Era il mese di giugno del 2019 quando esplose con grande risalto la polemica che aveva investito la deputata Dalila Nesci del M5s, oggi felicemente sottosegretaria del governo Draghi, per la illegittima nomina del suo collaboratore, tale Gianluigi Scaffidi, già fedele collaboratore di Peppe Scopelliti, a dirigente sanitario e in particolare direttore generale dell’Asp di Vibo Valentia. Una polemica così forte che la ministra Grillo fu poi costretta a revocarla.
Pensate che all’epoca si era scomodata persino la terribile Madame Fifì, al secolo Enza Bruno Bossio, per non parlare della defunta Jole Santelli, per protestare contro la nomina di Scaffidi.
Bene, poi a distanza di meno di due anni, Scaffidi (dopo essere stato nominato sempre dalla Santelli come componente della sua task force antiCovid quasi… in segno di pace) approda alla poltrona di commissario dell’Asp di Reggio Calabria. Un trionfo! E ovviamente nessuna voce contraria, anche Madame Fifì, che di solito “abbaccaglia”, sembra avere messo la “mussarola”.
Noi, dal canto nostro, poco potevamo fare ma certamente abbiamo potuto ricordare alla gente cosa scriveva un ex grillino ovvero Rosario Cupelli sul soggetto in questione e sulla sua potente “padrina” ancora fedele sulla carta a Beppe Grillo e ai suoi cortigiani ma – come vedremo – in perfetta linea anche con il centrodestra.
“… Il voler nominare un proprio stretto collaboratore a direttore generale dell’ASP di Vibo ovvero il collegio elettorale dove la Nesci risiede ed è stata eletta, rappresenta un caso eclatante di conflitto d’interessi. È noto che nei decenni passati queste nomine avevano lo scopo di creare consenso elettorale sfruttando il “bisogno” della gente. Ecco quindi palesarsi i motivi della inopportunità della nomina. Una possibile unione di intenti fra il deputato e il manager operanti nel medesimo territorio;
la giustificazione adottata è ancora peggiore, infatti dire che il collaboratore non è stato retribuito può far pensare, può dare adito a strane considerazioni ovvero che la nomina a direttore generale di Scaffidi rappresenti un modo per ripagare dell’aiuto dato, un riconoscimento per il lavoro prestato, quindi una forma di retribuzione. A questo punto l’attività di Scaffidi a favore dell’attività della Nesci non può più definirsi volontaria e gratuita ma fa immaginare che aveva uno scopo ben preciso. Ma il fu M5S non voleva promulgare una legge sul conflitto d’interessi?
Tanto forte è stata la volontà di nominare questo Scaffidi anche in barba alle leggi vigenti che prevedono l’impossibilità di nominare persone in pensione (Scaffidi è in pensione) e di cui inoltre non risulta l’obbligatoria iscrizione all’Albo Nazionale. Ma il fu M5S non era per il rispetto delle leggi? Ed il fare leggi ad personam non è la stessa accusa fatta in passato dai grillini a Berlusconi o a Renzi? La coerenza dov’è? Mi sembra che i parlamentari calabresi abbiano resettato questo termine una volta raggiunta la tanto agognata poltrona!
Ma chiedo inoltre, in quale Azienda Sanitaria ha prestato l’attività di direttore il dr. Scaffidi per 5 anni (requisito minimo), quale Azienda sanitaria ha risanato? Oltre ad essere stato un funzionario regionale nominato da Scopelliti e poi in seguito ad un diverbio rimosso dall’incarico, quali sono le competenze tali da giustificare la nomina a manager capace di rivoluzionare l’ASP di Vibo e ora quella di Reggio? Se è cosi disinteressato come descritto, perché non ha subito dichiarato di non volere una nomina fuorilegge e consentire così di fermare le polemiche e togliere dall’imbarazzo la Ministra?”.
Il resto, purtroppo, è ampiamente superato dagli eventi, dal momento che ormai il M5s governa allegramente con tutti i peggiori corrotti d’Italia.
“… Non appare quindi una differenza netta con il passato, un cambio improntato esclusivamente alla nomina di persone preparate ed esperte in materia, con criteri chiari e regole precise, note a monte della selezione, meglio se mediante concorsi pubblici e con seria ed oggettiva valutazione dei curriculum in base principalmente ai risultati ottenuti. Insomma non riusciamo a scorgere il tanto sbandierato cambiamento. Le nomine tanto pubblicizzate e urgenti appaiono fatte ricalcando logiche da vecchia DC e da manuale Cencelli…”.
E non è finita qui. Perché la Nesci “modello Peppe” e il suo fido cavaliere Scaffidi sono finalmente riusciti nel loro intento ed hanno addirittura espugnato la roccaforte di Reggio, dove il Nostro fa il commissario nell’unica maniera che conosce ovvero quella di farsi i porci comodi suoi e dei suoi clienti e parenti. E, in perfetta linea con quanto sopra, la Nesci proprio qualche giorno fa è arrivata di gran carriera a dar manforte al Pd e al centrodestra “uniti nella lotta” a… De Magistris, aderendo (unica e sola se si escludono inutili idioti come Corbelli, i socialisti di Gigino Tic Tac Incarnato travestito da Adamo e i Verdi…) alle tragicomiche primarie di Irto e dei suoi compari che non vogliono perdere la poltrona alla Regione. Questo è il nuovo M5s modello Peppe, alleato con tutto il peggio della politica corrotta di centrosinistra e centrodestra “uniti nella lotta” a De Magistris. Del resto, basta guardare la foto di copertina per capire quanto la Nesci sia “complice” del centrodestra. Si tratta dell’inaugurazione di via Vittorio Veneto a Tropea, città natale della Nostra e feudo fedelissimo di Forza Italia dopo esserlo stato di Scopelliti grazie a soggetti come Mangialavori e al sindaco Macrì, degni compari della Nesci.
Perché secondo loro l’unico modo per far perdere De Magistris è quello di candidare don Nicola Irto, “giovane-vecchio” del Pd accriccato con i peggiori delinquenti della politica e della massomafia, a presidente della Regione, in maniera da far vincere il candidato “ufficiale” del centrodestra. Ma la partita è ancora tutta da giocare.