Draghi fino al 2028? No, è troppo presto

(pressreader.com) – di Marco Palombi – Il Fatto Quotidiano – Ci sono due cose certe in questo Paese: questi poveri appena gli dai due euro si piazzano sul divano con la loro canotta macchiata e bloccano la ripresa economica; Mario Draghi deve essere presidente del Consiglio per sempre, possibilmente mentre fa il presidente della Repubblica. Problema: l’eventuale impossibilità di sommare i due ruoli (non poniamo limiti alla Provvidenza) in questi ultimi giorni sta facendo impazzire la meglio classe dirigente. Il Foglio, per dire, preferisce Draghi al Quirinale. Linea: Meglio una gallina oggi. C’è chi propende invece per la combo: Mattarella resta al Quirinale un annetto, Draghi finisce la legislatura e poi sostituisce Mattarella (Financial Times e molti altri). Linea: Uovo e gallina. Linkiesta invece del Colle se ne frega: Marione a Chigi fino al 2023 e poi candidato di tutti tranne Lega, Meloni e residui comunisti. Oscar Giannino, che sussurra al cavallo confindustriale Carlo Bonomi, è d’accordo: “Il vero tema è come tenere Draghi anni e anni dove sta adesso, non ingessato al Colle”. Linea: Il vero tema è come avere le uova senza la gallina. Enrico Letta a Rimini ha sostenuto che chiederà a Draghi “di essere il nostro premier almeno (sic) fino alla scadenza della legislatura”: Linea: Frittata oggi e domani. Matteo Salvini ritiene che Marione “sceglierà in autonomia” cosa vuol fare.

Linea: Tanto non mi fanno toccare né l’uovo né la gallina. Poi ci sono i “Draghi candidato del centrodestra” e i “Draghi candidato del centrosinistra” e una corrente minoritaria “Draghi fino al 2023 e poi qualunque assetto mi mandi a fare il segretario dell’Onu” (sì, è Matteo Renzi, ma piace pure a Enrico Letta e Paolo Gentiloni; linea: Io punto al pollaio). Renato Brunetta, invece, vuole Draghi al Colle così, in quanto ministro più anziano, potrebbe fare il premier per un mese o due. Linea: Magari ce casca. Noi del Fatto riteniamo invece tutte queste soluzioni di breve respiro e non all’altezza delle sfide del Paese: anche il 2028 è troppo presto.

Modesta proposta: sia lo stesso Draghi, indossata l’antica corona ferrea, a indicare il suo successore quando sarà comodo (magari uno dei figli, sennò veda lui). È l’unica via: quando quelli li fai alzare dal divano per votare non sai mai che ti combinano.