Calabria 2021. La Ventura faccia i nomi dei partiti di centrosinistra che la sostengono

La perseveranza del Pd nel voler definire a tutti i costi la signora Ventura come la candidata del centrosinistra, è davvero diabolica. E c’è un motivo ben preciso: la percezione collettiva deve “assumere e assimilare” questo binomio Ventura/centrosinistra come un dato di fatto, anche se una coalizione vera e propria a suo sostegno non esiste. A furia di dirlo la gente si convincerà che è così, senza chiedersi quali forze partitiche e politiche compongono questa coalizione. Una operazione di facciata per salvare l’immagine della “vastità del sostegno alla Ventura” che deve arrivare alla pubblica opinione. Tutta apparenza senza un briciolo di sostanza, un modo per dare una parvenza di serietà alla partecipazione della signora Ventura alle elezioni d’autunno che sa di dover combattere un “incontro truccato” e di dover perdere, ma non vuole andare al tappeto al primo round, altrimenti lo capiscono tutti che il “pugile si è venduto”. Bisogna perdere con onore. Serve un risultato (perdente) che possa far dire alla Ventura di averci provato con serietà e abnegazione; ma soprattutto questa alleanza virtuale serve a Letta e a Boccia per toglierli dall’imbarazzo di dover dire che la Ventura è la candidata del solo Pd. È questo lo scopo, perché di alleati da affiancare alla signora Ventura non ce ne sono. Quello che millanta il Pd è un centrosinistra che in Calabria non esiste.

Lo abbiamo già detto: i partiti legati alla galassia del centrosinistra, in Calabria, si sono già schierati con De Magistris con candidati, liste e simboli di partito. Il mondo dell’associazionismo calabrese è da mesi che dialoga con De Magistris. Gran parte della società civile guarda alla candidatura realmente civica di De Magistris con interesse, e non mancano i rappresentanti che si sono già detti disponibili a candidarsi con lui. Chi dovrebbe allearsi con la Ventura non è chiaro, e nessuno lo specifica. Infatti nei comunicati diffusi in questi ultimi giorni dal Pd si parla sempre di incontri tra la candidata Ventura e la coalizione di centrosinistra, senza mai precisare da chi è composta questa alleanza. Così come non si fanno mai i nomi dei partecipanti a questi incontri. Scrivono di alti dirigenti del partito, di big nazionali, e importanti rappresentanti istituzionali. Ma di questi incontri non esiste un selfie, una foto, un video, niente di niente. Eppure se così fosse, sarebbe interesse loro diffondere i nomi dei pezzotti, ma niente, gli incontri restano segreti e aperti a pochi personaggi che sono poi i soli a sostenere la Ventura.

Di più: quella della Ventura è una candidatura che non ha ancora neanche avuto, così come ha fatto il centrodestra con Roberto Occhiuto, l’investitura ufficiale da parte della presunta coalizione di centrosinistra con una pubblica iniziativa aperta a tutti. A differenza del centrodestra che per giorni ha riempito giornali e web dell’immagini con i big che applaudivano Occhiuto con tanto di nomi e cognomi di tutti i partecipanti, anche quelli imbarazzanti, la signora Ventura, invece, è stata presentata a taluni amici di Boccia, in un qualche scantinato a riparo da occhi indiscreti e telecamere. Un esempio chiaro che mette a nudo la grande balla del Pd sulla candidatura “unitaria” della Ventura che resta sola e ostaggio delle paranze del Pd. Spieghi la signora Ventura, che può disporre di tutti i giornali che vuole, come si “articola” il centrosinistra in Calabria e chi sono i partiti che la sostengono. Faccia nomi e cognomi.

Gli unici alleati che all’oggi la signora Ventura può vantare sono il deputato 5 Stelle Melicchio che elettoralmente, politicamente e umanamente parlando non vale niente, e forse Carlo Tansi se mai nascerà il partito di Conte. Oltre alle paranze calabresi del Pd. E lo sa bene la signora Ventura che finge sui giornaloni a pagamento una determinazione politica che di fatto non esiste, oltre a non aver ancora spiegato se la sua azienda denunciò la mafia (vedi pizzino di Riina con il nome dell’azienda di famiglia della signora Ventura. Se era una richiesta di estorsione l’azienda Ventura mostri le denunce, se esistono). La capiamo: recita il suo ruolo, non potrebbe dire o fare altrimenti. È costretta a mentire. Almeno fino alle presentazioni delle liste, giorno in cui scopriremo le vere alleanze della Ventura, e tutti leggeranno ancora una volta gli stessi nomi di sempre: tutti i consiglieri uscenti del Pd, ovvero la vecchia e stantia nomenklatura politica che da sempre mangia con la “cosa pubblica” in maniera trasversale. Che è quello che interessava a tutte le paranze del Pd, sistemare i propri picciotti in consiglio. E questo primo risultato è stato raggiunto, per tutto il resto rivolgetevi a Boccia. Povera signora Ventura…