Calabria. Abramo Cc, la protesta si sposta nelle piazze: sit-in davanti alle prefetture a Crotone, Cosenza e Catanzaro

La protesta si sposta nelle piazze. Stamattina a Crotone, Catanzaro e Cosenza gli oltre 1.500 dipendenti di Abramo Customer Care si mobiliteranno inscenando azioni di protesta nelle piazze dei tre capoluoghi. Alla base delle contestazioni, i dipendenti che da mesi convivono con la mannaia della precarietà, e la mancata risposta sul loro futuro.
I lavoratori hanno lanciato anche un appello di mobilitazione alla popolazione. E molti commercianti delle tre città in cui pulsa il cuore dell’azienda scenderanno in piazza al loro fianco, e terranno chiusi i negozi in segno di protesta.
I manifestanti, dalle 10,30, si recheranno davanti alle sedi delle tre prefetture calabresi e alzeranno la voce. Perché il lavoro è un diritto e a perderlo proprio non ci stanno.

La vertenza in atto per la difesa dei posti di lavoro e per lo sblocco dei pagamenti degli stipendi è una lotta di civiltà. Ai numerosi lavoratori crotonesi, cosentini e catanzaresi è stato congelato il 40% dello stipendio di dicembre e, invece, a gennaio sono stati pagati solo per 5 giorni. Una famiglia non può certo sopravvivere con meno di 500 euro al mese, molto sotto la soglia del cosiddetto “minimo vitale”.

Tutto questo avviene quando siamo praticamente alla vigilia del 26 febbraio, quando la sezione fallimentare del Tribunale di Roma dovrà decidere se ci sono le condizioni per accedere all’amministrazione finanziaria o avviare il fallimento.

La vertenza dei lavoratori dell’Abramo Customer Care – 1.500 dipendenti tra le sedi di Crotone, Montalto Uffugo e Catanzaro – che già dallo scorso mese di dicembre non percepiscono lo stipendio, si fa, dunque, sempre più incandescente. Dopo la dichiarazione di insolvenza dell’azienda depositata lo scorso 27 gennaio dal Tribunale di Roma, al quale la proprietà si era rivolta per ottenere un concordato preventivo e scongiurare il fallimento, la situazione dei lavoratori si è ulteriormente impantanata. In attesa della relazione dei commissari giudiziali nominati dallo stesso tribunale fallimentare che dovrà stabilire se vi sono reali possibilità di proseguire nell’attività considerato che avrebbero già accertato debiti per 140 milioni di euro, il pagamento delle spettanze arretrate resta legato alla riscossione di ingenti crediti vantati dall’azienda verso i committenti, ma quei crediti non sono esigibili dal momento che Abramo ha il Durc negativo non essendo in regola con le scadenze contributive e fiscali.

In ogni caso resta la totale incertezza sul futuro occupazionale dei 1.500 dipendenti ai quali bisogna sommare i cosiddetti Lap, lavoratori a progetto ai quali di volta in volta sono stati rinnovati i contratti in scadenza e che ora sono rimasti privi di qualsiasi tutela legale. Per questo proprio i Lap già in questi ultimi giorni hanno protestato davanti all’azienda di Crotone, in polemica anche con le organizzazioni sindacali dalle quali non si sentono rappresentati e contemporaneamente gli stessi sindacati di categoria hanno tenuto un’assemblea con i lavoratori.

CROTONE, SARACINESCHE ABBASSATE

Oggi a Crotone le saracinesche degli esercizi commerciali si abbasseranno per mezz’ora in segno di solidarietà con i dipendenti della Abramo Customer Care. L’iniziativa è partita dai social in maniera spontanea, un segnale importante per esprimere vicinanza a quanti lottano a difesa del proprio posto di lavoro. È una lotta che riguarda tutti per le conseguenze economiche e sociali drammatiche che ne possono derivare. Quello crotonese è un territorio in crisi ormai da anni. Dopo la chiusura delle fabbriche è iniziata una vera e propria desertificazione del territorio e non lo si può più consentire. Occorre infatti sottolineare che il destino dei dipendenti della Abramo Customer Care è strettamente legato a quello della città e dell’intero territorio pitagorico.

COSENZA, LA DICHIARAZIONE DEL SINDACO

“La lunga vertenza che vede sfortunati protagonisti i lavoratori della Abramo Customer Care di Montalto non può lasciare indifferenti le istituzioni, soprattutto quando in gioco c’è il futuro di circa 1500 famiglie e la dignità di tanti lavoratori, anche residenti nella città di Cosenza, che hanno rincorso per anni l’illusione di un’occupazione stabile”. Lo afferma il sindaco di Cosenza Franz Caruso a sostegno delle rivendicazioni dei lavoratori della Società “Abramo”. “L’Amministrazione comunale – ha sottolineato il Sindaco Franz Caruso – parteciperà all’iniziativa dei lavoratori e, esprimendo loro la più piena solidarietà, farà sentire la sua vicinanza, nel pieno convincimento che sulla vertenza Abramo debba essere fatta chiarezza, attraverso una assunzione di responsabilità che non conosca ulteriori indugi e che tenga nella giusta considerazione le rivendicazioni salariali dei dipendenti”.