A Cosenza in tema di abbattimento delle barriere architettoniche siamo messi davvero male, questo è un dato riscontrato da tutti, soprattutto da chi ne è protagonista in prima persona. Per quanto riguarda i non vedenti e gli ipovedenti, la città di Cosenza ha costruito, con conferenze clamorose, elogi e tanta visibilità, degli appositi percorsi tattili e corsie preferenziali che in realtà (come avevamo già scritto precedentemente) tutto risultano fuorché percorsi per non vedenti.
Eppure mesi fa le Associazioni nazionali hanno affermato che “Cosenza è divenuta la città italiana meglio attrezzata per ottemperare alla normativa vigente e per tutelare i diritti di chi non vede”.
Ma in realtà nei percorsi tattili e nelle corsie per i non vedenti si riscontrano tantissimi impedimenti che ci permettono di non definirli tali.
Ricordiamo che un percorso tattile deve consentire alle persone con deficit visivi piena autonomia per gli spostamenti in luoghi pubblici senza l’ausilio di assistenza.
Mentre a Cosenza non funziona così: tombini, pali, muri e quant’altro costituiscono impedimenti durante il tragitto dei non vedenti. Ed oggi un cittadino ci segnala:
“Lei che è sempre ben informato, potrebbe farci conoscere il nome del genio che ha fatto mettere le corsie per i non vedenti che si fermano davanti alle statue di corso Mazzini?”
Piacerebbe anche a noi sapere il nome di chi, senza vergogna, ha progettato tali percorsi con la falsa convinzione che possano essere adatti per non vedenti e ipovedenti.
La certezza è che lo scorso luglio, tutto ciò, costituì motivo di vanto per l’ex sindaco Occhiuto che disse:
“Siamo l’unica città italiana più accessibile alle persone non vedenti. Questo dato ci rende particolarmente soddisfatti perché fare della nostra città la città più accessibile significa offrire a tutti la possibilità di utilizzare gli spazi liberi aperti e i servizi essenziali. E’ un criterio che aiuta a migliorare la democrazia urbana per una Cosenza finalmente a misura di ogni cittadino, anche delle persone più svantaggiate. I tantissimi chilometri lineari di percorsi tattili, che partono da piazza Bilotti e arrivano al Comune, sono un segno di civiltà e di sviluppo a cui l’Esecutivo ha sempre mirato”.
Alla faccia della civiltà e dello sviluppo, un percorso accessibile ai non vedenti non s’interrompe certo con una statua ma siamo abituati alle finte grandi opere che nel corso del tempo ci hanno propinato. Non solo: mettere lì le corsie sembra quasi una presa in giro nei confronti dei non vedenti.
Riteniamo necessario, perciò, sottolineare l’importanza della puntuale osservanza della poco conosciuta normativa sulle barriere percettive per i disabili visivi sotto i seguenti profili:
– Sanzioni previste a carico del progettista, del responsabile del procedimento, del direttore dei lavori e del collaudatore ai sensi dell’Art.82.7 del DPR 380/2001 (Codice dell’edilizia).
– Responsabilità del progettista per falsa asseverazione ai sensi dell’Art. 21 DPR 503/96 e per omissione nella relazione prevista nell’Art. 20, comma 1 e 2 della precisa indicazione “degli accorgimenti tecnico-strutturali ed impiantistici e dei materiali previsti” per l’eliminazione delle barriere percettive per i disabili visivi.
– Possibile declaratoria di nullità ex Art. 1418 C.C dei contratti di appalto i cui capitolati non prevedano l’eliminazione delle barriere percettive, con conseguente responsabilità contabile degli estensori dei capitolati.
Non è da sottovalutare la concreta possibilità che il rispetto effettivo della normativa appena citata venga sollecitato attraverso l’esercizio, da parte dei singoli interessati e/o delle relative associazioni di categoria, del diritto di accesso agli atti contrattuali e agli elaborati tecnici con relative relazioni illustrative, ai sensi della Legge sulla trasparenza degli atti amministrativi (L. n. 241 del 1990). In effetti, sono state già emesse, in altre città, alcune condanne anche penali di pubblici amministratori in relazione a violazioni di norme in materia di eliminazione delle barriere percettive.
Valentina Mollica