San Vincenzo La Costa, una sola lista in campo e rischio flop: “Hanno mortificato la democrazia e ora la temono”

Dopo 24 anni, a San Vincenzo La Costa concorrerà nuovamente una sola lista alle elezioni amministrative comunali. Si ripropone il sindaco uscente con la quasi totalità dei consiglieri uscenti, ma con innesti del tutto inaspettati. Per cinque anni l’amministrazione uscente ha lavorato in isolamento, mettendo a tacere ogni possibile voce fuori dal coro, che fossero avversari politici o sostenitori, impegnati soprattutto a curare l’immagine, ad apparire, credendo di acquisire consensi basandosi sulla convinzione che i sanvincenzesi fossero incapaci di ragionare, di valutare, di giudicare. Ora, però , vorrebbero che quella stessa platea di cittadini ne condividesse l’operato e che riuscisse a scorgere un po’ d’arrosto in mezzo a tutto il fumo diffuso in cinque anni. Loro stessi sono alla disperata ricerca di quell’ improbabile poco arrosto, preoccupati e ormai coscienti che, nonostante l’assenza della lista avversaria, l’esito positivo non sarà per nulla scontato: per la vittoria occorrerà, infatti, che il 40% degli elettori si rechi alle urne e, tra questi, ottenere il 50% di voti a favore.

I sanvincenzesi non hanno visto di buon occhio l’inserimento forzato in lista di una fetta di opposizione che fino a ieri li ha criticati e combattuti, cercando in ogni modo di mettersi alla testa ad una compagine che potesse cambiare rotta al modo di fare dell’amministrazione uscente. Proprio per questo, oggi, anche i filoamministrativi (pochi a giudicare dalle presenze alle manifestazioni elettorali) applaudono, ma senza entusiasmo e senza convinzione, chi é sempre stato dall’altra parte, disapprovando l’operato del candidato sindaco Iannotta, promotore di questa “manovra”.

Poiché, inoltre, gli accordi prevedono che l’eventuale carica di vicesindaco sarà attribuita al candidato che avrà riportato il maggior numero di preferenze, i candidati stanno battendo a tappeto tutto il territorio, mettendo in atto una vera lotta intestina.

Si potrebbe dire che siamo alle solite, se non fosse che ora in campo c’è una sola lista e che stanno conducendo una battaglia contro i mulini a vento, contro loro stessi e il loro stesso operato. Hanno mortificato la democrazia e ora la temono, hanno escluso i cittadini dalla loro amministrazione ed ora ne pretendono la partecipazione attiva per essere riconfermati. È un triste spettacolo quello al quale siamo chiamati ad assistere e la colpa si vorrebbe attribuire ovviamente alla lista che non c’è, piuttosto che ai risultati amministrativi che si attendevano e che non ci sono stati. A questo punto la domanda nasce spontanea: se sono così preoccupati per il risultato, forse non sono così convinti nemmeno loro di aver amministrato poi tanto bene come vorrebbero far credere?

Lettera firmata