Belvedere, molestie al Liceo: i racconti delle studentesse ai genitori

Riflettori puntati sul Liceo “Campanella” di Belvedere Marittimo dove un professore di 61 anni è stato sospeso dall’esercizio della professione per un anno per presunte molestie sessuali ai danni di alcune studentesse. La notizia è circolata da pochi giorni e ha attirato l’attenzione mediatica nazionale anche perché richiama alla memoria i fatti accaduti al polo scolastico “Valentini-Majorana” di Castrolibero. Ma si tratta – è sempre bene ribadirlo – di due vicende differenti. Sicuramente la notizia di presunte molestie da parte di un professore sta agitando e agita tantissimi genitori preoccupati della sicurezza dei loro figli.
Restando alla vicenda di Belvedere Marittimo, le famiglie delle studentesse coinvolte – da quanto è emerso – ora che la notizia è diventata pubblica mantengono sempre uno stretto riserbo sia per rispetto delle indagini in corso che per la delicatezza della vicenda, ma si sono sentite tutelate anche dalla scuola e in particolare dalla dirigente scolastica Annina Carnevale che si è mostrata «sin dall’inizio molto sensibile» rispetto a quanto accaduto. Tutto è iniziato i primi di novembre del 2021 quando – secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti – il professore indagato nel corso di una sua lezione avrebbe iniziato a molestare una studentessa davanti a tutta la classe con atteggiamenti «non equivoci» e che hanno subito provocato «fastidio» e «imbarazzo» nella ragazza che si è opposta. Tutto ciò è avvenuto davanti alla classe che ha assistito incredula.

La studentessa coinvolta direttamente e altre due compagne hanno riferito subito l’episodio ai genitori, che immediatamente si sono rivolti ai carabinieri della Compagnia di Scalea segnalando quanto accaduto anche alla dirigente scolastica. I carabinieri hanno avviato gli accertamenti del caso anche perché nelle denunce presentate da sei studentesse sono state fornite alcune “prove” delle molestie. La Procura di Paola ha iscritto il professore nel registro degli indagati con l’accusa di tentata violenza sessuale aggravata. Gli episodi contestati sono quello del novembre 2021 avvenuto in classe ed altri in cui si sarebbero materializzate presunte violenze sessuali avvenute in particolare dal novembre 2020 quando la classe stava facendo lezione in dad. Gli accertamenti dei carabinieri, coordinati dalla Procura, sono avvenuti nel massimo riserbo sia per tutelare le persone offese e sia per la delicatezza del caso.

Alcuni giorni dopo l’avviso di garanzia, il professore è stato ascoltato dai magistrati alla presenza del suo avvocato difensore. Mentre successivamente le ragazze che hanno denunciato sono state ascoltate come persone offese in audizione protetta. A quel punto, la Procura aveva chiesto gli arresti domiciliari per il docente, ma il gip ha rigettato tale misura sostituendola con la sospensione dall’attività. Il giudice ha riconosciuto pienamente l’impianto accusatorio ma ha disposto una misura meno afflittiva perché con la sospensione non c’è il pericolo di reiterazione del reato. Fonte: Gazzetta del Sud