Il leggendario Pelè se n’è andato e lascia dietro di se decenni di futbol bailado e “ginga”, come dicono ancora oggi in Brasile, che nessuno ha mai più visto. Se n’è andato poco tempo dopo l’ultimo Mondiale in Qatar e malgrado stesse già male era riuscito a scrivere un ultimo post dopo la vittoria dell’Argentina. Lui che di Mondiali ne ha vinti tre e che non ha mai visto nessuno neanche avvicinarsi al suo primato.
“Congratulazioni Argentina! Sicuramente Diego sta sorridendo ora” si leggeva nel post pubblicato su Instagram. “Oggi il calcio ha continuato a raccontare la sua storia, come sempre, in modo appassionato” aveva scritto ancora O’Rey. “Leo Messi ha vinto il suo primo mondiale, come meritava per il suo percorso. Il mio caro amico, Mbappé ha segnato tre gol in una finale e il rigore. Che regalo è stato guardare questo spettacolo al futuro del nostro sport”.
C’è un evento che lega Pelè alla Calabria e a Catanzaro in particolare. Poco più di 50 anni fa Pelè è stato protagonista di un evento calcistico entrato nella storia del calcio del Sud-Italia. Ecco l’incredibile racconto di quando al Roosevelt Stadium di Jersey City, in New Jersey, il Santos di Pelè giocò contro… il Catanzaro, che aveva appena terminato, purtroppo retrocedendo, il suo primo campionato di Serie A dopo la storica promozione del 1971 conquistata dopo gli spareggi con Atalanta e Bari grazie al memorabile gol di Mammì al San Paolo di Napoli.
L’avventura del Catanzaro in Serie A nel 1971-72
La squadra allestita dal presidentissimo Nicola Ceravolo per affrontare la prima stagione in Serie A con alla guida il riconfermato allenatore della promozione Gianni Seghedoni, era prevalentemente composta da esordienti nella massima categoria, quegli stessi protagonisti del miracolo sportivo calabrese per eccellenza. Il portiere Pozzani, il difensore Fausto Silipo, catanzarese doc, il libero Benedetto, i centrocampisti Adriano Banelli, Paolo Braca, Pierluigi Busatta, Roberto Franzon (capitano della squadra), l’ala Maurizio Gori e poi altri due calabresi, gli attaccanti Angelo Mammì, l’eroe dello spareggio al San Paolo e Alfredo Ciannameo di Paola.
Fu acquistato il capocannoniere del passato torneo cadetto, Alberto Spelta, uno dei pochi della rosa insieme a Braca e a Ciannameo a vantare qualche presenza nella massima serie, Poi era arrivato anche un innesto di esperienza come Luigi Maldera, dal Milan, che aveva irrobustito la difesa insieme a Sergio Zuccheri dalla Reggiana e Giampiero D’Angiulli dal Monza. Ma non era bastato per la salvezza.
Il 30 gennaio del 1972, in ogni caso, fu la data di una delle partite diventate per i sostenitori del Catanzaro leggenda: il club calabrese colse la sua prima storica vittoria in Serie A al vecchio Militare proprio contro la squadra che sarebbe diventata Campione d’Italia, la Juventus, ancora con una rete “eterna” di Angelo Mammì a pochi minuti dalla fine.
Il primo anno di una calabrese in Serie A, terminò con un bilancio finale di 3 vittorie, 15 pareggi e 12 sconfitte, che però non consentirono al Catanzaro di salvarsi.
La squadra comunque partecipò al Torneo Anglo-Italiano contro Stoke City e Carlisle United, e nel giugno del 1972 volò negli Stati Uniti per una tournée che vide il Catanzaro vincente contro il Toronto e sconfitto dal Santos di Pelè e contro gli argentini dell’Huracan a Boston.
25 Giugno 1972: Santos-Catanzaro 7-1
È il 25 giugno, si gioca al Roosevelt Stadium, sugli spalti sono presenti ben 16.000 spettatori. L’esito della gara è tutto nel titolo dell’epoca Corriere dello Sport: “Il Catanzaro si arrende davanti a un grandissimo Pelè”. Il risultato è di proporzioni abnormi, insolito per una partita di calcio e insolito per lo stesso Catanzaro: 7-1.
Questa la successione delle reti: nel primo tempo al 1° Edilson, al 2° Orlando, al 25° Nenè, al 31° Pelè, al 40° Edu. Nella ripresa al 17° Pelè, al 20° Gori, al 44° Orlando. Di queste reti, cinque sono subite da Pozzani e due da Bertoni. Pelè viene sostituito al 20° della ripresa.
I gol di “O Rey”? Il primo con una cannonata su punizione da oltre 35 metri e il secondo “con un abile pallonetto, dopo avere evitato in dribbling stretto ed elegante due difensori calabresi”, così come scrive da Jersey City il corrispondente. Insomma, al di là del risultato negativo, per il Catanzaro un grande onore e un bel ricordo, da raccontare ai nipotini. In pochi italiani infatti possono raccontare di aver visto il campione brasiliano in azione dal vivo, seppur sul finire della carriera.
Fonte: Domenica Giallorossa (https://www.domenicagiallorossa.it/news/25-giugno-1972-quando-il-catanzaro-sfido-pele.html)
25 giugno 1972-25: 50 anni fa il Catanzaro di Nicola Ceravolo sfidava Pelè e il suo Santos nel corso di una tournèe in America. I giallorossi calabresi, retrocessi al termine della prima storica stagione in serie A, si ritrovarono a sfidare il miglior calciatore del mondo, Pelè detto “O’Rei” per l’appunto, in una città del New Jersey (Jersey City) e in uno stadio pieno di emigrati calabresi.
Uno stadio, il Roosvelt Stadium per esattezza, che alla fine si ritrovò quasi totalmente a tifare per il Catanzaro al grido di “Italia! Italia!” per quella che non fu solo una gara di calcio ma anche un’occasione per tutti gli italiani presenti di rimarcare la propria identità e appartenenza. Il Catanzaro ne uscì malconcio nel risultato contro un Santos nettamente superiore. I brasiliani, avanti addirittura per sei reti a zero, subirono il goal della bandiera del Catanzaro siglato da Gori, prima di chiudere il conto delle reti al 43′ della ripresa per il definitivo 7 a 1.
Pelè in quella sfida amichevole andò a segno due volte. Il goal di Gori resterà comunque nella storia giallorossa, per aver segnato al Santos di Pelè, e per lui che in quegli anni era un idolo della tifoseria giallorossa, che ancora oggi ne ricorda le gesta. Gori, detto “Goriceddhu” per la sua bassa statura, era un’ala tornante molto svelta e agile e fu proprio lui a pennellare per la testa di Mammì il cross per lo storico goal vittoria nello spareggio col Bari che portò per la prima volta il Catanzaro in serie A.
Inoltre, di quella sfida ne raccontò un curioso episodio lo storico massaggiatore giallorosso Masino Amato ad una testata nazionale online: “Io ero sempre pronto e scattante ad ogni minimo contatto in campo, era un mio vizio, e in occasione di un contrasto a metà campo tra Busatta, un altro nostro giocatore e Pelè sono andati a terra tutti e tre. Io entrai subito in campo dirigendomi da Pelè e i nostri calciatori mi chiamavano per andare da loro. Gli dissi “ma quando mi ricapita, ragazzi?”. A 50 anni di distanza, quindi, questo piacevole ricordo di storia giallorossa che per una volta si trovò al centro del mondo del calcio sfidando Pelè, il migliore di sempre insieme a Maradona.
Fausto Silipo ricorda così quel giorno.
“Pelé? Era… immarcabile. Stava quasi fermo, quando decideva di volere palla, scattava 5/6metri in direzione poi invertiva, rubando più o meno esattamente questi metri, ricevendo in pratica smarcato dalla nostra “forsennata” marcatura. Poi una volta girato e in possesso palla erano c… nostri!”.
“Ho ancora intatto l orgoglio di aver sfiorato, giocato, data la mano, abbracciato… il più immenso di tutti. Se non l’avessi visto di persona… giuro, mai avrei immaginato fosse così forte! Né, penso, possa nascerne un altro di questo livello !”.
IL TABELLINO
SANTOS-CATANZARO 7-1
MARCATORI: 1′ Edilson, 2′ Orlando, 25′ Nenè, 31′ Pelè, 40′ Edu, 60′ Pelè, 65′ Gori, 87′ Orlando
SANTOS: Cejas (46′ Claudio), Orlando, Vicente (50′ Paulo), Nenè, Altivo, De Carlos, Jader, Roberto, Edilson, Pelè (65′ Alfansinho), Edu. ALLENATORE: Antoninho
CATANZARO: Pozzani (46′ Bertoni), Silipo, D’Angiulli, Benedetto (46′ Bassi), Maldera, Busatta, Gori, Banelli, Mammì, Franzon, Carella. ALLENATORE: Seghedoni
ARBITRO: Eldorado
NOTE: Cielo coperto e terreno pesante, Spettatori: 16.000