Come in una favola…
Il giorno della Befana a Campora San Giovanni è andata in scena la pagliacciata del primo comizio referendario con la partecipazione straordinaria del “Gatto e la Volpe” che finalmente si sono tolti la maschera. Come tutti sanno, si tratta del generale Giuseppe Graziano e del massone Francesco Antonio Iacucci, formalmente aderenti all’Udc e al Pd ma in questo caso stretti stretti, l’uno di fianco all’altro per “papparsi” tutte le convenienze che arriverebbero dalla scissione di Campora da Amantea.
Il Gatto e la Volpe stanno cercando di convincere tanti cittadini a fidarsi di loro (e francamente ce ne vuole di faccia di culo ma loro in questo sono imbattibili…) e a piantare i fatidici 5 zecchini d’oro nel Campo dei Miracoli del Comune di Temesa.
I due personaggi, che agli occhi di molti cittadini appaiono come benefattori, sono molto noti sul territorio. Per i lettori più distratti, ricordiamo solo due dei loro interventi più significativi e di alto “spessore” politico
Il Gatto Giuseppe Graziano, promotore dell’iniziativa sugli zecchini d’oro, è stato anche il promotore della modifica alla legge regionale sui vitalizi che avrebbe permesso di godere dell’indennità ai consiglieri regionali anche senza aver terminato la legislatura. Alla richiesta dell’allora Presidente del Consiglio di motivare tale proposta, rispose con la celebre frase “La proposta si illustra da sé” e questa motivazione è stata talmente convincente da indurre tutti i consiglieri a votare a favore. Ma non solo: Graziano è stato intercettato e indagato più volte per i suoi “magheggi” nel settore Ambiente e ha inquinato tutto l’inquinabile insieme ai suoi compari dello Jonio: basta chiedere informazioni a Corigliano, a Rossano, a Scala Coeli. Anche se lui pensa che i cittadini che abitano sul Tirreno non siano informati delle sue porcherie sulla costa opposta.
La Volpe Francesco Iacucci, massone deviato del Goi che ogni mercoledì sera si mette il cappuccio per le sue sporche riunioni di loggia e che si indigna se qualcuno nutre il sospetto che dietro l’idea del Campo dei Miracoli ci possa essere anche il suo zampino (!), ha dichiarato pubblicamente: “… Durante la discussione in Commissione Affari Istituzionali della proposta di legge, ho chiesto al collega Alecci che della Commissione fa parte, di sostituirlo perché è una vicenda che interessa il “mio” territorio…”. E anche questa motivazione è stata talmente convincente da permettergli immediatamente di partecipare alla seduta della Commissione pur non essendone componente…
Nel frattempo, è finito su tutti i giornali perché era funzionale ai traffici di un suo fratello massomafioso di Rende che si chiama Massimino Aceto ed è indagato persino dal Tribunale di Cosenza per corruzione. In sostanza, il massone Iacucci, assieme al dirigente del settore Manutenzione e viabilità Claudio Le Piane e al legale dell’ente Gregorio Barba (altro massone conclamato e “fratello” di tante avventure del Nostro), nella sua qualità di presidente della Provincia, ha messo “a disposizione, dell’imprenditore Massimino Aceto i propri poteri e la propria funzione consistite nel programmare l’indebito pagamento di somme di denaro ricevendo, quale contropartita, un’utilità elettorale, nonché la promessa di illecite dazioni di denaro”.
Per non parlare di tutto quello che ha combinato con Calabria Verde e di tutti i bandi e le gare che ha truccato, sia alla Provincia, sia nel Comune di Aiello Calabro, che comanda da decenni, a favore dei suoi amici e della patetica amante che tutti conoscono e che di professione fa l’ingegnere. Tutte storie squallide che abbiamo raccontato a lungo in questi anni e che continueremo a raccontare anche in questi giorni che ci separano dalla pagliacciata del referendum per la scissione di Campora.
Con questi presupposti (e tanti altri che qui omettiamo), come non fidarsi dei due?
Attenta Campora, sei ancora in tempo a spendere diversamente i tuoi 5 zecchini d’oro per non restare a mani vuote!
