È passato poco più di un anno dalla tragica morte di Giampiero Tarasi, il giovane cosentino che perse la vita l’8 marzo 2021 in un incidente a Portapiana con gravi responsabilità del Comune di Cosenza e nessuno lo ha dimenticato, né mai lo farà.
Soprattutto nessuno ha mai smesso di chiedere giustizia per la sua morte.
È per questo che in occasione del suo 34esimo compleanno il 6 maggio scorso i genitori, familiari e amici si sono riuniti presso la via Cesare Baccelli (alle spalle dei “Due Fiumi”), dove è stato piantato l’Ulivo in sua memoria, per ricordarne valori e principi che hanno fatto di Giampiero l’amico di tutti e per chiedere venga fatta giustizia.
A sostenere la causa anche La Terra di Piero.
Venerdì 8 luglio finalmente si svolgerà la prima udienza del processo. Sono sette le persone indagate per la morte di Giampiero Tarasi. Il 33enne perse la vita schiantandosi contro il guardrail su Corso Vittorio Emanuele in zona Portapiana a Cosenza mentre era in sella alla sua moto Ducati. L’impatto fu fatale per il ragazzo. Il luogo dove è avvenuto l’incidente era ed è ancora un tratto praticamente senza illuminazione dove, in seguito ad una frana, erano state posizionate alcune barriere che non erano state segnalate in nessun modo.
Per chiarire le circostanze alla base di questo terribile incidente la procura di Cosenza ha aperto un’inchiesta al fine di verificare se ci siano state negligenze nella gestione di quel tratto stradale.
Gli indagati per la morte di Giampiero sono Antonella Rino (dirigente comunale); Ettore Tucci (Responsabile unico del procedimento tecnico); Giuseppe Bruno (comandante della Polizia municipale di Cosenza in carica dal 24.7.2019 al 29.1.2020,); Agostino Rosselli (comandante Polizia municipale di Cosenza dal 30.1.2020 al 28.7.2020); Alessia Loise (comandante Polizia municipale di Cosenza dal 29 luglio 2020 fino a qualche mese dopo la morte di Giampiero) e due (pseudo) imprenditori, Robertino Perri e Pasquale Perri, esponenti della peggiore specie della categoria e legati a doppio filo all’ex sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, alias il cazzaro, primo responsabile morale della morte di Giampiero. Agli indagati viene imputato di non aver garantito la sicurezza sul tratto stradale di Corso Vittorio Emanuele nella zona di Portapiana e di non aver apposto l’opportuna segnaletica di cantiere prevista dalla legge.
Per venerdì è in programma un presidio davanti al Tribunale di Cosenza da parte dei suoi familiari e dei suoi amici. Noi ci saremo per gridare giustizia vera per Giampiero.