Al comando dei vigili del fuoco di Cosenza dopo il clamoroso caso della lite – ma forse sarebbe più appropriato il termine “rissa” – che ha portato in ospedale un pompiere di 55 anni, ritornano di prepotente attualità le denunce del sindacato Usb, che ormai da tempo ha messo nel mirino il comandante Giampiero Rizzo. E a marzo ha anche proclamato una giornata di sciopero. Più volte, nel corso di questi mesi, abbiamo pubblicato gli accorati comunicati di protesta di Antonio Vercesi, rappresentante sindacale Usb. Di seguito, una veloce sintesi,
Secondo l’Usb nella caserma dei vigili del fuoco di Cosenza “si consuma quotidianamente un attacco spregiudicato contro la legalità e contro i lavoratori.
Ogni giorno i lavoratori ci informano puntualmente di tutte le efferatezze che mette in atto il dirigentucolo che si prodiga a convocare quotidianamente alcuni lavoratori -tre o quattro al giorno- per redarguirli o consegnare lettere di contestazione poiché avrebbero osato parlare di lui in cortile o addirittura avrebbero usato partecipare a una manifestazione in piazza a uno sciopero indetto dai sindacati.
Ora, non sappiamo nello specifico quale sia il suo punto di arrivo ma sappiamo benissimo che dopo le vicende tristi e note che hanno portato il comando dei vigili del fuoco di Cosenza sulle prime pagine delle testate nazionali (per l’arresto per corruzione dell’ex comandante Massimo Cundari, ndr) per motivi abietti e lontanissimi dallo spirito del corpo e di ogni vigile del fuoco dedito al soccorso ed all’aiuto verso il prossimo sempre e comunque, c’era bisogno di un dirigente che avesse la capacità di “stare al suo posto” senza agitare gli animi e senza turbare i lavoratori che hanno necessità di lavorare serenamente a favore dei cittadini e della macchina del soccorso pubblico.
Purtroppo anche gli appelli rivolti ai vertici del Corpo più amati dagli Italiani, il corpo fatto di “angeli del soccorso” sembrano sordi.
Continuano a lasciare carta bianca a questo “manager” fenomenale che è senza freni e senza inibizioni; ogni giorno i lavoratori ci informano delle continue angherie che devono subire o riportano episodi -anche passati- in cui si è distinto in maniera stucchevole!
Amaramente i lavoratori hanno preso atto che le loro aspettative finalizzate a perseguire la maggior efficacia ed efficienza della macchina del soccorso pubblico anche attraverso una migliore organizzazione del lavoro, SONO FALLITE!
Il “manager” di Cosenza Rizzo ancora una volta ha dimostrato totale chiusura ed un atteggiamento alla stregua di chi si trova a gestire una proprietà privata, evitando il confronto e la condivisione con le organizzazioni sindacali e con i lavoratori.
I lavoratori, nella sua personale concezione, probabilmente sono visti alla stregua di SCHIAVI di antica memoria.
USB è assolutamente contraria a questo tipo di trattamento e di organizzazione del lavoro e, come abbiamo avuto modo già di esternare più volte ai vertici del dipartimento ed a rappresentanti del governo, in questo preciso momento storico, il comando di Cosenza, la città di Cosenza, i cittadini di Cosenza, hanno bisogno di un dirigente dalle vedute aperte, un dirigente che condivida con i lavoratori un percorso organizzativo del lavoro per garantire all’utenza un dispositivo di soccorso standard e riguadagnare una immagine che per i motivi noti è fortemente compromessa.
Attualmente il dispositivo di soccorso viene mantenuto in piedi solo con lo spirito di abnegazione dei vigili del fuoco, costretti però a grossi sacrifici personali ed a rinunciare alla possibilità di migliorie del loro intervento lavorativo, proprio per la totale chiusura e ottusità del dirigente.
Tutto ciò, va ad inficiare pesantemente anche sulla sicurezza dei lavoratori e sulla tutela della loro salute.
Per questi motivi USB ribadisce con forza la richiesta di RIMOZIONE DEL DIRIGENTE, unica possibilità che può garantire alla città di Cosenza di uscire da un pantano in cui il Comando è stato trascinato che da precedenti gestioni che hanno gettato fango sull’immagine del Corpo. Oggi, solo un dirigente umile, n dirigente aperto al dialogo, un dirigente che capisca il particolare momento storico e metta da parte le sue ottusità può tentare di risalire la china di un comando allo sbando, ed un dirigente di siffatto stampo non è certamente RIZZO!”.
Intanto, dopo la rissa di ieri, Usb ha anche scritto una lettera al Capo del Corpo Nazionale e Vice Capo Dipartimento Vicario, Ing. Guido Parisi, sottolineando come il comando di Cosenza “già interessato da vicende che evitiamo di classificare, andrebbe tutelato ed il personale protetto; il problema è noto: incompatibilità ambientale del dirigente”.
E ancora: “Abbiamo già scritto con quale animo i lavoratori si recano ogni giorno in servizio e a quali angherie e soprusi debbano sottostare: note su note di contestazione, convocazioni per “bacchettare” i lavoratori aderenti ad una manifestazione di protesta, “sussurri “alle orecchie per “evitare di frequentare certi sindacalisti”, minacce scritte al rappresentante sindacale USB che ha osato chiedere quali siano gli orari di ricezione dell’ufficio ONA. Su tale ultima questione, piuttosto che rispondere, il dirigente ha fatto una telenovela aumentando nei lavoratori un alone di mistero che lascia adito a pensieri diversi, in parte già visti, …roba da telenovela. Lo stress lavoro correlato a cui sono sottoposti i lavoratori, aggravato dai comportamenti del dirigente e da un ambiente tutt’altro che confortevole e sicuro (ricordiamo che il dirigente negò alla USB l’ingresso nella sede centrale per incontrare i lavoratori in quanto la sede è insicura!) anche stamattina ha fatto finire i vigili del fuoco sulle prime pagine dei giornali. La soluzione la suggeriamo da mesi e ci convinciamo sempre più della bontà: rimozione del dirigente per incompatibilità ambientale – i motivi sono innumerevoli – e collocazione in un posto ove non possa nuocere ad altri lavoratori”.