Don Magorno abbraccia Occhiuto nel festival delle passerelle
Un Festival costato alla Regione Calabria oltre 300 mila euro e che è servito soltanto a passerelle politiche di politici vicini a Don Magorno. Un Festival che ha imposto l’ascolto dei politici per tutte le vie di Diamante attraverso altoparlanti come nel ventennio fascista. Un Festival spostato da settembre ad ottobre proprio per permettere al nuovo governatore di poter partecipare e ricevere l’endorsement da parte di Don Magorno che senza vergogna ha dichiarato di aver votato per il centrodestra.
Robertino/a Occhiuto ha aperto il Festival, sparando le sue solite cavolate (in un italiano vergognoso e strascicato davvero incomprensibile…) dal Ponte sullo Stretto alla soluzione dei problemi della sanità, il giorno dopo ecco il ladrone Gianni Pittella, neosindaco di Lauria e fratello di Marcello Pittella, ex governatore ladrone anche lui della Basilicata, arrestato per peculato nel 2018, il terzo giorno Fausto Orsomarso, poi Dalila Nesci, la grillina fascista e poi ancora Federica Dieni vicepresidente del Copasir e grillina “deviata”, e il colpo grosso con l’immancabile procuratore Gratteri a presentare l’ennesimo suo libro affiancato dal giornalista al servizio del potere, Paride Leporace, che tutti ben conoscono per le sue frequentazioni fasciste. A chiudere la kermesse un altro grande truffatore quale Matteo Renzi. Questo il grande parterre del Festival del Peperoncino che ha visto la partecipazione di pochissima gente e di tanti politici specie attorno a Renzi e Don Magorno, che ha osannato tutti con pranzi e cene a spese di… Pantalone, pardon della Regione.