L’Ufficio di presidenza della Regione Calabria, presieduto da Nicola Irto, nella sua ultima seduta, ha deliberato una serie di provvedimenti.
Tra questi una novità assoluta: tutti i dipendenti pubblici provenienti dai ruoli di consiglio e giunta regionale o da altra pubblica amministrazione, nominati nelle strutture speciali dei consiglieri, d’ora in poi saranno obbligati a certificare la presenza, in ufficio, usando il badge. Compresi quelli “nominati” negli staff dei politici.
Tradotto: tutti i portaborse degli onorevoli (si fa per dire) da oggi in poi dovranno recarsi tutti i giorni come qualsiasi altro impiegato in ufficio e lavorare. Penso a quelli, ad esempio, che vivono a Cosenza, e che fino ad oggi passeggiavano a corso Mazzini come Damiano Covelli, che da domani dovranno mettere in moto la macchina e recarsi alla Cittadella (Catanzaro) tutti i giorni. Una disgrazia, come non mai.
Ora vedremo se il grande lavoratore e politico di Damiano Covelli, così come lo ha definito l’onorevole Giudiceandrea che se lo è portato nella struttura, resterà ancora a lavorare con lui, per continuare a fare tutte quelle belle cose che il suo capo ci ha descritto, oppure opterà per un suo ritorno al caldo sole primaverile di Arcavacata. Che tra l’altro è a due passi da casa sua.
Noi pensiamo che l’onorevole Giudiceandrea può iniziare ad organizzarsi a cercare qualcun altro. Cosa non facile. Uno come Covelli, la cui esperienza politica è quasi unica, non si trova mica al supermercato. Come farà adesso il Giudiceandrea che tutto aveva puntato su di lui? Una soluzione ci sarebbe per far restare questo prezioso collaboratore a disposizione dei cittadini: quella di spostare gli uffici dove deve lavorare lui, dalla Cittadella di Germaneto a corso Mazzini a Cosenza.