Nuovo tribunale di Reggio, l’appalto può partire: le aree del Cedir “liberate” dai vincoli

Le aree del nuovo Tribunale possono essere cedute all’Agenzia del Demanio. Sono state infatti completate le attività burocratiche di frazionamento del terreno del Cedir. Prima il Comune e poi la Regione hanno definito la procedura e adesso tutto passerà all’Agenzia del Demanio. Prima servirà il passaggio in commissione consiliare e poi in Consiglio comunale. Come già scritto, la convenzione sottoscritta tra il Comune e il Mistero della giustizia per far ripartire il cantiere del nuovo Tribunale non basta. A distanza di oltre tre mesi dall’inaugurazione dell’anno giudiziario che ha registrato la presenza della ministra Marta Cartabia arrivano i primi concreti sviluppi di una vicenda- quella relativa al riappalto dell’eterna incompiuta – che è una delle più importanti questioni aperte per l’amministrazione comunale. È tutto un iter complesso quello del riappalto del nuovo Tribunale che per fortuna è passato nelle mani del Governo, altrimenti il rischio di un naufragio definitivo dell’opera era in agguato.

All’articolo 4 del protocollo d’intesa tra le parti si leggeva che “il Comune di Reggio Calabria si impegna a costituire, a favore dell’Agenzia del Demanio, il diritto di superficie per la durata di 99 anni, condizione richiesta dalla Ragioneria Generale dello Stato per consentire al Ministero della Giustizia di sostenere spese in conto capitale. Nelle more della redazione del necessario atto pubblico, il Comune di Reggio Calabria consentirà ai tecnici incaricati dal Ministero di accedere all’immobile e di svolgere tutte le attività necessarie per la redazione del progetto esecutivo per il completamento dell’opera”.

Questo passaggio – che adesso è stato definito – ha fatto perdere alla fine altri tre mesi ma per fortuna gli enti coinvolti, che come sempre in Italia devono superare tanti ostacoli di natura tecnica e burocratica, sono riusciti a sciogliere la matassa. Da Roma si cerca di velocizzare l’iter tecnico anche per dare risposte ai magistrati e al personale degli uffici giudiziari, costretti a operare in locali ormai vetusti ma soprattutto non più funzionali alle esigenze dell’amministrazione giudiziaria. Ed è proprio questo il fine primario del governo: “Il Ministero della Giustizia riconosce il valore strategico del Palazzo di Giustizia di Reggio Calabria e la conseguente necessità di ultimare un’opera iniziata nel 2004, avendo un indubbio interesse a far sì che tale completamento avvenga nel più breve tempo possibile. Per realizzare questo obiettivo, le risorse necessarie ammontano a 40 milioni di euro di cui 29 milioni 852mila euro e 10 milioni 147mila euro per somme a disposizione dell’Amministrazione”. Fonte: Gazzetta del Sud