Ci sono stati giorni frenetici la scorsa estate (2023) per le nomine dei nuovi manager della sanità calabrese. Robertino il parassita – che successivamente avrebbe “minacciato” ridicole dimissioni (magari!) dal ruolo di commissario e biascicava parole senza senso sulla presunta qualità dei manager che aveva nominato – era stato subissato da pressioni provenienti da tutti i peggiori covi della massomafia.
Il primo tassello era noto ormai da settimane. La bocca larga di tre dei più squallidi “colletti bianchi” della sua corte come Pierluigi Caputo e Michele ed Eugenio Di Tommaso (i soci di Potestio con la sigla dei mutilati e degli invalidi tanto per capirci) aveva fatto andare in porto la nomina di Antonello Graziano da Rossano, per gli amici “Strafalaria”, all’Asp di Cosenza. Per fortuna, almeno, siamo riusciti a scongiurare l’arrivo all’Azienda Ospedaliera di Cosenza, di un vecchio reggino, già in pensione e ormai prossimo alla soglia dei 75 anni, che ne ha combinato e ne sta ancora combinando di tutti i colori. Si chiama Gianluigi Scaffidi, che non è venuto a svernare a Cosenza ma è rimasto a Reggio, dove si è spostato dall’Asp al Gom. I reggini già lo conoscono molto bene ma un “ripasso”, specie oggi che stanno brindando a sciampagna per l’ennesima riconferma e per la presunta “qualità” dei manager, è doveroso. Sperando che almeno possa andargli qualche goccia di traverso…
“Correva l’anno 2010, il centrodestra – rievoca ‘Calabria Resistente e Solidale’ – esce vincente dalle consultazioni regionali e viene incoronato presidente della Giunta regionale Giuseppe Scopelliti (alias Peppe Dj. ndr).
Dopo una lunga militanza nel sindacato Anaao-Assomed, nel giugno 2010 la Giunta regionale Scopelliti nomina il dottor Gianluigi Scaffidi Dirigente del Dipartimento Tutela della Salute, Politiche Sanitarie; ancora nel giugno 2010, sempre Scopelliti, con Decreto del Presidente della Giunta Regionale, gli conferisce l’incarico del Settore ‘Area Staff’. Un mese dopo, Scopelliti nomina Scaffidi Dirigente di Settore del “Piano di Rientro” dal debito sanitario e nel 2012 gli proroga l’incarico”.
“Vogliamo ricordare che lo smantellamento del Servizio Sanitario pubblico calabrese, a tutto vantaggio di quello privato, inizia proprio con Scopelliti e con il Dirigente del Piano di Rientro dal debito Scaffidi. I nefasti risultati di queste politiche dei tagli indiscriminati che hanno prodotto una vera e propria macelleria del diritto alla salute, sono alla base dello sfascio della sanità calabrese che oggi con la pandemia si traduce in un vero atto criminale contro i calabresi.
Dopo il suo trascorso nel centrodestra, Scaffidi diviene il collaboratore del M5S e in particolare della deputata Dalila Nesci (oggi anche sottosegretaria!) in materia sanitaria. In conseguenza di questa ‘collaborazione’, nel 2019 viene designato, dall’allora ministra Grillo, come futuro Commissario dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia. Ma dopo la bagarre nell’aula di Montecitorio, conseguenza delle accuse delle opposizioni di conflitto di interesse della deputata Dalila Nesci, la sua nomina va in fumo. Nel 2020, in piena pandemia, viene nominato dalla presidente Santelli a far parte, come professionista, della Task Force Operativa COVID- 19.
L’11 marzo 2021, il Commissario ad acta della sanità in Calabria Guido Longo nomina Gianluigi Scaffidi Commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria. La nomina giunge a conclusione del commissariamento disposto dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose. Purtroppo, per questa martoriata terra al peggio non c’è mai fine”. Fin qui, la splendida ricostruzione di Calabria Resistente e Solidale che ha dipinto come meglio non avrebbe potuto il “colletto bianco” Gianluigi Scaffidi.
Ma c’è ancora bisogno di qualche passaggio per restituirvi al meglio l’immagine del Nostro. Come accennato, era il mese di giugno del 2019 quando esplose con grande risalto la polemica che aveva investito la deputata Dalila Nesci del M5s, oggi felicemente sottosegretaria del governo Draghi, per la illegittima nomina del suo collaboratore, Gianluigi Scaffidi appunto, già fedele collaboratore di Peppe Scopelliti, a dirigente sanitario e in particolare direttore generale dell’Asp di Vibo Valentia. Una polemica così forte che la ministra Grillo fu poi costretta a revocarla.
Pensate che all’epoca si era scomodata persino la terribile Madame Fifì, al secolo Enza Bruno Bossio, per non parlare della defunta Jole Santelli, per protestare contro la nomina di Scaffidi.
Bene, poi a distanza di meno di due anni, Scaffidi (dopo essere stato nominato sempre dalla Santelli come componente della sua task force antiCovid quasi… in segno di pace) approda alla poltrona di commissario dell’Asp di Reggio Calabria. Un trionfo! E ovviamente nessuna voce contraria, anche Madame Fifì, che di solito “abbaccaglia”, ha messo la “mussarola”.
Noi, dal canto nostro, poco potevamo fare ma certamente abbiamo potuto ricordare alla gente cosa scriveva un ex grillino ovvero Rosario Cupelli sul soggetto in questione e sulla sua potente “padrina” ancora fedele sulla carta a Beppe Grillo e ai suoi cortigiani ma – come vedremo – in perfetta linea anche con il centrodestra.
“… Il voler nominare un proprio stretto collaboratore a direttore generale dell’ASP di Vibo ovvero il collegio elettorale dove la Nesci risiede ed è stata eletta, rappresenta un caso eclatante di conflitto d’interessi. È noto che nei decenni passati queste nomine avevano lo scopo di creare consenso elettorale sfruttando il “bisogno” della gente. Ecco quindi palesarsi i motivi della inopportunità della nomina. Una possibile unione di intenti fra il deputato e il manager operanti nel medesimo territorio;
la giustificazione adottata è ancora peggiore, infatti dire che il collaboratore non è stato retribuito può far pensare, può dare adito a strane considerazioni ovvero che la nomina a direttore generale di Scaffidi rappresenti un modo per ripagare dell’aiuto dato, un riconoscimento per il lavoro prestato, quindi una forma di retribuzione. A questo punto l’attività di Scaffidi a favore dell’attività della Nesci non può più definirsi volontaria e gratuita ma fa immaginare che aveva uno scopo ben preciso. Ma il fu M5S non voleva promulgare una legge sul conflitto d’interessi?
Tanto forte è stata la volontà di nominare questo Scaffidi anche in barba alle leggi vigenti che prevedono l’impossibilità di nominare persone in pensione (Scaffidi è in pensione) e di cui inoltre non risulta l’obbligatoria iscrizione all’Albo Nazionale. Ma il fu M5S non era per il rispetto delle leggi? Ed il fare leggi ad personam non è la stessa accusa fatta in passato dai grillini a Berlusconi o a Renzi? La coerenza dov’è? Mi sembra che i parlamentari calabresi abbiano resettato questo termine una volta raggiunta la tanto agognata poltrona!
Ma chiedo inoltre, in quale Azienda Sanitaria ha prestato l’attività di direttore il dr. Scaffidi per 5 anni (requisito minimo), quale Azienda sanitaria ha risanato? Oltre ad essere stato un funzionario regionale nominato da Scopelliti e poi in seguito ad un diverbio rimosso dall’incarico, quali sono le competenze tali da giustificare la nomina a manager capace di rivoluzionare l’ASP di Vibo e ora quella di Reggio? Se è cosi disinteressato come descritto, perché non ha subito dichiarato di non volere una nomina fuorilegge e consentire così di fermare le polemiche e togliere dall’imbarazzo la Ministra?”.
Il resto, purtroppo, è ampiamente superato dagli eventi, dal momento che ormai il M5s governa allegramente con tutti i peggiori corrotti d’Italia.
“… Non appare quindi una differenza netta con il passato, un cambio improntato esclusivamente alla nomina di persone preparate ed esperte in materia, con criteri chiari e regole precise, note a monte della selezione, meglio se mediante concorsi pubblici e con seria ed oggettiva valutazione dei curriculum in base principalmente ai risultati ottenuti. Insomma non riusciamo a scorgere il tanto sbandierato cambiamento. Le nomine tanto pubblicizzate e urgenti appaiono fatte ricalcando logiche da vecchia DC e da manuale Cencelli…”.
E non è finita qui. Perché la Nesci “modello Peppe” e il suo fido cavaliere Scaffidi – come abbiamo visto – sono finalmente riusciti nel loro intento ed hanno addirittura espugnato la roccaforte di Reggio, dove il Nostro fa il commissario nell’unica maniera che conosce ovvero quella di farsi i porci comodi suoi e dei suoi clienti e parenti. E, in perfetta linea con quanto sopra, la Nesci proprio qualche mese fa è arrivata di gran carriera a dar manforte al Pd e al centrodestra “uniti nella lotta” a… De Magistris, aderendo (unica e sola se si escludono inutili idioti come Corbelli, i socialisti di Gigino Tic Tac Incarnato travestito da Adamo e i Verdi…) alle tragicomiche primarie di Irto e dei suoi compari che poi sono puntualmente “abortite” sull’altare della scienziata delle truffe, al secolo Amalia Bruni. Questo è il nuovo M5s modello Peppe, alleato con tutto il peggio della politica corrotta di centrosinistra e centrodestra. Del resto, basta guardare la foto per capire quanto la Nesci sia “complice” del centrodestra. Si tratta dell’inaugurazione di via Vittorio Veneto a Tropea, città natale della Nostra e feudo fedelissimo di Forza Italia dopo esserlo stato di Scopelliti grazie a soggetti come Mangialavori e al sindaco Macrì, degni compari della Nesci.
Ora siamo già pronti per la prossima puntata, perché a Reggio, in questi mesi, Scaffidi ovviamente ne ha combinate ancora di tutti i colori. A presto.