Calabria 2021. A Catanzaro voci sempre più insistenti: Comito e Fedele ineleggibili?

L’associazione catanzarese I Quartieri guidata da Alfredo Serrao lo aveva preannunciato già ieri con una nota nella quale si adombrava la possibilità che qualcuno degli eletti del centrodestra in Consiglio regionale potesse avere dei problemi.

“Ci siamo interessati – scriveva giusto 24 ore fa Alfredo Serrao – di studiare e controllare eventuali cause ostative di incandidabilità ed ineleggibilità che sembrano sussistere in relazione alla normativa vigente. Per questo abbiamo dato mandato ai nostri legali di valutarne la concretezza, che se accertata ci vedrebbe, come cittadini elettori, produrre agli organi deputati regolare ricorso avverso alla proclamazione di questi eletti. Forse è questa la parte più importante della lettura dei dati politici, dove la legittimità ed il rispetto della legge, come avviene quasi sempre alle nostre latitudini, diventa opinabile e per alcuni versi offensiva della democrazia troppo spesso solo sbandierata”.

L’associazione non faceva nomi ma al momento – riporta invece stamattina la Gazzetta del Sud – le attenzioni sarebbero rivolte verso gli eletti nella Circoscrizione Centro di Forza Italia, al cui interno ci sono già movimenti in tale direzione: Michele Comito e Valeria Fedele, rispettivamente dirigente medico dell’Asp di Vibo e direttore generale della Provincia di Catanzaro. La legge n° 154 del 1981 prevede precise categorie per le quali vige l’ineleggibilità tra le quali “… i titolari di organi individuali e i componenti di organi collegiali che esercitano poteri di controllo istituzionale sull’amministrazione della regione, della provincia… nonché i dipendenti che dirigono o controllano i rispettivi uffici” e “i dipendenti dell’unità sanitaria locale facenti parte dell’ufficio di direzione…”. Categorie che non paiono in verità specifiche ma sulle quali, assieme ad altri elementi, i legali interessati dalle parti sono la lavoro. La legge stabilisce anche che l’eventuale causa di ineleggibilità venga meno “se l’interessato cessa dalle funzioni”, tra l’altro, per collocamento in aspettativa purché “non oltre il giorno fissato per la presentazione delle candidature”. In questa fase, dunque, l’associazione sta vagliando norme e posizioni. E non è escluso che questo esame possa proseguire anche su altre figure.