Politiche 2022. Reggio, Cannizzaro è in ansia: M5s e “fuoco amico” mettono a rischio la sua elezione

Dicono che a Reggio Calabria le elezioni politiche siano una sorta di mosceria totale dovuta al fatto che Ciccio Cannizzaro, dopo la sparatoria alla segreteria, abbia paura di fare “i suoi giri” in città e in provincia. Sì, paura… ma non che qualcuno gli spari addosso o magari di subire altri “attentati” ma bensì di essere (finalmente!) “pizzicato” a fare voto di scambio dalla Dda, che lo attenziona ormai da anni.

Campagna elettorale sottotono e molto soft, solo qualcosina di “ufficiale” in provincia, dalle parti della Locride, dove in questi giorni raccontano che Ciccio Cannizzaro comunque non sia tanto tranquillo sulla scontata vittoria nel suo collegio “blindato”. Non tanto per la presenza di Mimmetto Battaglia, decisamente più simile a un ronzino spompato che a un politico “rampante” e per giunta di lungo corso, nonostante “minacci” di rosicchiare voti a Cannizzaro proprio a destra. Il vero pericolo di questa campagna elettorale per Ciccio “bummino” potrebbero essere i 5 stelle, che vedono nel dottore Fabio Foti (già candidato a sindaco) il vero candidato anti Cannizzaro. Foti è trainato, in particolare, dalla candidatura nel proporzionale del procuratore Cafiero De Raho, che ha fatto molta pulizia a Reggio senza avere paura di nessuno e soprattutto senza sporcarsi le mani con nessuno, dando prova di grande serietà.

La candidatura di De Raho sta smuovendo la parte sana e silente della città che dentro il segreto dell’urna potrebbe riservare un’amarissima sorpresa al faccendiere di Forza Italia. Già, proprio tutti quei cittadini onesti, stanchi delle false promesse dei politicanti di mestiere. E ieri sera, con la chiusura della campagna elettorale del M5s, l’ansia di Ciccio Cannizzaro sarà salita a tremila. 

Ma non sono soltanto queste le angosce del “bummino” prestato alla politica. Cannizzaro infatti sta toccando con mano che deve lottare anche contro qualche suo “amico” di partito come il primo elettore del super chiacchierato Nino Caridi, ovvero Giuseppe Mattiani e anche contro futuri consiglieri pronti ad entrare di nuovo in consiglio regionale come Mimmo Giannetta, che fiutando il vento di cambiamento pare abbiano già iniziato a indirizzare il voto proprio sul M5s. Chi vivrà, vedrà.