È giusto pagare un lavoratore 3,5 euro l’ora? La risposta, ovviamente, è negativa. Le paghe da fame e un salario che i commenti sui social definiscono “da schiavi” sono tornati alla ribalta nelle ultime ore dopo che una nota pagina social (“Il signor distruggere”) ha ricondiviso un annuncio di lavoro – pubblicato nel gruppo “Mamme di Catanzaro e dintorni” – che prevede una paga di 30 euro per 8 ore e mezza di lavoro al giorno.
L’annuncio parla di una commessa per un negozio di detersivi che, per 30 euro al giorno, come si diceva, dovrebbe lavorare dalle 8:15 alle 13 e dalle 16:15 alle 20. Viene definito un “lavoro occasionale”, quindi nulla di stabile.
Sui social in molti si sono indignati, tra chi ricorda che purtroppo “qui al Sud è lo stipendio orario medio per commesse eccetera. E quando ti pagano sembra che ti facciano un favore. Triste realtà…” e chi “avete spoilerato il lavoro al Sud, anzi che ha offerto 30€ occasionalmente, qui certe persone offrono stipendio mensile con questi orari (che poi c’è sempre l’ora extra) ovviamente tutto in nero per 500-600€ mensili senza giorno di riposo…”.
E ritorna anche la polemica, infiammata nei giorni scorsi dalle parole del noto chef Alessandro Borghese, sul Reddito di cittadinanza: “Questi datori di lavoro – commenta infatti un altro utente – sono quelli che si lamentano di non trovare persone che vogliono lavorare perché prendono il Reddito di cittadinanza”.
Sullo sfondo, naturalmente, la clamorosa mancanza di controlli dell’Ispettorato del Lavoro, degli istituti di previdenza, delle forze dell’ordine e – dulcis in fundo – dei sindacati confederali venduti al potere, alcuni dei quali invece di vergognarsi di non rappresentare più neanche se stessi, arrivano addirittura a commentare la vicenda, come se il loro comportamento fosse diverso da quello dello “strozzino” che ha pubblicato l’annuncio. Meglio stendere il solito velo pietoso…