La vicenda riferita dal pentito vibonese IANNELLO Michele – inserita nell’ultima informativa del Ros dei carabinieri depositata nel fascicolo del processo Rinascita Scott – e che coinvolgerebbe la persona di PITTELLI Giancarlo, risulta risalente nel tempo; il collaboratore, sin dalla prima occasione in cui vi fa cenno – ovvero nel corso dell’interrogatorio reso il 27 marzo 1995 al Sostituto Procuratore Nazionale Antimafia applicato alla D.D.A. di Catanzaro dott. Emilio LEDONNE, di cui si riporta, di seguito, uno stralcio – colloca la questione addirittura sul finire degli anni ’80.
A.D.R. Mi costa che i Mancuso si appoggiavano ad un politico di San Calogero che si chiama Ranieli Michele, che rivestiva la carica di consigliere provinciale o regionale. Ranieli era un uomo dei Mancuso nel senso che era stato votato dai Mancuso i quali si erano impegnati a raccogliere i voti necessari per farlo eleggere.
Ora che ricordo, parlando dei referenti dei Mancuso, mi sembra che questi avevano ottenuto anche dei favori, tramite l’avvocato Giancarlo Pittelli, da un magistrato di Catanzaro di cui non ricordo il nome ma che faceva Corte d’Assise e Tribunale della Libertà.
Il riferimento al magistrato mi viene da questo ricordo: mi trovavo detenuto assieme a Luigi Mancuso nella casa circondariale di Vibo Valentia, se non vado errato 1989 o 1990. Assieme a me e al Mancuso era detenuto un ragazzo che conosco bene perché insieme a lui ho compiuto imprese criminose. Questo ragazzo si chiama Maiolo Salvatore di Fabrizia, successivamente ucciso. Il Maiolo si trovava detenuto perché imputato di omicidio in danno di una vecchietta uccisa in casa, parlando di questo processo Luigi Mancuso disse al Maiolo di fare la nomina, quale difensore di fiducia, dell’avvocato Pittelli e di stare tranquillo perché si sarebbe interessato direttamente della sua vicenda processuale. Il difensore del Maiolo venne pagato dai Mancuso e da Rosario Fiarè.
Non avendo ricordi certi non sono in condizione di affermare il nome del magistrato. Non so se è possibile risalire a questo magistrato attraverso l’esame delle carte processuali. Seppi successivamente che, il Maiolo, assolto in primo grado venne poi condannato in grado di appello.
RANIELI Michele, nato a San Calogero il 07.02.1951, ha rivestito cariche politiche con l’UDC dal 4 giugno 2001 fino al 27.04.2006, eletto alla Camera dei Deputati nella XIV Legislatura e membro della commissione Giustizia da! 2003 al 2006; è stato controllato, in data 03.03.2015, in Vibo Valentia, a bordo di un’autovettura unitamente a FIARE’ Rosario nato a San Gregorio d’Ippona (VV) classe 1948.
Dopo la condanna e in un momento successivo Luigi Mancuso disse al Maiolo che il suo processo era abbastanza delicato e che comunque aveva i mezzi per intervenire anche in Cassazione. Il Mancuso non fece riferimento a nomi di magistrati della Cassazione.
…omissis…
In questa prima attestazione dei fatti conosciuti, IANNELLO Michele appare piuttosto categorico nelle proprie affermazioni, individuando con precisione sia i fatti che i protagonisti, con i rispettivi ruoli, di una vicenda di corruzione giudiziaria che avrebbe condotto PITTELLI Giancarlo su interessamento diretto dì MANCUSO Luigi; quest’ultimo, stante le parole del collaboratore, unitamente a FIARE’ Rosario, si sarebbe addirittura fatto carico della copertura economica dell’operazione volta a favorire il loro protetto MAIOLO Salvatore.
Il processo a carico del MAIOLO che avrebbe richiesto le attenzioni e l’intervento di PITTELLI Giancarlo nei termini in cui si è detto ed a cui si riferisce IANNELLO – “Maiolo si trovava detenuto perché imputato di omicidio in danno di una vecchietta uccisa in casa” – è stato individuato in quello conseguente all’omicidio di MAIOLO Nazzarena, avvenuto a Fabrizia il 22.07.1985, all’interno della sua stessa abitazione, poi data alle fiamme per occultare il cadavere o quantomeno nascondere le cause della morte. Dopo un periodo di latitanza trascorsa in Germania, MAIOLO Salvatore fu tratto in arresto su estradizione il 18.05.1988 e sottoposto a processo presso la Corte di Assise di Catanzaro, che, presieduta dal Giudice dott. Michele AMATRUDA (deceduto nel 2014), lo assolse per non aver commesso il fatto con sentenza del 19.03.1990 .
Questa pronuncia è stata poi interamente riformata da quella della Corte di Assise di Appello del capoluogo calabrese che stabilì infatti, in data 22.10.1990, la condanna di MAIOLO Salvatore infliggendogli la pena della reclusione per oltre diciotto anni. Il successivo ricorso in Cassazione non giunse mai invece a conclusione, in quanto il reato venne dichiarato estinto in conseguenza della morte del reo, ucciso 1’11.09.1991. La sequenza delle pronunce da parte delle Autorità Giudiziarie intervenute, riscontra pertanto quanto dichiarato da IANNELLO Michele già nel corso del verbale del 27.03.1995 :
“Seppi successivamente che, il Maiolo, assolto in primo grado venne poi condannato in grado di appello. Dopo la condanna e in un momento successivo Luigi Mancuso disse al Maiolo che il suo processo era abbastanza delicato e che comunque aveva i mezzi per intervenire anche in Cassazione.”.
In relazione alle suddette dinamiche si è proceduto alla verifica dei perìodi di comune detenzione di IANNELLO, MAIOLO Salvatore, FIARE’ Rosario e MANCUSO Luigi.
Le dichiarazioni rese dal collaboratore in disamina appaiono di notevole spessore laddove in particolare pone MANCUSO Luigi e FIARE’ Rosario sullo stesso piano nella vicenda che ha riguardato il MAIOLO, allorquando indica che il difensore del Maiolo venne pagato dai Mancuso e da Rosario Fiarè.
Sebbene, occorre dirlo, la nomina quale difensore di fiducia di PITTELLI Giancarlo da parte di MAIOLO Salvatore fosse avvenuta il 13.06.1989 mentre MANCUSO Luigi era stato tratto in arresto solo il 17.06.1989 (venendo peraltro ristretto nel carcere di Lamezia Terme e trasferito a quello dì Vibo Valentia addirittura il 26.06.1989 -, anche in un’ottica associativa unitaria la lettura dei fatti, accennata sopra circa il diretto coinvolgimento di FIARE’ Rosario, al pari di MANCUSO Luigi, nel progetto corruttivo, sarebbe quella che possa essere stato in realtà FIARE Rosario ad indurre inizialmente MAIOLO Salvatore alla nomina di PITTELLI Giancarlo e che MANCUSO Luigi abbia di fatto in seguito avallato il progetto una volta ristretto in carcere provvedendo poi, sempre unitamente al FIARE’, alla copertura economica.
In definitiva PITTELLI Giancarlo venne – nella circostanza esposta da IANNELLO – individuato dai due capi delle cosche maggiormente importanti del Vibonese, quella di San Gregorio d’Ippona e quella di Limbadi quale personaggio soggetto in grado di poter illecitamente intervenire presso giudici compiacenti per ottenere sentenze favorevoli e così risolvere le controversie giudiziarie degli affiliati.