Domenica sera, prima della partita al Dall’Ara del Bologna contro il Verona, lo stadio canterà “Fede rossoblù” degli Skiantos, come ha chiesto Massimiliano Ferrerio, il padre del ragazzo di vent’anni in coma all’ospedale di Catanzaro dopo il pestaggio subito l’11 agosto a Crotone. “È un messaggio che a Davide piacerà, gli darà la forza di combattere”, dice il papà. Il figlio aveva fatto l’abbonamento per vedere la squadra di Mihajlovic. Nei giorni scorsi Sinisa gli ha inviato anche un messaggio (lo stesso ha fatto ieri Filippo Inzaghi). “Ho saputo del ragazzo, sono io che ringrazio i genitori per aver pensato al nostro pezzo, sono felice che gli piaccia e spero che si risolva tutto bene”, aggiunge Fabio Testoni, alias Dandy Bestia, storico componente della band.
Nei giorni scorsi il Tribunale di Crotone ha deciso che resta in carcere con l’accusa di tentato omicidio Nicolò Passalacqua, 22 anni, il ragazzo che ha aggredito Davide. Nato a Colleferro, lo stesso paese dei fratelli Bianchi che uccisero Willy Monteiro, viveva a Crotone ma era senza fissa dimora. Per il giudice Massimo Forciniti c’è il pericolo di reiterazione del reato (Passalacqua ha precedenti penali) e le modalità della sua aggressione “denotano una spiccata pericolosità dell’indagato, che ha mostrato particolare efferatezza e professionalità in tale tipo di condotte violente”.
Le cinque pagine di ordinanza ricostruiscono cos’è successo poco dopo le 21 dell’11 agosto: Passalacqua insegue Davide, lo raggiunge, gli sferra almeno una ginocchiata allo sterno e due pugni in faccia per poi allontanarsi. Colpi così violenti che non è stato ancora possibile stabilire se l’aggressore abbia usato qualcosa per colpire la vittima (come un tirapugni) o abbia agito a mani nude. Ipotesi non esclusa dai consulenti: in questo caso, quei colpi potrebbero essere stati sferrati da qualcuno assimilabile a un professionista, come un pugile.