Reggio ostaggio di rifiuti e roghi: ormai è un inceneritore all’aperto

Ostaggio dei rifiuti e dei roghi. Si continua a bruciare di notte ma anche in pieno giorno. Nel pomeriggio di ieri ancora una volta sono andati in fiamme i rifiuti a Ciccarello e al Rione Marconi. Mentre ieri sera le dense nubi nere cariche di diossine hanno ammorbato l’area nel perimetro dell’ex Polveriera. Ancora una volta. E alle luci del giorno è venuta fuori anche la carcassa di una vettura che qualcuno ha provveduto indisturbato e in pieno giorno a smontare.

Un inferno che vede i vigili del fuoco impegnati a spegnere i veleni. Lo ripetono da tempo i residenti: questi quartieri sono le nuove terre dei fuochi. Le denunce, le richieste di aiuto fino ad oggi non hanno sortito nessun effetto concreto. Il fenomeno più volte è finito al centro dei vertici del Comitato di ordine pubblico convocati in Prefettura. Anche aver inserito l’abbandono dei rifiuti tra i reati da monitorare nelle azioni del focus ‘ndrangheta non hanno creato un vero argine al problema. Una situazione che pare certificare come si sia perso il controllo del territorio.

La mappatura del fenomeno vede in trincea i quartieri ad alta densità di microcriminalità. Bombe sociali oltre che ambientali. E anche questo potrebbe essere un elemento di analisi. Intanto i cittadini sono costretti a stare tappati in casa con le finestre chiuse per evitare di respirare la diossina che si sprigiona, stendere è impensabile in questi quartieri in cui ci si sveglia con la puzza di bruciato. Un fenomeno che con effetto domino incide su più aspetti del quotidiano. Anche sul funzionamento dei servizi e delle infrastrutture. Lunedì a causa di un incendio che ha avvolto la torre di controllo dell’aeroporto un volo è stato dirottato su Lamezia. A bruciare non erano solo le sterpaglie, ma i cumuli di immondizia.

La drammatica situazione che si sta verificando in città è stata anche affrontata dal sindaco Giuseppe Falcomatà ieri nell’Aula del Consiglio comunale, prima con una dura reprimenda nei confronti dei consiglieri di minoranza e poi ricordando come “la città è sommersa dalla spazzatura perché non c’è uno sfogo per l’immondizia prodotta (”a proposito qualcuno conosce quanto la città produce in termini di rifiuto indifferenziato? E qualcuno di voi conosce come funziona il ciclo dei rifiuti?). E sui roghi che stanno letteralmente inghiottendo la città il primo cittadino si è detto ben conscio della situazione: “La stiamo monitorando anche con l’aiuto della Procura e della Prefettura perché non tutto succede per caso ma non voglio andare oltre”.

Il sindaco proprio su questo ha sottolineato il lavoro silenzioso di squadra che si sta portando avanti: “Gli incendi nella zona dell’ex polveriera non sono in un’area di nostra competenza in quanto è di proprietà del Demanio ma noi collaboriamo con tutti”. Parole che sembrano fare riferimento anche a una sorta di regia occulta dietro questi continui roghi che creano disagi per i cittadini e che costringono i Vigili del Fuoco a operazioni straordinarie di spegnimento. Sarebbe questo uno scenario inquietante ma occorre capire se il riferimento del sindaco è proprio a una strategia sul fronte degli incendi della spazzatura. Ma intanto in Consiglio è scoppiata una vera e propria bagarre su questa emergenza che purtroppo ormai da anni a fasi alterne sta interessando la città. Il dibattito, però, come al solito si è ridotto sulle accuse e sull’attribuzione di responsabilità tra Regione, Città metropolitana e Comune mentre le proposte e le intese risultano non pervenute. Alla fine però dai banchi della minoranza sono arrivate aperture e richieste di collaborazione per cercare di risolvere il problema. Fonte: Gazzetta del Sud