Gentile Direttore, l’edificio del Liceo Scientifico Fermi di Cosenza, un edificio dai pilastri di sabbia, un vero e proprio crimine edilizio secondo la perizia e i sondaggi tecnici, pronto a sbriciolarsi con un colpo di vento e passaggio dei gatti sul tetto, in questi freddi giorni di distruzione si prende una rivincita e resiste stoicamente ai tremendi colpi sferrati da una potente benna di un caterpillar.
La foto impressionante scattata dall’alto è opera di un drone, poichè entrare in cantiere è praticamente impossibile, sembra Forte Knox, accesso blindato, recinzione a grande altezza, alla larga da occhi indiscreti… Sì, perché il cantiere mostra aspetti strani ed inquietanti corpi di fabbrica ancora integri senza alcuna crepa a dispetto delle tremende vibrazioni del corpo martellante, travi di ferro che si piegano ma non crollano, pilastri di cemento armato dritti come candele, e soprattutto l’immagine, la più iconica di tutta questa devastazione, una parete alta dieci metri che rimane inspiegabilmente in piedi, a testimonianza di un edificio che voleva vivere e non si rassegna alla sua distruzione e morte.
Riposa in pace vecchio liceo.
Non ci resta che piangere… pardòn, ricostruire.
Cordiali saluti
Gino Vanelli