Gli italiani sono da sempre un popolo di caggi e creduloni, almeno è questo quello che emerge ripercorrendo la storia italica degli ultimi 100 anni (con qualche eccezione). Gli italiani hanno dimostrato, più degli altri popoli europei, una insana propensione a credere a tutto ciò che il “potere” gli racconta, e questo perché gli italiani preferiscono “il quieto vivere” alla rivolta. Fare scioperi, manifestazioni, proteste ad oltranza, agli italiani non piace, troppo faticoso, meglio pensare al fine settimana al mare o in montagna, o all’aperitivo serale… e poi a protestare in Italia c’è sempre il rischio di offendere qualche amico degli amici, meglio pagare l’ingiusto balzello, e far finta di niente che si campa 100 anni. Tutto quello che riescono a fare gli italiani quando qualche governo abusa della nostra pazienza e del nostro portafoglio è un post indignato su Fb. Mentre i più coraggiosi riescono anche a pronunciare qualche imprecazione contro il governo ladro, tra amici al bar. È così che si consuma la rivolta e la lotta alle ingiustizie in Italia. Ed infatti i governanti, che hanno ben chiara “l’attitudine” degli italiani ad ingoiare rospi e chiacchiere, sono anni che ci dicono che piove, mentre ci pisciano in testa.
Sono decenni che crediamo a tutto ciò che i politici di malaffare ci raccontano e gli esempi di come lo stato, o meglio il potere, ha manipolato “la verità” per far credere agli italiani quello che vero non è (il potere protegge sempre il potere) non mancano, e ne vogliamo fare qualcuno: Ustica – La strage di Bologna – L’agguato di Capaci – Piazza Fontana – La loggia P2 – I misteri dello IOR – Piazza della Loggia – Il sequestro Moro – L’attentato a Giovanni Paolo II – la strage di Via d’Amelio – La fine di Enrico Mattei – La banda della Magliana – L’impero di Sindona – La morte di Feltrinelli – L’omicidio Calabresi – La bomba alla questura di Milano – Emanuela Orlandi – Il caso Calvi – La morte di Pasolini – Operazione Gladio – Il Golpe Borghese – Il delitto Pecorelli – Peppino Impastato – Il caso Tortora – Il caso Rostagno – Il bandito Giuliano – La banda della Uno bianca – Ilaria Alpi e Miran Hrovatin – La trattativa Stato-Mafia – Il piano solo – L’omicidio di Salvo Lima – Fausto e Iaio – Il delitto Dalla Chiesa – Una bomber – La strage del Rapido 904 – La scomparsa di Mauro de Mauro – La Diaz – Lo scandalo Lockheed – La maxitangente Enimont – La morte di Papa Luciani – L’attentato dell’Italicus – Il caso Moby Price – Andreotti: il processo del secolo – Il dossier Mitrokhin – la morte di Pinelli – Il caso Cucchi – Il crac Parmalat – Il disastro del Vajont – L’armadio della vergogna – Lo scandalo del MOSE – La strage di Gioia Tauro – La strage di Peteano – L’operazione manifesti cinesi – La terra dei fuochi – Le bombe del 93 – Le navi dei veleni – Irpiniagate – La tragedia di Porto Palo – L’uccisione di Pippo Fava – Marghera, la strage del petrolchimico – L’eccidio di Melissa. E chissà quanti altre finte verità raccontate dal potere mancano in questa provvisoria lista. Ovviamente non abbiamo tenuto conto delle chiacchiere ingoiate dagli italiani raccontate da Berlusconi, (il milione di posti di lavoro, la nipote di Mubarak) da Renzi, Salvini, Di Maio, Draghi, Meloni, altrimenti non basterebbe una enciclopedia.
Ecco, gli italiani credono a tutto, e accettano tranquillamente ogni genere di abuso come gli ingiustificati rincari dei beni di prima necessità di questi ultimi mesi. Dopo gli enormi sacrifici a cui siamo stati sottoposti durante il Covid (basti solo pensare ai danni provocati al comporto del turismo, della ristorazione, dell’accoglienza, dell’intrattenimento, Musei, Teatri, cinema, concerti), il governo dei migliori ha pensato bene di scaricare tutto sulle spalle degli italiani, con rincari che gravano sulle famiglie in questo drammatico momento, per quasi 2000 euro all’anno (luce, gas, benzina, pane, verdura ed altro). Draghi, Di Maio Salvini, Letta non si sono posti minimamente il problema di elaborare una strategia per arginare la lievitazione ingiustificata dei prezzi, su tutti quello della benzina che oggi ha superato la soglia dei 2,50 euro al litro, avvicinandosi giorno dopo giorno alla cifra di 3 euro al litro, da tempo annunciata.
Un vero e proprio dramma per chi, come gli italiani, usa la macchina per recarsi al lavoro. Ma nonostante ciò, ovvero la crescita quotidiana del prezzo della benzina e di tante altre materie prime, gli italiani sembrano tranquilli, di protestare non gli passa neanche per l’anticamera del cervello. Di bloccare l’Italia, come fecero i francesi per più di un mese, per chiedere al governo un intervento urgente per fermare questa ignobile speculazione, non se ne parla proprio. Al massimo qualche ora di sciopero gestito dai sindacati con la lobby del petrolio. Tanto che ce ne frega se la benzina arriva a 3 euro, un modo per recuperare qualche “buono benzina” si trova sempre. Inutile scendere in piazza, siamo In Italia, non vale la pena lottare per quello che si può avere conoscendo le persone giuste.