Teatrino Italia. La replica di Draghi in Senato: votate la fiducia o me ne vado

Non nascondendo la sua irritazione per la reazione dell’Aula alle comunicazioni fiduciarie di questa mattina, il premier Mario Draghi è tornato a parlare in Senato per la replica dopo il dibattito parlamentare.

“Ci sono stati alcuni interventi, come se avessi detto che la nostra non è una democrazia parlamentare. La democrazia è una democrazia parlamentare ed è una democrazia che rispetto e in cui mi riconosco”, ha detto il premier. “È il vostro voto che decide, niente richieste di pieni poteri”. Sul superbonus 100, misura simbolo del Movimento 5 stelle, Draghi è apparso particolarmente piccato: “Bisogna riparare la malfatto, tirare fuori dalla crisi tante aziende in difficoltà con i crediti”.

Dopo aver riletto le parole pronunciate stamani e aver replicato a vari punti sollevati nel dibattito, ha affermato: “Non ho altro da aggiungere”. Draghi ha poi chiesto che sia posta la fiducia sulla proposta del senatore Casini. Sono due, infatti, le risoluzioni presentate in Aula, come confermato dal presidente del Senato, Elisabetta Casellati. La prima a firma Calderoli e altri chiede discontinuità con l’uscita del M5S, l’altra del senatore Pier Ferdinando Casini che recita: “Ascoltate le comunicazioni del Presidente del Consiglio, il Senato le approva”.

Nessun applauso dai banchi di M5s, al termine del discorso in aula del premier Draghi. Tiepidi anche i senatori leghisti, mentre applausi copiosi sono arrivati dal Pd e Italia viva. Tra i banchi del governo, il più energico a manifestare il proprio assenso al premier è stato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, mentre i ministri pentastellati hanno assunto un atteggiamento composto.

 Gasparri: «Forza Italia non voterà la risoluzione Casini»

«Forza Italia non voterà la risoluzione a firma Casini sulla quale il governo ha posto la fiducia». Lo ha confermato parlando con i cronisti in Senato il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri prima ancora che il premier Mario Draghi, al termine della sua replica in aula al Senato, dichiarasse di porre la questione di fiducia su quella mozione. Successivamente si è appreso che di fronte alla scelta di Draghi  di Draghi di porre la fiducia sulla risoluzione Casini, condivisa dal centrosinistra, senza tener conto delle richieste del centrodestra di governo che propone un bis ma senza i Cinquestelle, Lega e Forza Italia starebbero valutando l’opzione di non partecipare al voto.

La maggioranza al momento non c’è

Quagliariello fa girare il pallottoliere. Per la fiducia a Draghi ci sarebbero 110 voti certi. La maggioranza al momento non c’è. Potrebbe essere approvata con meno di cento di voti la risoluzione a firma di Pier Ferdinando Casini, su cui il governo ha posto la questione di fiducia dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi. Sulla carta, senza considerare i senatori a vita e le assenze – il testo può contare sul sostegno dei componenti del Pd (39), Italia Viva (15), Insieme per il futuro (11), Insieme per le Autonomie (8) e almeno 22 del Gruppo misto (Italia al Centro 9, Leu 6, +Europa/Azione 4, Maie-Coraggio Italia 3), per un totale di 95 sì

Centrodestra di governo: “Grande stupore per la decisione di Draghi sulla fiducia sul testo Casini”. Bernini: “Non la votiamo”

Forza Italia, Lega, Udc e Noi con l’Italia hanno accolto con grande stupore la decisione del presidente del consiglio Mario Draghi di porre la questione di fiducia sulla risoluzione presentata da un senatore – Pierferdinando Casini – eletto dalla sinistra. Il presidente Silvio Berlusconi questa mattina aveva comunicato personalmente al Capo dello Stato Sergio Mattarella e al presidente del consiglio Mario Draghi la disponibilità del centrodestra di governo a sostenere la nascita di un esecutivo da lui guidato e fondato sul “nuovo patto” che proprio Mario Draghi ha proposto in Parlamento. La nostra disponibilità è stata confermata e ufficializzata nella proposta di risoluzione presentata dal centrodestra di governo in Senato. La capogruppo Bernini ha dichiarato che il gruppo di Forza Italia non voterà la risoluzione di Casini sulla quale è posta la fiducia.

Scintille in Senato tra le azzurre Ronzulli e Gelmini

A quanto riferiscono fonti parlamentari ci sarebbe stato un forte scontro all’interno di Forza Italia. Uscendo dall’aula del Senato, dopo la replica del presidente Draghi, la senatrice Licia Ronzulli avrebbe gridato al ministro Mariastella Gelmini: «Vai a piangere da un’altra parte e prenditi lo Xanax». E Gelmini a Ronzulli: «Contenta ora che hai mandato a casa il governo?».

 «Draghi si va a dimettere»

(Monica Guerzoni) Salvini fuori dall’Aula parla sottovoce con i suoi: «Draghi si va a dimettere».

Draghi si allontana dall’Aula e rientra dopo 5 minuti

Il presidente del Consiglio Mario Draghi è uscito dall’aula di palazzo Madama al termine della dichiarazione di voto della senatrice Loredana De Petris, per poi rientrare dopo 5 minuti.

Se dovesse mancare il numero legale, servirebbe un’altra votazione

Rischia di mancare il numero perché 5 Stelle, Forza Italia e Lega escono dall’aula al momento del voto di fiducia sulla mozione Casini. Se dovesse mancare il numero legale in Aula, da regolamento, si aggiorna la convocazione per un’altra votazione. Lo sottolineano fonti parlamentari. AGGIORNAMENTO: NIENTE FIDUCIA A DRAGHI (http://www.iacchite.blog/teatrino-italia-niente-fiducia-a-draghi-ora-dimissioni-e-ipotesi-elezioni-per-il-2-ottobre/)