È bastata una telefonata, arrivata al sindaco Franz, e l’oltraggiosa scritta inneggiante al “nostro Tito”, apparsa sul muro di uno stabile sito nel piazzale dedicato alle vittime delle Foibe, è stata subito cancellata. Giusto così, i morti sono morti, e tutti i morti meritano il dovuto e ancestrale rispetto, la morte è uguale per tutti. La pietas, di fronte alla morte, è l’unico sentimento ammesso. Anche quando, come insegna la storia, la morte colpisce il nostro peggior nemico. A telefonare al sindaco Franz, per chiedergli la rimozione immediata dell’oltraggiosa scritta, tale Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, che fa rima con gargarozzi. Lo stesso Antoniozzi che qualche settimana fa aveva fatto visita al Gattopardo al secolo Mario Spagnuolo procuratore capo presso la procura di Cosenza, per studiare, insieme, un piano per debellare l’unico grande e grave problema della città di Cosenza: gli spinelli.
A chiedere l’intervento di Antoniozzi che fa rima con gargarozzi, la destra cosentina capeggiata da Michele Arnoni che in occasione della “giornata del ricordo”, insieme ad altri camerati, aveva deposto un corona a memoria delle vittime delle Foibe proprio nel piazzale dove è apparsa la scritta. Il perché dell’intervento di un pezzotto come Antoniozzi che fa rima con scagnozzi, per chiedere la cancellazione di una scritta su un muro, francamente ci sfugge. O meglio, possiamo ipotizzarlo: i camerati cosentini hanno voluto dimostrare al sindaco chi comanda in città.
Avrebbero potuto chiedere direttamente al sindaco di mandare qualcuno a cancellare la scritta, che non ci sembra una “grande opera”, invece chiedono ad Antoniozzi che fa rima con picozzi, di telefonare a Franz e pretendere da lui non solo la cancellazione della scritta, ma soprattutto una presa di posizione pubblica contro i comunisti sovversivi cosentini che infangano la memoria delle vittime. E infatti Franz subito dopo la telefonata si è dato immediatamente da fare cancellando la scritta e pubblicando un post dove dice: “Stamattina gli operai comunali sono prontamente intervenuti a rimuovere le vergognose scritte poste su uno stabile sito nel piazzale dedicato alle vittime delle foibe. La segnalazione mi era pervenuta dall’amico Alfredo ANTONIOZZI vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. Cosenza non tollera gli intolleranti e ha profondo rispetto per la memoria di tanti nostri connazionali vittime di un assurdo odio”.
La prova che Franz si è accucciato ai camerati sta nel fatto che per tante altre scritte apparse sui muri cittadini, come quella che inneggia all’odio razziale “Cosenza ai cosentini (l’Italia agli italiani)” apparsa sul muro della più nota associazione solidale e inclusiva cittadina, non ha avuto la stessa reazione di sdegno manifestata dopo la telefonata di Antoniozzi che fa rima con ‘sti cozzi. Cosa che Franz non ha sentito il bisogno di fare nei confronti dell’altrettanto odioso gesto subito dall’associazione. È chiaro che la telefonata di Antoniozzi ha fatto la differenza, mettersi contro i camerati che hanno agganci così importanti nel governo non conviene, meglio accontentarli. Messaggio ricevuto, Antoniozzi che fa rima con stozzi, è il nuovo protettore romano dei camerati cosentini, ora questo è chiaro anche a Franz.
P.S. la scritta razzista “Cosenza ai cosentini” è stata subito cancellata dai ragazzi dell’associazione che a differenza dei piagnucolosi camerati, non hanno avuto bisogno, per fare una cosa così semplice e a costo zero, di far telefonare al sindaco da nessuno.