Il caro Francesco Fucile stavolta ce l’ha fatta ed è stato eletto sindaco di Bisignano. Un sogno lungo oltre 30 anni, dal momento che è consigliere comunale senza soluzione di continuità dall’ormai lontano 1990 e che ha ricoperto anche la carica di vicesindaco con deleghe al Bilancio, all’Urbanistica, allo Sport e (addirittura!) alla Cultura.
Noi pensiamo che Francesco Fucile stavolta le abbia studiate tutte prima di scendere in campo ancora una volta. Ebbene, quest’anno l’ormai noto Francesco ha scelto di inserire nella propria lista anche due signori presenti nella precedente amministrazione e di uno, in particolare, nessuno riesce ancora a spiegarsi il motivo della ripresentazione dal momento che anziché far soffiare il vento del cambiamento, è riuscito a scatenare solo una grande tempesta… Ma evidentemente – ed è stato proprio così – il gioco valeva la candela.
Quindi, come ben avrete capito, dopo aver fatto qualche saltello tra centro, sinistra, centro, destra, casa e chiesa e vecchia Fattoria, il Fucile ha fatto fuori l’allor noto Cinghiale (A.A. dai che a Bisignano lo avete capito tutti…), per mettere nella propria lista il fattore Jones.
Ed è stata proprio la ricetta giusta. Il buon Fucile, con la coalizione di sinistra a cui hai dovuto ricorrere per forza maggiore mettendoci anche qualcuno di destra, è riuscito dove aveva fallito per tanti anni.
E la sua avversaria più pericolosa non è stata la figlia di Cetto, ormai sputtanata, ma Veronique Capalbo. Beh, è proprio vero che partono tutti incendiari e fieri, no?
Ma è proprio qui che la trama si intreccia e anche, a quanto pare, le vite dei candidati. Veronique, oggi funzionario regionale, era stata infatti candidata durante la scorsa tornata elettorale proprio nella lista di Francesco Fucile (l’allora “Insieme per il buon governo”,) che arrivò seconda.
Mossa da un senso di riscatto per la sconfitta quest’anno ha deciso di sfidare, andando contro tutto e forse un po’ tutti (così dicono dalla regia), il candidato Fucile rubando persino il suo aiutante preferito (il Cinghiale), che aveva a sua volta anche affiancato l’indimenticabile Laqualunque nel 2006. Se ben ricordate, proprio quell’anno Umilicchio si insediò nel comune di Bisignano (per poi restarci 11 anni) ma forse non tutti ricordano che, sempre quell’anno, una terza lista “Unione civile democratica” (di cui faceva parte anche un intimo familiare della candidata a sindaco) saltò all’ultimo minuto poiché 48 firme su 143 non risultavano autenticate nei modi prescritti dalla normativa.
E lì ovviamente i candidati della lista annullata e i loro sostenitori dovettero scegliere una parte da cui stare.
Perché a quanto pare ogni tanto anche il vento traballante si ferma!!
E ora la Capalbo era prontissima a ripartire con questa lista piena di portatori di voti (astuta, vero?). Proprio qualche giorno prima del voto ha alzato la voce contro le tariffe degli scuolabus (solo in extremis ha scelto di prendere una posizione) affermando di essere “tra la gente e per i cittadini”. Ma alla signora Capalbo i cittadini non l’hanno mai vista. E non sono stati per niente incantati dal suo dolce risveglio… E così vinse il.. Fucile, sperando ca… dura. Intelligenti pauca!









