Come volevasi dimostrare l’azione di recupero crediti annunciata dall’amministrazione comunale targata Nicola Adamo, è iniziata. Tutti coloro i quali hanno già ricevuto “cartelle di pagamento dei tributi comunali”, e non hanno ottemperato al pagamento, neanche dopo il “sollecito”, potrebbero già avere l’auto bloccata, e non saperlo. Che è quello che è successo a diversi cittadini che ci hanno segnalato di aver appreso del fermo amministrativo della propria auto dopo essersi recati presso la sede di “Municipia Spa riscossione coattiva” (la società incaricata dal Comune a riscuotere i tributi comunali) per chiarire la propria situazione. Una volta negli uffici hanno appreso che il tempo per poter chiedere una rateizzazione del debito, o per impugnare la cartella era già scaduto, e il fermo amministrativo dell’auto è “scattato” in automatico. O paghi, o non puoi più usare l’auto.
Ma come funziona il fermo amministrativo di un bene?
Tutto inizia con la notifica al debitore di una cartella esattoriale (tributi comunali, tasse). Da quel momento il cittadino ha 60 giorni di tempo per pagare il debito o chiedere una rateizzazione della somma dovuta, o impugnare la cartella. Se questo non accade, viene inviato un “preavviso di fermo”, dove si invita il debitore a saldare il conto entro 30 giorni, in caso contrario, il fermo amministrativo sull’auto diventa effettivo: l’agenzia delle riscossione in automatico comunica al PRA l’iscrizione a ruolo del provvedimento di fermo amministrativo sul veicolo. E non è tenuta per legge a comunicare il fermo amministrativo dell’auto al cittadino: per sapere se la propria auto è sottoposta a fermo amministrativo bisogna rivolgersi al PRA.
A questo punto l’unico modo per revocare il fermo amministrativo è quello di pagare i debiti contratti. Si può scegliere di saldare il conto nella sua interezza o procedere con la rateizzazione. In tal caso è possibile richiedere la sospensione del fermo. Una volta pagata la prima rata, infatti, l’agenzia per la riscossione rilascia un apposito certificato. La sospensione deve essere registrata al PRA (Pubblico Registro Automobilistico) e il veicolo può così circolare. Buona fortuna a tutti.