Calabria 2021, la signora Ventura sempre più sola

La candidatura della signora Maria Antonietta Ventura alla carica di presidente della regione Calabria dell’asse, almeno così dovrebbe essere, Pd/5Stelle, è sempre più appesa ad un sottile quanto fragile filo. Le ripercussioni degli eventi romani di questi giorni – lo scontro tra Grillo e Conte che i 5 Stelle vogliono nascondere – sugli accordi politici “stipulati” tra Letta e Conte in materia di candidati unitari alle imminenti elezioni amministrative e per le regionali in Calabria, potrebbero essere devastanti. Il banco degli accordi politici salta se salta il banco Conte/Grillo. È questo lo scenario che potremmo trovarci di fronte nel tardo pomeriggio di lunedì, giorno in cui Conte ha annunciato una conferenza stampa dove potrebbe annunciare la nascita del nuovo soggetto politico, sganciato da Grillo, il Partito di Conte. Una specie di costola del Pd.  È chiaro che tale situazione, qualora dovesse configurarsi, il che è altamente probabile, porta con se conseguenze molto più gravi delle beghe politiche calabresi di cui ci stiamo occupando: se la Ventura è appesa ad un filo, lo scontro Conte/Grillo, mette anche a rischio la tenuta di questo governo e la “sopravvivenza” di Draghi.

Se salta l’accordo Grillo/Conte, i 5 Stelle si troveranno, oltre che senza simbolo, necessario per sancire l’alleanza e per presentare le liste, ad un bivio e gli eletti del movimento dovranno fare una scelta: o con Grillo, o con Conte. Da qui una inevitabile frattura che sotto il profilo elettorale non dice niente di buono. Lo smottamento che ne deriva potrebbe dare a Grillo il numero sufficienti di deputati e senatori (ancora a lui fedeli), per far traballare il governo Draghi e diventare l’ago della bilancia in questo ultimo scorcio di legislatura. Che forse è il tempo che serve a Grillo per risolvere i suoi problemi personali, tenendo il coltello dalla parte del manico però. Grillo non è coglione, sa bene che se accetta il depotenziamento della sua figura, scoprirebbe il fianco, in un momento di sua estrema debolezza, ai tanti nemici che si è fatto in questi ultimi 10 anni. Sa bene che senza poteri, Di Maio e compari, lo abbandonerebbero al suo destino, ecco perché le possibilità di un accordo sono pochissime, tranne se Conte non cede. Grillo sul suo ruolo e i suoi poteri, non cederà mai. Vedremo.

Ritornando in Calabria la signora Ventura, indipendentemente dagli eventi romani, di fatto, all’oggi, risulta la candidata di una piccola parte del Pd calabrese. Nessuno, tranne Bevacqua e qualche altro Chiò Chiò pari suo, del Pd regionale e dei presunti alleati ha “rivendicato” con slancio questa candidatura. Fateci caso, a parlare di lei solo Letta, Boccia, e neanche più di tanto Conte. Per il resto attorno alla candidatura della signora Ventura è calato un silenzio totale, e le uniche voci che si sentono sono i lamenti della stragrande maggioranza del popolo del Pd e dei suoi presunti alleati, che non hanno accettato questa candidatura. E questo lo sa bene anche la signora Ventura che si sarà sicuramente accorta che non se la fila proprio nessuno. Del resto ha accettato di fare da paravento agli accordi trasversali tra paranze politiche, sa bene che la sua è solo una “presenza”. Il suo compito è quello di dare una parvenza di serietà alla partecipazione del Pd alle elezioni regionali, di vincere non se ne parla proprio. Se poi guardiamo agli alleati del Pd, all’oggi nessuno dei deputati 5Stelle eletti in Calabria ha pronunciato una sola parola a favore di questa candidatura. Se quello del Pd è un silenzio strategico, quello dei deputati 5 Stelle è vergognoso. Non hanno il coraggio di rivendicarsi la candidatura della signora Ventura che per loro è davvero imbarazzante.

Insomma, la signora Ventura è sempre più sola, ostaggio di se stessa e degli accordi tra marpioni, schiacciata dal peso politico degli intrallazzi, e la domanda ritorna spontanea: ma alla signora Ventura che sta bene e non le manca niente, chi glielo ha fatto fare a mettersi in questo calderone che è la politica calabrese (che tra l’altro conosce benissimo visti i trascorsi lavorativi tra la sua azienda e la pubblica amministrazione)? Era e resta una domanda retorica!