Il poliziotto protagonista del vergognoso pestaggio al ragazzo 23enne di Foggia, il cui video sta facendo il giro del web in queste ore, è cosentino. Si chiama Massimo Ziccarelli, 53 anni, è di Mongrassano, centro della Valle del Crati a pochi chilometri dalla città, è in servizio al reparto Prevenzione Crimine di Cosenza Nord. Era aggregato a Foggia insieme ad alcuni suoi colleghi ma tutti sarebbero ritornati in servizio a Cosenza. Un eventuale trasferimento del poliziotto, di conseguenza, non riguarderebbe direttamente la questura di Foggia ma quella di Cosenza.
Massimo Ziccarelli non è nuovo a certe violenze gratuite, ha sempre avuto il vizietto: è anche recidivo, insomma.
Ha lavorato alla Polizia stradale ma da più anni ormai era stato trasferito al reparto Prevenzione Crimine di Cosenza Nord con il ruolo di assistente capo.
È un reparto che spesso parte in aggregazione in giro per diverse città del Meridione e si muove in gruppo. In questo periodo, casualmente, erano a Foggia.
«Se continui a chiedere scusa ti ammazzo». É questo quello che l’agente Ziccarelli ha detto a Leonardo, mentre continuava a colpirlo dopo averlo portato in questura, come il ragazzo stesso ha dichiarato in una intervista a La Repubblica. 
I fatti risalgono al 2 aprile scorso, ma ieri il video dell’accaduto, nel frattempo diventato virale su TikTok, è stato mandato in onda dalla trasmissione di Rai3 Chi l’ha visto. Il giovane ha dichiarato di avere dolori al viso, di non riuscire a deglutire correttamente e di aver perso l’appetito. «Sono impaurito, non me la sento di restare solo e quando devo andare a firmare in caserma – perché dopo la convalida dell’arresto mi hanno dato l’obbligo di firma – mi faccio accompagnare da mia madre e mia sorella» ha continuato Leonardo, che è stato portato in ospedale dopo la questura e a cui sono stati dati sei giorni di prognosi. Leonardo ha spiegato che stava andando a fumare una canna con un amico quando ha visto il posto di blocco al quale non si è fermato.
Il giovane stava guidando un mezzo sottoposto a fermo amministrativo imposto perché il ventitreenne era stato sorpreso a guidarlo senza patente un paio di mesi addietro. Dopo un inseguimento di tre chilometri, è stato raggiunto dalla polizia e aggredito dall’agente. La sorella del ragazzo è intervenuta su Rai3: «Non accetto questo abuso. Ha una divisa e deve dare l’esempio, non accanirsi con violenza così». Ha riconosciuto che è giusto che suo fratello paghi, ma «sarà un giudice a decidere la giusta punizione per mio fratello e l’amico, non noi»
Ci auguriamo che la questura di Cosenza provveda subito a prendere provvedimenti nei confronti del soggetto. Che quantomeno venga tenuto in ufficio se proprio ha qualche santo in paradiso al quale la questura non può dire di no. IL VIDEO (https://www.open.online/2022/04/07/foggia-poliziotto-calcio-in-faccia-ragazzo-video/)









