Cosenza, le incredibili stranezze e gli accordi sottobanco per il Nuovo Ospedale (di Matteo Olivieri)

Nonostante che l’ormai ex governatore della Calabria Mario Oliverio (ma i cui compari di merende oggi hanno in mano il Comune di Cosenza) e l’ormai ex sindaco di Cosenza Mario Occhiuto (ma il cui fratello Roberto ora è governatore) siano stati impegnati per anni a far finta di litigare su tutto, alla fine trovano sempre un accordo. Uno dei tanti episodi di questa commedia riguarda la vicenda del Nuovo Ospedale di Cosenza, argomento di aspra (si fa per dire) contesa nelle elezioni amministrative del 2016, e improvvisamente diventato simbolo della ritrovata pax politica qualche mese dopo. Segno che c’è un’unica regia dietro? In ballo ci sono appalti milionari che fanno gola a molti. Vi sveliamo perché l’ospedale (che adesso tutti vorrebbero fare e anche presto!) e la metrotramvia (che invece ormai non si farà più) erano e in parte sono ancora un pezzo dello stesso accordo per mettere le mani sulla città.

di Matteo Olivieri

I rendering del Nuovo Ospedale di Cosenza circolavano già liberamente sul web dal 2017, ma, secondo la versione ufficiale, il sito doveva essere ancora identificato.
Non bisogna avere la memoria lunghissima per ricordare le vicende delle elezioni amministrative al Comune di Cosenza del 2016, quelle in cui Occhiuto vinse per la seconda volta. La campagna elettorale si svolgeva a colpi di annunci propagandistici e di un estenuante braccio di ferro sulle grandi opere pubbliche da realizzare in città: la metrotramvia, il nuovo stadio e il Nuovo Ospedale di Cosenza. In particolare, per quanto riguarda l’ospedale, Mario Oliverio spingeva ostinatamente per un sito in località Vaglio Lise alle spalle dei vecchi uffici della Provincia, ovvero il deposito merci della stazione di Cosenza. Si tratta di una zona che è stata designata come “Area di Ammassamento dei soccorritori e delle risorse” per le grandi emergenze della Protezione Civile, e quindi è intoccabile secondo quanto previsto dal “Piano di Emergenza” della Provincia di Cosenza. Mario Oliverio, che quel Piano lo aveva fatto approvare nel 2014 quando era Presidente della Provincia di Cosenza, evidentemente lo aveva dimenticato o, forse, non lo ha mai saputo.

Mario Occhiuto, invece, che con altrettanta ostinazione premeva per una nuova struttura di collegamento tra gli attuali poli ospedalieri dell’Annunziata e della collina del Mariano Santo, aveva fatto di questa posizione il suo cavallo di battaglia, ed alla fine sembrava averla spuntata lui. Da quanto si apprendeva, infatti, sulla base delle esigenze sanitarie dell’Azienda Ospedaliera, il nuovo ospedale dovrà avere una “dotazione di 705 posti letto ed una superficie di circa 134.000mq”, laddove il sito di Vaglio Lise invece è di appena 69.000mq, mentre quello di Via degli Stadi poco si presta allo scopo, vista la presenza dello Stadio San Vito-Gigi Marulla e del (futuro ?!) polo fieristico.
Il nuovo progetto era stato fino a quel momento ufficialmente ribattezzato “Parco della Salute” e “Città (o Cittadella come dicono oggi…) della Salute” e prevedeva il ricorso alla modalità del project financing, cioè all’investimento di privati, sia nella fase di realizzazione che di futura gestione.

Mario Oliverio, d’altro canto, pur di non ammettere la sconfitta, aveva convocato persino una riunione alla Cittadella regionale, dove – a quanto si leggeva dai comunicati stampa – aveva prima dato ad intendere che le opzioni del sito erano 3 (Annunziata/Mariano Santo, Vaglio Lise, Via degli Stadi), salvo poi tentare di vendere come propria l’idea di un “Parco della Salute”, indicando come sito quello dell’Annunziata/Mariano Santo. E, visto che al peggio non vi è mai fine, i suoi consiglieri di maggioranza avevano con l’occasione espresso “adesione alla proposta del presidente Oliverio di istituire sul sito dell’attuale struttura ospedaliera dell’Annunziata la “Cittadella della Salute” che sarà organizzata per raggruppare tutti i servizi amministrativi e sanitari dell’Azienda Sanitaria Provinciale oggi disseminati nella città di Cosenza”…

Poi però, a distanza di alcuni mesi dalle elezioni comunali del 2016, si aggiungevano altri particolari molto interessanti. Mario Occhiuto, solitamente in vena di bombardamenti mediatici mediante i rendering delle sue “visioni” della Cosenza futura, in quella circostanza taceva, e stranamente non aveva neanche pubblicato alcuna anteprima grafica del nuovo ospedale. Cosa alquanto strana. Questi disegni, peraltro, circolavano già liberamente sui comunicati stampa e sul sito web dello studio di architettura che li aveva realizzati, ma non sulla pagina Facebook del sindaco. Come mai, quindi, in questo caso non aveva inteso informare i cittadini? Dagli elaborati grafici, si notava che le nuove strutture sarebbero andate ad insistere sulla collina di Muoio Piccolo, e pertanto sarebbe stato necessario realizzare dei terrazzamenti che ne avrebbero stravolto l’assetto urbanistico.

A quanto pare, i rendering del futuro ospedale erano stati elaborati dallo stesso studio di architettura che ha realizzato anche quelli del “Parco del Benessere”, lo straordinario (quanto inesistente oggi come allora) “polmone verde” pensato da Mario Occhiuto per mitigare gli impatti acustici e ambientali causati dalla metrotramvia.

Si sa, dare forma alle “visioni” non è roba da tutti, specie se si tratta di visioni altrui. Quindi, fin qui nessuno si stupisce se un sindaco abbia incaricato uno studio di architettura di propria fiducia. Semmai, bisognerebbe capire a quale titolo si è dato l’incarico, visto che – sul sito dello studio di architettura – si legge che il progetto è stato presentato “su invito”. Invito di chi?

Quel che doveva stupire, invece, era perché il sindaco non parlasse chiaramente. Infatti, i due progetti del “Parco del Benessere” (leggi Metrotramvia) e del “Parco della Salute” (leggi Nuovo Ospedale) erano contemporaneamente presenti sullo stesso sito web, e quindi l’impressione era che Occhiuto non potesse non sapere. Anzi, a dirla tutta, l’impressione era che di proposito non avesse voluto divulgare la notizia, forse per evitare che a qualcuno venisse in mente di associare i due megaprogetti allo stesso studio di architettura. Ma – purtroppo per lui – questa associazione qualcuno l’ha fatta. E, diversamente da quello che ci vogliono far credere, i rendering non lasciano intravedere un futuro verde. Tutt’altro.

Nel disciplinare di gara, si parla di «eventuale acquisizione, mediante espropriazione per pubblica utilità, di aree private nell’area compresa tra lo stesso plesso ed il complesso ospedaliero del “Mariano Santo”»…  Infatti, i disegni prevedevano l’esproprio di un’intera collina e l’utilizzo di ulteriore cemento a profusione, per un ammontare di 245 milioni di Euro. Il tutto veniva ovviamente giustificato con esigenze sanitarie e di degenza.

Ma sarà davvero così? A giudicare dalle parole usate dagli artefici dei rendering per la descrizione del proprio progetto, si parlava senza peli sulla lingua di “Centro Medico e Campus Universitario”. Se poi si leggevano le dichiarazioni ufficiali, si capiva in cosa avrebbero dovuto consistere i “requisiti fondamentali” per un “ospedale all’avanguardia”, ovvero «l’articolazione in aree dipartimentali organizzate per intensità di cura; elevato standard alberghiero con degenze ad 1 o 2 posti letto; centralizzazione dei servizi condivisi di diagnosi e cura; elevata flessibilità, in funzione dell’evoluzione delle tecnologie e dei processi di diagnosi e cura; possibilità di integrare spazi per la Didattica e la Ricerca e specifiche strutture per l’ospitalità di personale e parenti; massima integrazione con la città, cercando di aumentare lo standard qualitativo per il cittadino”.

Ad Aprile 2016 il Governatore Oliverio parlava di un impegno finanziario di 245 milioni di Euro, di cui 145 di fondi pubblici e 100 di fondi privati. Un progetto che a distanza di anni adesso viene riproposto e sbandierato dal “nuovo” (si fa per dire…) sindaco Franz Caruso.
Cosa bolle dunque in pentola? E chi c’è dietro questo studio internazionale di architettura? Alcuni bene informati asseriscono che si tratti di professionisti molto vicini all’establishment governativo. Abbiamo a che fare – forse – con l’ennesimo megaprogetto milionario, voluto e calato da Roma, che non rispecchia le reali necessità dei pazienti e del territorio, e che verrebbe gestito da professionisti da fuori regione, il cui unico merito sarebbe quello di essere di fiducia governativa? Il sospetto è forte, tanto più che il futuro ospedale dovrà essere realizzato con 145 milioni di Euro di fondi pubblici e con 100 milioni di Euro di fondi privati. secondo la modalità del project financing. Dunque, la gestione della sanità cosentina verrà affidata ai privati? Su questo (!) aspetto sarebbe lecito attendersi una presa di posizione chiara e netta da parte della politica, che invece ultimamente si sofferma volentieri su disquisizioni che non interessano a nessuno. Ma non abbiamo nessuna speranza che ciò avvenga.

Nessuno mette in dubbio che l’attuale ospedale sia datato e non più funzionale alle esigenze moderne. Quel che si dovrebbe evitare è che si facciano affari sulla pelle delle persone e, soprattutto, che non si sparino balle dal solo sapore sensazionalistico, perché un ospedale così complesso potrebbe vedere la luce – se va bene – solo tra 10-15 anni. Pensate che nel 2016 i politicanti dichiaravano che il Nuovo Ospedale sarebbe diventato realtà nel 2020! E tutti sappiamo che raccontavano balle. Nel frattempo, come si pensa di risolvere i problemi di cura e di degenza nella sanità cosentina? Con i rendering di Occhiuto travestiti da Oliverio e adesso da Franz Caruso?