Il 23 aprile scorso, poco più di un mese fa, tutti i media hanno dato – giustamente – ampio risalto mediatica ad una operazione della procura di Cosenza e dei carabinieri di Rogliano riguardante una clamorosa “truffa aggravata e continuata” da parte di 14 soggetti operanti a vario titolo nel Distretto numero 4 di Rogliano dell’ente Calabria Verde, da individuare trasversalmente sia tra i dirigenti della struttura che tra gli addetti ai cantieri boschivi sparsi nella Provincia di Cosenza. Nelle loro veline, tuttavia, né la procura e né i carabinieri hanno inteso rivelare i loro riveriti nomi e cognomi.
Conosciamo tuttavia alcuni dettagli. In particolare, le attività investigative condotte hanno portato ad acclarare circa 3.800 ore di servizio non prestato, ma comunque regolarmente retribuito, effettuate nell’ambito di 950 episodi complessivamente individuati; tutto questo per un controvalore economico che arriva a sfiorare i 70.000 Euro di danno per l’Ente Pubblico Regionale.
L’articolata indagine, condotta dai militari della Stazione Carabinieri di Rogliano e coordinata dal Procuratore della Repubblica di Cosenza, è scaturita da una serie di accertamenti effettuati d’iniziativa nel 2018 dagli uomini della Benemerita nei fondi ove gli operai svolgevano le loro opere cantieristiche, ubicati in diverse aree della Provincia di Cosenza.
Lo stratagemma era semplice: tutti i dipendenti del Distretto utilizzavano regolarmente il proprio badge di servizio, ma facendo in modo che, in ragione della tipologia di “uscita” selezionata, l’orologio marcatempo non sottraesse il tempo trascorso all’esterno della Sede dall’orario di lavoro prestato, approfittando della generalizzata mancanza di controllo da parte di Dirigenti e Capi squadra. Ecco allora che dai tabulati acquisiti al termine del monitoraggio, i Carabinieri sono riusciti a ricostruire centinaia di ore di lavoro illecitamente sottratte alle mansioni d’ufficio, impiegate in pause e libere uscite mai giustificate, piuttosto che devolute ad incarichi di lavoro esterno mai autorizzati nell’ambito dei vari cantieri forestali della Provincia: tutto ciò veniva comunque contabilizzato come “normale” orario di servizio e puntualmente monetizzato nella busta paga mensile.
Fin qui le veline della procura di Cosenza e dei carabinieri di Rogliano. A questo punto, non possiamo proprio non ricordare che meno di un anno fa proprio in questo Distretto numero 4 di Rogliano di Calabria Verde, nel quale – almeno dal 2018 – era in vigore un sistema di truffa aggravata e continuata ai danni dello stato, la Regione Calabria, addirittura con la presenza di tre assessori (Gianluca Gallo, Fausto Orsomarso e Domenica Catalfamo), ha consegnato in pompa magna mezzi e macchine evidentemente utili soltanto a far continuare il sistema di truffe in vigore da tempo. E crediamo sia opportuno ricordare ai nostri lettori cosa producevano gli scribacchini della Regione in quella occasione, il 12 agosto del 2020. Riportiamo testualmente il comunicato stampa fino alla dichiarazione dell’assessore Gallo, poiché non abbiamo lo stomaco forte da reggere anche quelle dell’ex commissario Mariggiò e – soprattutto – del pallone gonfiato Orsomarso. Chiediamo scusa per questo ai nostri lettori.
Una giornata di festa per “Calabria Verde”, l’Azienda regionale per la forestazione e la politica per le montagne. Nella sede del Distretto territoriale Calabria Verde a Santo Stefano di Rogliano, è stato presentato il nuovo parco macchine che consentirà di effettuare interventi manutentivi e di pronto intervento idraulico. Le nuove dotazioni integrano le attuali competenze del servizio di sorveglianza idraulica, oggi fermo alla prima fase di monitoraggio. Consegnate anche quindici autovetture destinate ai direttori delle operazioni di spegnimento aziendali impegnati nella campagna Antincendio boschivo.
La presentazione è avvenuta alla presenza dell’assessore regionale alla Forestazione e Agricoltura, Gianluca Gallo; del commissario straordinario dell’Azienda, Aloisio Mariggiò; degli assessori ai Lavori Pubblici e Lavoro, rispettivamente Domenica Catalfamo e Fausto Orsomarso; dei consiglieri regionali. Pierluigi Caputo, Giuseppe Graziano, Antonio De Caprio e Graziano Di Natale e del dirigente del settore Forestazione, ingegnere Salvatore Siviglia.
Tanti i sindaci e gli amministratori dell’area del Savuto presenti, a partire dalla sindaco di Santo Stefano di Rogliano, Lucia Nicolazzi. Un ringraziamento particolare per l’organizzazione della presentazione, che è stata gradita occasione incontro con tanti dipendenti, è stato rivolto all’avvocato Giuseppe Campanaro e alla dottoressa Lucrezia Zurzolo, prezioso dirigente dell’Azienda da pochi giorni in pensione.
I nuovi mezzi meccanici potranno essere utilizzati in modo polivalente sia per interventi atti a mitigare il dissesto idrogeologico sia per mantenere o realizzare fasce parafuoco. L’assortimento di “taglie” consente l’impiego in molteplici scenari: i mezzi meccanici di movimento terra, ad esempio, saranno fondamentali anche per la manutenzione della viabilità forestale che attraversa quasi 75 mila ettari di demanio regionale in gestione all’azienda. E la viabilità forestale è fondamentale per consentire l’accesso ai mezzi anche e soprattutto in caso di incendio.
“Quello che svolge ‘Calabria Verde’ è un lavoro importante – ha esordito l’assessore Gianluca Gallo -molto spesso ci accorgiamo di alcune tragedie e diciamo che erano annunciate: prevenzione, mitigazione dei rischi e difesa del suolo sono fondamentali”. L’assessore Gallo ha ricordato le difficoltà in cui si è imbattuto il settore della Forestazione in seguito alla decisione del Governo nazionale di tagliare il contributo che ogni anno versava alla forestazione calabrese, ridotto da 130 milioni a 90 milioni. “Mancano all’appello 40 milioni di euro – ha detto Gallo -. Eppure lo sforzo della Regione è cospicuo perché noi dal nostro bilancio destiniamo 60 milioni alla forestazione. Il nostro è un impegno importante, perché il nostro patrimonio boschivo, che troppo spesso non è stato considerato patrimonio pubblico da tutelare nell’interesse dei calabresi: dobbiamo “impadronirci” di questo patrimonio la cui tutela passa dal senso civico dei calabresi, a cui continuamente mi appello. Penso alla possibile interazione tra forestazione e turismo: è chiaro che tutto parte dalla tutela dell’ambiente e dei nostri boschi. Dobbiamo iniziare a pensare alla forestazione non come a un peso ma come un’opportunità. Credo che questo sia un momento importante, perché è un momento di condivisione: spesso i calabresi hanno fatto il loro percorso in maniera individuale, invece io credo molto nel concetto di squadra, i sindaci, i consiglieri regionali – ha concluso Gallo – la Giunta regionale, la burocrazia. Io credo un grande sforzo comune: nessuno ci aiuterà, dovremo contare sulle nostre risorse”. Un solo telegrafico commento: povera Calabria nostra!!!