di Flavio Stasi, sindaco di Corigliano-Rossano
Dai palchi abbiamo rivendicato il diritto della nostra città di utilizzare, anche autonomamente, i soldi stanziati molti anni fa per l’ingegnerizzazione delle reti idriche, dicendo che soltanto una amministrazione autorevole avrebbe avuto la forza di farlo. Lo dicevamo perché la nostra città ha #carenzeidrichestrutturali, causate da una rete obsoleta e fatiscente.
Per farvi capire di cosa stiamo parlando, non dovete pensare soltanto alla condizione in cui troviamo condotte e componenti ad ogni scavo, ma addirittura al fatto che, più di una volta, gli addetti del settore Reti e Manutenzione non sono riusciti neanche ad arrestare il flusso dell’acqua per consentire la riparazione di una perdita. Immaginate di avere una perdita in casa che allaga le stanze, di aver chiuso la chiave d’arresto e che l’acqua, però, continui inspiegabilmente a sgorgare.
Questo perché negli anni si è proceduto ad allacci e contro allacci, su reti vecchie e disordinate, senza un progetto e senza tenerne memoria. Oggi senza il sapere dei vecchi fontanieri, che ringrazio di cuore, brancoleremmo nel buio.
Il progetto di ingegnerizzazione della rete idrica servirà a questo: mappare la rete ed individuarne le maggiori criticità, e dopo due anni di Amministrazione abbiamo approvato il progetto definitivo, sbloccando fondi fermi da anni. Si è trattato di un passo importante, per il quale è necessario ringraziare anche l’assessore regionale De Caprio per la sensibilità e la capacità di rispondere agli impulsi delle amministrazioni comunali coinvolte.
Certo non abbiamo aspettato questo progetto per intervenire sulle numerose, ataviche criticità del nostro sistema idrico. Alle volte leggo critiche di vecchi amministratori della città rispetto al problema non ancora risolto: ogni critica è legittima, ma servirebbe evitare di avere la memoria corta. In una parte della città abbiamo ereditato addirittura acqua immessa direttamente in rete, senza nemmeno clorazione, in campi pozzi completamente aperti alle intemperie.
Oggi tutti gli impianti sono chiusi e dotati di sistemi di miglioramento della qualità idrica; sono in corso, da qualche settimana, lavori di manutenzione straordinaria delle sorgenti montane per aumentarne la portata; sono stati già dati due incarichi per l’ottimizzazione ed il completamento delle reti dei centri storici; sono in corso lavori per consentire ai due serbatoi principali degli scali, San Paolo e Cozzo Giardino, permanentemente vuoti, di svolgere la propria funzione di accumulo e regolazione della rete. È un impegno a lunga durata, che richiederà tempo ed investimenti, ma che porterà risultati.
Oggi, grazie ai fondi per l’ingegnerizzazione sbloccati dopo anni di #immobilismo, avremo uno strumento in più. Ora spingeremo affinché la Regione acceleri sull’iter per realizzare questi ulteriori interventi.