Rende, Castrolibero, Luzzi e Aiello. L’Autorità Idrica caccia i Consorzi: il misero fallimento di Mazzetta, Iacucci, Orlandino e Tenuta (“Acque potabili”)

Il grande fallimento di Manna, Iacucci, Greco e Tenuta (acque potabili)

I 4 dell’Ave Maria sono, in ordine di “importanza”: Marcello Manna alias Mazzetta, Franco Iacucci, Orlandino Greco e il signor Tenuta di Acque Potabili. Avevano studiato un piano sopraffino, puntando sul ruolo fondamentale di Marcello Mazzetta nell’Autorità Idrica Calabrese. Volevano impossessarsi della gestione idrica integrata della Calabria con la complicità del famigerato Pallaria e del suo fido Viscomi che ci ha messo la faccia da direttore generale nonché del 90% dei sindaci della provincia di Cosenza, che hanno incredibilmente avallato decisioni scellerate come quella di rimettere in piedi Cosenza Acque, cercando di creare un nuovo carrozzone “alla calabrese” mascherato ma hanno fallito per incapacità, inefficienza e presunzione. E in maniera decisamente tragicomica erano riusciti ad “assegnare” la gestione del servizio idrico nei comuni di Rende, Castrolibero e Aiello Calabro dei quali sono i sindaci o hanno un pupazzo al loro posto al signor Tenuta di Acque Potabili, titolare del Consorzio per… fare soldi. 

La pietra tombale è arrivata con la Waterloo dei 104 milioni di fondi europei persi per non aver saputo neanche presentare il progetto per le reti idriche. Si è superato ogni limite. Il problema è che a pagare sono stati solo i calabresi che hanno perso non solo i 100 milioni ma anche una concreta possibilità di sviluppo dell’intero territorio regionale migliorando, dopo svariati decenni, un sistema idrico ormai al collasso.
Chi pagherà per questi danni? Solo i calabresi? Ci auguriamo di no e speriamo vivamente che a pagare siano i 4 dell’Ave Maria assieme ai loro complici. Ci auguriamo che qualcuno si accorga della loro inutilità e decida di farli sparire dalla politica calabrese.

In una prima fase, la Regione Calabria non ha potuto fare altro che rendersi conto del fallimento dell’Autorità Idrica Calabrese e dei suoi attori principali. Manna e i suoi banditi sono stati silurati essendo stati ritenuti i responsabili di un danno di oltre 104 milioni di euro. E su questo non ci piove, ormai Mazzetta non ha più niente a che vedere non solo con l’autorità idrica ma anche con quella dei rifiuti. Fuori dai coglioni (scusate il francesismo…).

E oggi abbiamo appreso che sono state rigettate le istanze del Consorzio Acque Potabili così come quelle di altri Consorzi simili per poter gestire la “cuccagna” del servizio fino alla scadenza dei rispettivi contratti farlocchi stipulati con i Comuni. Di conseguenza, Acque Potabili che aveva preso i servizi idrici a Rende, Castrolibero, Aiello Calabro e anche a Luzzi, comandata da un sindaco fantoccio di Nicola Adamo, devono mollare l’osso o se preferite la gallina dalle uova d’oro.

Pensate che abbiamo dovuto attendere l’arrivo della Commissione d’accesso antimafia, che ha inevitabilmente sciolto per mafia il Comune di Rende, per sapere che “Acque Potabili” ha accumulato un debito di oltre 14 milioni di euro (https://www.iacchite.blog/rende-i-commissari-sbloccano-le-assunzioni-ne-abbiamo-previste-27-i-casi-rende-servizi-e-acque-potabili/).

Manna, Orlandino, Iacucci e Tenuta hanno finora gestito il segmento finale del servizio idrico ma, ora che l’intero ciclo delle acque è stato affidato a un unico gestore (che sarebbe la “nuova” Sorical resa interamente pubblica) queste gestioni “spezzettate” non avranno più ragione d’essere.

Speriamo che questa epurazione darà la possibilità alla nostra regione di non perdere gli altri finanziamenti sull’idrico previsti dal PNRR. La Calabria non può essere gestita da malfattori ed incompetenti e adesso che anche Sky Tg24 li ha sputtanati, che Manna è stato cacciato a calci in culo dal Comune di Rende e che a Iacucci è stato impedito di fare il “Putin” del Basso Tirreno Cosentino, è rimasto solo Orlandino in sella, grazie al suo amico Vincenzino Aiello che gli ha allestito una lista civetta. Beh, resta solo da augurarsi che il sindaco di Castrolibero proceda a cacciare a calci nel sedere “Acque potabili” anche perché il servizio è veramente pessimo. Attendiamo fiduciosi.