Reggio, Università Mediterranea: il dottorato per la figlia (indagata) di Nicola Adamo ed Enza Bruno Bossio

di Lucio Musolino

Fonte: Il Fatto Quotidiano

“Mi ha detto che “avrei dovuto aspettare il mio turno” com’è normale che si faccia all’università”. “Mi ha prospettato la possibilità, nel caso avessi ritirato il ricorso, di verificare se era possibile recuperare la situazione al fine di evitare che fossi tagliata fuori dall’ambiente universitario”. “La professoressa mi ha spiegato che, pur avendo molta stima professionale nei miei confronti e pur avendo ricevuto sempre feedback positivi sul mio operato dai vari clienti, aveva necessità che quel concorso lo vincesse uno dei suoi tre (ricercatori, ndr)”. E ancora: “Lo vuoi capire che Clara Stella non vincerà mai questo concorso per ricercatore, ti vuoi mettere il cuore in pace?”. Sono solo alcuni stralci della denuncia presentata dall’architetta Clara Stella Vicari Aversa, da cui è nata l’inchiesta “Magnifica” che ha terremotato l’università “Mediterranea” di Reggio Calabria. Nell’indagine condotta dalla Guardia di finanza e coordinata dal procuratore capo Giovanni Bombardieri c’è di tutto: concorsi interni pilotati da un’“associazione a delinquere dedita alla commissione di delitti contro la pubblica amministrazione”, selezioni in cui sono stati favoriti gli amici e anche i figli di parlamentari e politici importanti della Regione Calabria, ma anche automobili e carte di credito dell’università utilizzate per motivi personali.

Le misure cautelari – Al termine delle indagini il gip Vittorio Quaranta ha emesso otto misure cautelari interdittive nei confronti di sei docenti e due dipendenti dell’ateneo. Tra i professori coinvolti ci sono il rettore Santo Marcello Zimbone (sospeso dal servizio per 10 mesi) e il prorettore vicario ed ex rettore Pasquale Catanoso (per 12 mesi). Agli altri quattro le fiamme gialle hanno notificato sospensioni per periodi da due a sei mesi: si tratta del professore associato del Dipartimento di architettura (ed ex direttore generale dell’ateneo) Ottavio Salvatore Amaro, del direttore del Dipartimento di architettura Adolfo Santini, del direttore del Dipartimento di giurisprudenza, economia e scienze umane Massimiliano Ferrara e del professore associato dello stesso Dipartimento di giurisprudenza Antonino Mazza Laboccetta. L’interdizione è stata disposta anche per due funzionari dell’Area tecnico-scientifica ed elaborazione dati dell’università, Alessandro Taverriti e Rosario Russo. Complessivamente gli indagati sono 52: oltre alle notifiche delle interdizioni, la Guardia di finanza ha eseguito 23 decreti di perquisizione. Le condotte illecite ipotizzate dalla Procura sarebbero state commesse in un arco temporale che va dal 2014 al 2020.

Il dottorato per la figlia dei politici – Clara Stella Vicari Aversa, la studiosa che col suo esposto ha fatto aprire il fascicolo, è un’architetta che ha svolto attività didattica e di ricerca presso l’Università e che non era risultata vincitrice in una procedura di valutazione per un posto di ricercatore. Vicari aveva fatto ricorso al Tar e al Consiglio di Stato, ma i superiori – risulta dalle indagini – le avevano suggerito di rinunciare all’azione giudiziaria e “aspettare il proprio turno” per avere accesso a future opportunità professionali all’interno del Dipartimento. Secondo gli inquirenti, i concorsi truccati riguardavano indistintamente le posizioni di ricercatore, professore ordinario e associato e assegnista di ricerca, nonché le selezioni per l’accesso ai dottorati di ricerca e ai corsi di specializzazione. Tra gli indagati con l’accusa di abuso d’ufficio c’è anche Rita Elvira Adamo, figlia dell’ex vicepresidente della Regione Nicola Adamo e della deputata del Partito democratico Enza Bruno Bossio. Secondo la Procura, dopo la segnalazione dall’ex rettore Catanoso, la figlia dei due politici si è classificata “dapprima al nono posto senza borsa”, e poi, a seguito della rinuncia di una candidata, “all’ottavo posto con borsa di studio dell’ateneo” nella selezione per il dottorato di ricerca in “Architettura e Territorio”.

“In riferimento alla Adamo – è scritto nell’ordinanza del gip – dalle intercettazioni è emerso come sia stato direttamente il Catanoso a segnalarla alla Commissione e in particolare a parlare con l’Amaro (l’ex direttore del Dipartimento, ndr), affinché fosse adottato un rimedio al problema della mancata allegazione, da parte della candidata, di una documentazione necessaria alla domanda di partecipazione al dottorato. Il rettore lo esorta, infatti, a trovare una soluzione che non appaia all’esterno come un favoritismo”.

Rita Elvira Adamo, nata nel 1990, si è laureata in Architettura nel 2018 presso la London Metropolitan University di Londra. E attualmente è impegnata nel Dottorato di Ricerca, presso il Dipartimento dArTe della Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria.