È da poco passata la mezzanotte e lungo via Nicola Parisio sta transitando una moto che con fare circospetto si inoltra dentro il cortile di un grosso condominio in via Santa Teresa.
Il tempo di entrare, scendere dalla moto, inondare di liquido infiammabile una vettura, accendere la miccia e scappare. Qualche secondo dopo la fuga, si sente una vera e propria esplosione che sveglia tutto il quartiere.
Le fiamme alte si propagano in fretta e qualcuno allerta i vigili del fuoco e la polizia, la cui sede si trova a pochi metri dal luogo dell’attentato. Ad andare a fuoco è l’autovettura del professor Francesco Greco amministratore del condominio.
Da tempo in quella zona, dove si svolge la “movida cosentina”, è in atto una vera e propria guerra legale tra i residenti, che hanno costituito un comitato, e i gestori dei locali. Una guerra condotta a suon di marche bollate e denunce che ancora oggi non riesce a trovare una sintesi tra le due parti in causa.
Da un lato la legittima richiesta dei residenti di poter riposare in santa pace la notte senza essere continuamente disturbati da schiamazzi notturni ad opera degli avventori dei locali, dall’altro il legittimo diritto dei gestori dei locali di esercitare il loro lavoro.
Non c’è sera che non intervenga la polizia da quando il quartiere da residenziale si è trasformato nella “via dei locali”. Ed ogni sera c’è un motivo: macchine parcheggiate in tripla fila, passi carrabili ostruiti, parcheggi disabili occupati, musica ad alto volume e soprattutto i fumi che derivano dall’attività di ristorazione, non “filtrati” da cappe a norma, fin dentro le camere da letto dei residenti.
I gestori da tempo si sono attrezzati per ridurre i disagi e mettersi completamente a norma, ma questo pare non sia stato sufficiente a smorzare i toni tra le parti. Ed è proprio ascoltando alcuni dei residenti, in merito al grave episodio di questa notte, che viene fuori l’inasprimento degli animi tra le parti, piuttosto che la loro riappacificazione.
Infatti il professore Greco, proprio per la sua attiva partecipazione a questo comitato, aveva ricevuto diverse minacce del tipo: si un ti fa i fatti tua fa na brutta fine.
Sono gli stessi residenti e partecipanti al comitato che, senza indugi, riconducono il vile gesto proprio a questa diatriba, essendo il professore Greco persona perbene e stimata da tutti, e non avendo nessun altro tipo di problemi.
Sul luogo dell’attentato sono intervenuti anche gli uomini della scientifica ed ora si aspetta la loro valutazione. Gli investigatori sono sicuri di rintracciare il responsabile del gesto che pare abbia commesso qualche sbaglio.
Ricordiamo che quella zona è la più videosorvegliata della città, proprio perché sede della questura.