di Catanzaro nell’ambito delle vicende legate all’operazione Farmabusiness. Di conseguenza, non è dato sapere quale sia il suo mestiere; sembrerebbe che non abbia mai fatto nulla, salvo il consigliere comunale e provinciale… Di certo, però, sappiamo, che è socio al 50% con la moglie di Mimmo Tallini, la signora Rosa Critelli, che è amministratrice unica e socia al 50% della società Olimpo Srl, esercente attività di costruzione edifici e in particolare del complesso costruito a Catanzaro Lido in via Latina, sotto al quale la Finanza annota “riciclaggio” e c’è veramente poco da aggiungere.
Brutto è stato da sempre legato a Pino Galati, l’ex deputato lametino, tanto che anche il figlio entrò di striscio nello scandalo Calabresi nel Mondo, dove era stato assunto
Riguardo allo scandalo Gettonopoli, Tommaso Brutto risultava assunto dalla Verdeoro, una società dell’imprenditore Coluccio, tanto che la troupe di Non è L’Arena, a caccia di notizie, aveva intervistato i suoi presunti colleghi, i quali univocamente dissero di non averlo mai visto in azienda. La Verdeoro aveva una particolarità sorprendente: era amministrata da una badante polacca e quindi tutta Catanzaro, all’epoca dell’inchiesta della trasmissione di Giletti, ironizzava sul fatto che Brutto fosse stato assunto dalla sua badante… Ovviamente, una sorta di amara barzelletta. Oggi, il figlio di Brutto, Saverio, arrestato insieme a lui stamattina, fa parte dello staff di Sergio Abramo alla Provincia di Catanzaro, oltre ad essere assessore al comune di Simeri Crichi. Così, tanto per non farsi mancare nulla. Ma siamo sicuri che anche stavolta il celeberrimo Sergiun farà finta di nulla, fischiettando mentre la città di Catanzaro, della quale fino a prova contraria è ancora sindaco, sprofonda nella melma.