
11.35 – Iniziati i colloqui tra Ucraina e Russia
Uno dei momenti più delicati degli ultimi giorni è arrivato. La delegazione russa e quella ucraina si sono ufficialmente sedute al tavolo dei negoziati nel tentativo di trovare il compromesso per il cessate il fuoco. Dopo gli scontri sulla proposta del Cremlino di incontrarsi a Minsk, vista di cattivo occhio da Kiev, il dialogo è stato spostato in una località segreta al confine tra Bielorussia e Ucraina.
Sono iniziati, dunque, i colloqui tra le delegazioni di Kiev e Mosca. Lo riferiscono Tass e Interfax. I colloqui, precisano le agenzie russe, sono iniziati in una località sulla riva del fiume Prypyat, al confine tra l’Ucraina e la Bielorussia. Diversi video pubblicati sui social hanno mostrato l’arrivo sul luogo della delegazione di Kiev.
Nel primo fragile tentativo di negoziato, al quinto giorno dall’invasione russa dell’Ucraina, sul tavolo ci sono nero su bianco le richieste di Kiev. «La questione chiave dei colloqui è un cessate il fuoco immediato e il ritiro delle truppe dall’Ucraina» ha chiarito la presidenza ucraina prima dell’incontro.
Quel che resta incerto è cosa si potrà concedere a Putin per non fargli perdere la faccia.
Ai colloqui, ospitati a quanto risulta al Rumyantsev-Paskevich Residence di Gomel sulla riva del fiume Pripyat, lungo il confine tra Ucraina e Bielorussua, partecipano per Kiev il ministro della Difesa Oleksii Reznikov che guida la delegazione insieme a David Arakhamia, leader del partito del presidente ZelenskyI. Con loro il vice ministro degli Esteri, Mykola Tochytskyi, il consigliere del presidente Mikhailo Podoliak, il deputato Rustem Umerov, oltre al rappresentante del presidente per il Donbass Andryi Kostin.
A guidare la delegazione russa c’è un altro Vladimir: Medinsky, consigliere di Putin, ex ministro della Cultura (2012-2020) noto per il suo estremo nazionalismo. Per molti osservatori questo non è un segnale promettente. Con Medinsky ci sono i viceministri della Difesa e degli Esteri, Alexander Fomin e Andrei Rudenko, l’ambasciatore russo in Bielorussia, Boris Gryzlov, e il capo della Commissione Esteri della Duma, Leonid Slutsky.
Il presidente Zelensky si era detto scettico sulla riuscita dell’incontro «ma proviamo», aveva dichiarato. Oggi ha definito ulteriormente la posizione di Kiev , chiedendo l’ammissione immediata alla Ue: «Il nostro obiettivo è quello di essere insieme a tutti gli europei e soprattutto di esserlo su base uguale». Invece «la delegazione russa è pronta a negoziare tutto il tempo necessario per raggiungere un accordo» ha annunciato Vladimir Medinsky.
12.15 – Roman Abramovich al tavolo dei negoziati
Secondo quanto riferito dal Jerusalem Post e confermato dal Guardian il milionario russo-israeliano Roman Abramovich sarebbe stato chiamato sotto richiesta dell’Ucraina al tavolo dei negoziati per aiutare nei colloqui. «Posso confermare che Roman Abramovich è stato contattato dalla parte ucraina per il supporto nel raggiungimento di una risoluzione pacifica e che da allora ha cercato di aiutare», ha detto il portavoce dell’ex presidente del Chelsea riportato dal Guardian. «Considerando la posta in gioco, chiediamo la vostra comprensione sul motivo per cui non abbiamo commentato né la situazione in quanto tale né il suo coinvolgimento». Negli ultimi giorni l’imprenditore russo-israeliano era finito nel mirino della critica in Inghilterra per via dei suoi legami con l’apparato statale russo e con il presidente Vladimir Putin.








