Paola come il paese dei balocchi: una pagliacciata da 8.500 euro per gli amici degli amici

Verrebbe da chiedersi se a Paola sono del mestiere o meno questi. Vi abbiamo parlato delle prime frizioni tra Fratelli d’Italia e Pd. Di come a Paola piovano bollette pazze e regni il caos, di come Fratelli d’Italia gestisca eventi, turismo e servizi sociali, ma quanto avvenuto qualche settimana fa supera di gran lunga il peggiore (o il migliore, a seconda dell’angolazione dalla quale lo si guarda) Cetto LaQualunque.

A Paola un evento durato circa due ore, svoltosi al Sant Agostino, è costato 8.500 euro più Iva. No, non siamo su “scherzi a parte” ma nella nuova era dei Politano’s ed è tutto sull’albo pretorio.
Una cambiale elettorale da pagare? E chi è stato a beneficiarne? Antonio Trotta, detto Toni di Fuscaldo, uomo di fiducia di Checco “Lapo” Sbano, già uomo dell’ex sindaco Basilio Ferrari.
Accade che a Paola si tenga l’evento conclusivo del Pon Inclusione e che il Comune debba per forza di cose sperperare 8.500 euro di soldi pubblici. In questa storia ovviamente sono coinvolti tutti e la speranza è che la Procura di Paola intervenga al più presto.
Toni Trotta avrebbe partecipato ad una gara telematica farlocca. A partecipare insieme a lui la Ingrafica srls…. di Fuscaldo guarda caso esattamente come la TT production di Toni Trotta. Scommettiamo che i due si conoscono e che hanno usato il trucco – vecchio come il cucco – dei due compari?

Ebbene, tale signor Trotta avrebbe preso l’appalto per la divulgazione e diffusione dei risultati raggiunti dal Pon, in questo evento finale. Sicuramente avrà fatto un servizio di riprese con la Nasa e tramite satellite lunare, dato che è stato pagato circa 75 euro al minuto!!

Peccato che se di diffusione si parla, Toni Trotta ha codice ateco da videomaker, con codici che poco o nulla centrano con l’affidamento. Una forzatura vera e propria. Una buffonata costata 8.500 euro. Tutto qui? Certo che no.

Sembrerebbe infatti che la diffusione tramite note stampa del Pon sia stata fatta da una società che collabora gratuitamente con il Comune.
Ovviamente, questo non importa agli Sbano’s e ai Logatto’s de Morronis che comandano al Comune. Bisognava spendere soldi pubblici e bisognava farlo nella maniera più loffia possibile perché il Comune è roba loro.
Perché sono stati spesi 8.500 euro per un servizio che poteva esser fatto gratuitamente?
Perché la società che ha fatto il lavoro di diffusione resta in silenzio?
Perché l’assessore con delega al Bilancio Francesca Sbano resta in silenzio?
Perché le forze di opposizione tacciono?
È questa l’umiltà di Giovanni Politano?
Perché i capisettore hanno firmato questa procedura totalmente immorale?
I sindaci del comprensorio che hanno partecipato erano d’accordo con questo sperpero?
Vi rendete conto che i Paolani sono vessati da tasse alle stelle e voi regalate 8.500 euro?