Non c’è limite all’avidità della politica. La classe dirigente votata ormai soltanto dai clienti e dai parenti della malapolitica, ogni anno trova il modo di accaparrarsi fondi pubblici manipolando abilmente la legge. E capita così che anche comuni falliti e indebitati fino all’osso come quello di Cosenza possano avere colletti bianchi del sistema piazzati nelle postazioni di sindaci, assessori, presidenti del Consiglio e consiglieri, che sguazzano dentro stipendi principeschi per il nulla che producono. Le cifre sono desolanti. E riflettono la vera essenza di questa indecente e impresentabile classe politica che nonostante sappia benissimo che il Comune di Cosenza è affossato da centinaia di milioni di debiti, che hanno causato anche loro consentendo a Occhiuto e alla sua banda di approvare bilanci fasulli per un decennio. La legge non avrebbe impedito a questi beduini di evitare questo adeguamento ma si sa per loro la legge è un optional: quando devono rispettarla fanno finta di niente ma quando gli conviene applicarla, corrono come dannati… E non si fanno nessun tipo di scrupolo, a puro titolo di esempio, a chiudere le ludoteche e a fare pagare ai bambini il prezzo del dissesto ma non certo ai loro figli, sempre a quelli degli altri. Perché a loro quei soldi servono per continuare ad alimentare il loro tenore di vita fatto di vacanze nei posti di tendenza, di auto di grossa cilindrata e di amanti per atteggiarsi che gli costano almeno quanto i figli – più o meno legittimi – che hanno. Che schifo!
Parliamo di circa 3mila 300 euro d’aumento nel 2023, che fanno seguito ai 2mila euro d’aumento del 2022 diventeranno quasi 5mila nel 2024. Così cresce l’indennità del sindaco di Cosenza, al pari di quella dei suoi colleghi in tutta Italia (con la differenza che qui siamo sprofondati nel dissesto) e crescono, di conseguenza, i compensi di tutti gli amministratori. È l’effetto di una norma contenuta nella legge di Bilancio dello Stato per il 2022, che ha adeguato molto in alto – per utilizzare un eufemismo – le indennità degli organi di governo dei Comuni, ferme al 2000 e ridotte del 10% dalla Finanziaria nel 2006.
Gli aumenti sono consistenti. I compensi vengono raffrontati al trattamento economico dei presidenti delle Regioni, pari a 13.800 euro lordi al mese. I sindaci delle città metropolitane, dal 2024, prenderanno la stessa cifra dei governatori, per gli altri si scalerà, in base al numero di abitanti e allo status della città (se è capoluogo o meno).
A Cosenza, a regime, l’indennità del sindaco sarà pari al 70 per cento dell’indennità del presidente di Regione, quindi 96.138 euro per il 2023.
Applicando la nuova norma, gli uffici comunali hanno rideterminato le indennità degli amministratori di Palazzo dei Bruzi. A Cosenza, quindi, il compenso del sindaco passa da 4.700 euro circa a 8.011 euro (erano 6.826 nel 2022 e diventeranno 9.660 nel 2024). Il vicesindaco, che fino al 2021 ha percepito un’indennità di 3.500 euro, riceverà 6.008 euro (nel 2022 erano 5.120 euro e a regime, dal 2024, 7.245).
Per assessori e presidente del Consiglio l’indennità fin qui erogata era pari a 2.800 euro circa. Passerà a 4.806 euro (era 4.096 euro nel 2022 e salirà a 5.796 nel 2024). La determina dirigenziale, con le nuove cifre, è stata pubblicata pochi giorni fa.
C’è un impatto anche sugli stipendi dei consiglieri e qui entrano in gioco anche le famigerate commissioni. Nel 2023 partecipare ad una commissione frutterà ai consiglieri un gettone di circa 58 euro, che sommati a quelli delle sedute del Consiglio porterà il totale mensile a circa 1.800 euro. Se si pensa che fino al 2021 non si superava la soglia dei 1.200 euro, il “progresso” è evidente. E pazienza se per arrivare alla cifra, bisognerà presenziare a una settantina di commissione al mese, cioè più di 2 al giorno… Che vuoi che sia, a stu priazzu dicimu a Cosenza.











