Il Ministero dell’Interno ha disposto un’ispezione alla Prefettura di Vibo Valentia. Sono cinque i funzionari del Viminale che da ieri stanno visionando atti e documenti dei vari uffici, con particolare attenzione, ma navighiamo ancora nel mare indefinito delle ipotesi, a quelli che si occupano delle interdittive antimafia e di controllo sui comuni. Del resto, l’attuale prefetto Roberta Lulli, è a conclusione di mandato essendo stata, di recente, nominata direttore Centrale per l’amministrazione generale presso il Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. Rimane, quindi, da capire l’origine e le motivazioni della decisione del ministro di mandare gli ispettori.
Si tratterebbe di un provvedimento consequenziale all’inchiesta “Olimpo” che ha visto arrestare due funzionari dell’Utg, uno dei quali era il segretario dell’ex prefetta Roberta Lulli recentemente trasferita presso il Dipartimento dei vigili del Fuoco, a Roma. Sull’attività c’è il più stretto riserbo. Ciò che è certo è la volontà di verificare la regolarità di vari faldoni presenti negli archivi che riguardano plurime attività quali ad esempio interdittive antimafia, gestione dei migranti e quant’altro. Gli accertamenti riguarderanno non solo la documentazione inerente il recente periodo ma anche quella degli anni passati. Non è dato sapere per quanto tempo andrà avanti l’azione degli ispettori ma appare chiaro che non sarà una cosa di breve durata anche perché gli incartamenti sono numerosi e voluminosi. La vicenda che vede coinvolti Rocco Gramuglia e Michele Larobina (quest’ultimo già indagato nell’indagine Rinascita-Scott) ruota proprio attorno all’interdittiva antimafia dell’azienda di proprietà di un imprenditore. Nei giorni scorsi i due si sono visti annullare dal Tribunale del riesame l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip distrettuale Chiara Esposito e sono rientrati al lavoro. Al momento la Prefettura di Vibo è guidata dal vicario Rosa Maria Luzza.