Banconote distrutte o in parte carbonizzate. Tante banconote, per un valore di migliaia di euro. Sono quelle rinvenute dai Ris nell’abitazione della famiglia Corasoniti, decimata dal rogo che si è sviluppato la scorsa settimana nel loro appartamento al quinto piano di un palazzone popolare del quartiere Pistoia. Banconote poste sotto sequestro e già finite sotto la lente di ingrandimento del sostituto procuratore Francesco Bordonali, sulla cui scrivania ha preso corpo un fascicolo per i reati di omicidio e disastro colposo.
Sono tanti, infatti, gli scenari aperti intorno alla tragica morte dei tre fratelli Saverio (22 anni), Aldo (14) e Mattia (12) e al ferimento grave dei genitori, Vitaliano Corasoniti e Rita Mazzei, e di altri due fratelli, Antonello di 16 anni e Zaira Mara di 10 anni. Tutti – o quasi – rimasti prigionieri di quelle fiamme divampate nella notte tra venerdì 21 e sabato 22 nella casa risultata chiusa a chiave dall’interno. Particolare che ha sollevato subito inquietanti interrogativi sulle cause dell’incendio, tanto che l’avvocato che affianca la famiglia di Rita Mazzei, l’avvocato Francesco Gigliotti, ha sollecitato la Procura a cercare le chiavi delle porte interne, per verificare se anche queste fossero state chiuse a chiave, così da impedire la fuga delle vittime.
E poi c’è quella sparatoria tra rom avvenuta dopo poche ore nello tesso quartiere e rispetto alla quale si cercano collegamenti con il rogo mortale. Anche in questo caso sono tante e terribili le ipotesi alle quali stanno lavorando i carabinieri del Comado provinciale di Catanzaro, che ora attendono anche l’esito delle autopsie ancora in corso.
Intanto, domani pomeriggio alle 15, nella Basilica dell’Immacolata, si svolgeranno i funerali delle tre giovanissime vittime, con lutto cittadino proclamato dall’Amministrazione comunale di Catanzaro, guidata da Nicola Fiorita, che si è fatta carico delle spese. Fonte: La Nuova Calabria (LA NUOVA CALABRIA)