Cosenza, l’irresistibile ascesa del “boss” Potestio nelle gerarchie della sanità privata e il conflitto di interessi con gli Occhiuto

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Carmine Potestio, oggi ufficialmente imprenditore di successo nella sanità privata, in realtà è stato sempre un faccendiere, nel senso che non ha mai svolto un vero e proprio mestiere ma tanti.

Ma se proprio vogliamo dirla tutta, il suo successo economico è nato grazie al suo fratellino Mario già indagato, arrestato e poi scagionato per aver favorito la latitanza di Ettore Lanzino. Eh sì, perché sia la famiglia Lanzino che Mario e Carmine Potestio hanno in comune il proprio domicilio, nella ridente cittadina di Mendicino.

Ma sono proprio le amicizie con i Lanzino che avvicinano Carmine Potestio a Roberto e Mario Occhiuto. Il Nostro, considerato molto più furbo ed attento del fratello impresentabile Mario, è il vero trait d’union tra la cosca Lanzino e Mario Occhiuto. Carmine era il socio occulto della famiglia Lanzino che faceva affari con Mario Occhiuto.

Carmine Potestio, infatti, diventa socio della “Ofin” di cui Occhiuto è stato amministratore delegato fino al 2011…. poi la società falli e la sorella di Mario Occhiuto in un primo tempo è stata l’unica ad essere condannata per i guai fatti da Occhiuto-Potestio (per conto del clan Lanzino). Poi finalmente la procura cosentina si è accorta delle gravi responsabilità di Occhiuto e con gravissimo ritardo lo ha condannato, ma ormai il tutto sta andando dolcemente… in prescrizione.

Ma Mario Occhiuto e Potestio hanno aperto anche altre società tutte puntualmente fallite e tutte finanziate dalla famosa legge truffa 488. Più volte abbiamo tracciato l’elenco delle famigerate scatole cinesi di Mario Occhiuto. Che adesso “rivivono” col fratello furbo…

Ma intanto Carmine Potestio acquista la fiducia degli Occhiuto e diventa indispensabile alle elezioni comunali del 2011 nelle quali Mario Occhiuto si trova ad essere candidato a sindaco. La figura di Potestio diventa fondamentale, quale prestanome di Lanzino, sia a livello elettorale (assicurandosi i voti di una parte importante della malavita cosentina) sia a livello di protezione. Mario Occhiuto non poté fare a meno, una volta eletto, di nominarlo quale suo capo gabinetto.

È da quel momento che la ‘ndrangheta cosentina diventa padrona di Cosenza e si arricchisce con i soldi pubblici. Persino la procura-porto delle nebbie è stata costretta ad intervenire ed è stato proprio dopo l’inchiesta del procuratore aggiunto Marisa Manzini che Carmine Potestio, pur restando inspiegabilmente fuori dal registro degli indagati, capi di doversi dimettere da capo di gabinetto del sindaco del comune di Cosenza. Manovra che gli fu suggerita da quello spione di Cozzolino, vera gola profonda del porto delle nebbie e grande amico e fratello di loggia del Nostro. Immortalati più volte insieme per concordare strategie e scambiarsi informazioni.

Ma gli Occhiuto non potevano abbandonare Carmine Potestio poiché avrebbero perso qualsiasi protezione. In più Potestio si era sempre più rafforzato politicamente grazie non solo alla sua riconosciuta amicizia con i Lanzino ma anche per aver intrecciato rapporti di amicizia (interesse) con Pierluigi Caputo, che è un grande portatore di voti grazie a suo padre (Carmelino Caputo, il re delle truffe delle pensioni d’invalidità).

Carmine Potestio nel frattempo diventa un “boss” anche nella sua Mendicino (dimora della famiglia Lanzino) e prende sotto la sua ala protettiva la sua pupilla Irma Bucarelli. Diventa una vera e propria macchina di guerra elettorale tanto da non essere più l’uomo di fiducia degli Occhiuto: ora è lui che dice agli Occhiuto cosa fare ! È Potestio che gestisce molte delle nomine nella sanità calabrese, è Potestio che gestisce le nomine di alcuni dirigenti della Regione Calabria, è’ Potestio che gestisce la composizione di alcune commissioni regionali…

Ed è di Camine Potestio l’idea di far utilizzare agli Occhiuto nella sanità la sigla ANMI (Associazione nazionale mutilati e invalidi) diventando il “capo” dell’omonimo centro diagnostico ANMI che ormai macina milioni su milioni grazie alla Regione tra Corigliano-Rossano, Cosenza, San Giovanni in Fiore (abbandonata però qualche mese fa) e adesso anche a Rogliano con la dicitura “Costruire il Domani”. Con l’obiettivo già raggiunto di espandersi anche nelle altre province.

Di fatto, Potestio sembrerebbe che abbia spodestato Robertino Occhiuto da ANMI. L’associazione mutilati ed invalidi è sempre stata un serbatoio di voti di Robertino. Ma ANMI era (e in qualche modo è ancora) legata a doppio filo con i vertici della Chiesa cosentina. Potestio ormai gestisce tutto in ANMI: dalle assunzioni (sempre più numerose), alle raccomandazioni per una risonanza e guarda caso nelle realtà in cui opera, negli ospedali le risonanze non le fanno più. Di conseguenza – ma questa ormai è una realtà acclarata – si arricchiscono grazie all’affossamento programmato “chirurgicamente” della sanità pubblica calabrese.

Ma c’è davvero qualcuno che pensa ancora che Robertino voglia migliorare la sanità pubblica calabrese affossando ed azzerando i suoi investimenti “elettorali” nella sanità calabrese gestita da Potestio ?
Ma alcuni uccellini parlano anche di un dialogo iniziato un anno fa, tra Potestio e un altro dei boss riconosciuti della sanità privata calabrese: Pierino Citrigno, padrone di 3 cliniche e di 2 centri diagnostici (l’ultimo attivo a Castrolibero!). Accordo che è stato suggellato con il benestare non più della sola massoneria deviata cosentina ma di quella calabrese (da Catanzaro, dove don Pierino impera a Reggio, passando per Cotronei e Isola Capo Rizzuto dove ha stretto un patto con i Baffa, a Cutro, Vibo, Gioia, Mirto, Rogliano, Corigliano-Rossano, Cetraro).

Il salto di qualità arriva soprattutto con l’affare della convenzione per l’assistenza domiciliare integrata. 3 milioni 330 mila euro nel 2024 e 4 milioni e 500 mila euro per il 2025. Se n’è occupato persino L’Espresso nella sua inchiesta sullo scandalo delle transazioni milionarie all’Asp di Cosenza e ha inserito Potestio al primo posto come “possibile conflitto di interessi”. E “continua a guadagnare spazio nelle attività un tempo svolte dalle strutture pubbliche.

Per una migliore comprensione, oggi l’ANMI, la gallina dalle uova d’oro di Potestio, rastrella circa 15 milioni all’anno tra Radiologia (5), Assistenza domiciliare integrata (altri 5 milioni), prestazioni ambulatoriali (2 milioni), Apa Pac (altri 2 milioni). Gli Accorpamenti di Prestazioni Ambulatoriali – APA – sono composti generalmente da una prestazione principale chirurgica e da un insieme di prestazioni accessorie quali visite ed esami pre- e post- intervento. I Pacchetti Ambulatoriali Complessi – PAC – sono pacchetti di prestazioni relative a più branche specialistiche, che includono una visita e un insieme di prestazioni di carattere fondamentalmente diagnostico.

E non finisce qui perché Potestio “colpisce” anche con la nuova struttura di Rogliano, ha appena aperto insieme ai Baffa un Centro radiologico a Vibo (quello che era del dottore Riga) ed è arrivato persino a Roma, grazie ai buoni uffici del “fratello” Francesco Amato. Un vero e proprio impero. L’ANMI prima dell’arrivo di Roberto Occhiuto alla Regione Calabria aveva circa 3 milioni di accreditamenti, oggi come abbiamo visto supera i 15. Serve aggiungere altro?

“Anmi è un centro diagnostico controllato da Carmine Potesto e Michele Di Tommaso e presenta profitti stabili con ricavi in crescita dai 2.9 milioni di euro 2020 ai 5.7 milioni di euro 2023…” ha scritto appena qualche mese fa L’Espresso, che non era ancora aggiornato sulle ultime “prodezze” della cricca. Ricordando i legami con Mario Occhiuto riscontrabili in diverse società tra le quali Ofin, per la cui bancarotta l’ex sindaco di Cosenza e fratello del governatore è stato condannato adesso anche in secondo grado come accennavamo sia pure con “vista” prescrizione. Ma anche nella Biofin, una società di brokeraggio assicurativo chiusa nel 2007.

E a proposito di legami con gli Occhiuto, il bello deve ancora venire e si concretizza in un clamoroso conflitto di interessi.

Il direttore generale dell’Asp di Cosenza, Antonello Graziano, di concerto con il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, hanno disposto l’affidamento “diretto” di prestazioni sanitarie pubbliche di Adi (Assistenza Domiciliare Integrata), per l’importo di € 3.369.182,40 (tre milioni trecentosessantanove mila euro!!!), in favore di ANMI SISS srl, la gallina dalle uova d’oro di proprietà di Di Tommaso Michele e di Potestio Carmine, giusta Delibera n. 479 del 1º marzo 2024 di presa d’atto.
Tale delibera è sintomatica della volontà di sopprimere il servizio “pubblico” di Adi in favore di “privati”.

In sostanza, Potestio e soci hanno firmato un contratto a 140 euro al giorno… per 365 giorni per pagare le prestazioni di assistenza domiciliare integrata.
I soldi per Di Tommaso e Potestio ammontano a 3 milioni e 369 mila euro. Ammazza… direbbero a Roma. E ovviamente tutti in religioso silenzio aspettando le deternine della Regione che acquista dai media di regime non meglio precisati “materiali giornalistici”. Così vanno le cose in Calabria, avrebbe detto il vecchio Giacomo Mancini.

Oggi Carmine Potestio è un vero “boss” molto attento a chi frequenta ed ai luoghi che frequenta, dice in giro che ha rotto i rapporti con il fratello Mario (non Occhiuto ma proprio suo fratello, quello di sangue e non di loggia) ma poi tutti possono vederli quando si incontrano (secondo loro…) in maniera “segreta” ‘ste vie vie.
La Dda e quindi Gratteri sapevano tutto, ma Carmine Potestio è riuscito a creare per se e per i suoi amici, una protezione assoluta da vero boss. Con coperture insuperabili e inattaccabili. Ma adesso quelle protezioni sembra che stiano crollando.