Italia, il “nuovo” reddito di cittadinanza. Meloni, la “belva umana”

di Pino Tassi

Più che Mia, acronimo di  misura di inclusione attiva, il decreto che il Ministro del Lavoro sta studiando per riformare il reddito di cittadinanza si dovrebbe chiamare minchia, alla meridionale, senza acronimo, ma nel senso letterale dell’espressione che  gli interessati esclameranno al ricevimento dei 375 euro. MINCHIA, chi culu e mò chi fazzu cu tutti sti sordi, focu meu. Per la traduzione utilizzare google traduction… 

La Meloni  ha costruito la sua campagna elettorale su due parole d’ordine. Blocco navale e  cancellazione del reddito di cittadinanza. La Meloni e Salvini and company  ci hanno letteralmente fracassato gli zebedei sul fatto che il reddito di cittadinanza fosse una specie di istigazione a delinquere e a vagabondare, Non c’è stato giorno che in tv, nei talk show, sui giornali, non ci sia stata la notizia di centinaia di arresti per truffe con il reddito, che  la ‘ndrangheta aveva trovato una nuova fonte di ricchezza e di sopravvivenza. Mancava solo che perfino Messina Denaro ne avesse usufruito ed  il cerchio era chiuso, eravamo a posto. Dalla Merlino, da Formigli, da  Giletti, tutti su La 7, dalla Berlinguer sulla Rai, per non parlare di Rete 4, abbiamo avuto la sfilata di centinaia e centinaia di imprenditori, tutti a denunciare di non trovare mano d’opera per la loro impresa per colpa del reddito. Tutte pronte queste anime belle ad assumere con contratti regolari, rispettando orari (sic!) e pagando straordinari (doppio sic!) e quant’altro e questi vagabondi a rispondere che non avevano intenzione di alzarsi dal divano che stavano seguendo l’ultima serie di Better call Saul e poi dovevano vedere il sequel di Breaking Bad.

Giustamente la nostra premier Meloni arrivata  al colmo della esasperazione fu costretta a parlare di metadone di stato: “È esattamente lo stesso principio del mantenimento a metadone di un tossicodipendente. Ti mantengo nella tua condizione, non voglio migliorarla, voglio mantenerla. Non penso che questo sia un provvedimento di sviluppo, in particolare non per il Mezzogiorno. Non è mantenendo le persone nella loro condizione di difficoltà che si risolve il loro problema, ma costruendo intorno a loro una possibilità in cui possano migliorare”… 

Arrivata al governo poi la nostra premier Meloni ha iniziato a fare marcia indietro su quasi tutto, Il blocco navale è sparito e siamo arrivati ai provvedimenti contro i rave party e per rendere la vita impossibile alle navi delle Ong. Anche sul reddito ha fatto mezza marcia indietro. Niente cancellazione per tutti non potendo affamare tutti. Introduzione della distinzione tra occupabili e non occupabili. Il suo governo nella manovra finanziaria decise di continuare con il metadone di stato per tutto il 2023 per i non occupabili, ma a quei vagabondi degli occupabili di prolungare il reddito al massimo fino a luglio, poi ognuno per strada a trovarsi un lavoro.

E giù proclami altisonanti per blandire il popolo italico sempre più  infuriato contro i divanisti. I controlli saranno rigorosissimi. Faremo corsi di formazione per dare a tutti la possibilità di trovare un lavoro. Chi rifiuta una offerta di lavoro perderà il reddito. La pacchia è finita, tuonò la Giorgia con Salvini a ruota. Tanto tuonò che alla fine la montagna ha partorito un mostriciattolo. Le nuove misure che il ministro del lavoro Elvira Calderone  sta per partorire si riducono in pratica alla restrizione della platea dei beneficiari, si passa da un ISEE fino a 9,360 di oggi ad un tetto massimo di 7,200 euro. Infatti era uno schifo, gente con 9 mila euro che veniva considerata povera. Cose da pazzi, Presidente Mia…

Ma non finisce qui, i fortunati che avranno diritto al reddito subiranno un taglio dei contributi per gli occupabili e a tante altre piccole e grandi misure vessatorie. Io non vi posso cancellare dalla terra, però quei quattro soldi che vi dò ve li dovete sudare. C’è un ritorno in pratica all’ elemosina di stato. I più fortunati sono quelli non occupabili che arriveranno a prendere la  stessa cifra, euro 500 al mese. Quant’è buona la nostra ministra. Quei vagabondi degli occupabili al massimo possono prendere 375 euro al mese. DICASI TRECENTOSETTANTACINQUE.  E questi soldi rubati alla collettività il nostro governo glieli farà sudare. Per intanto per il 2023 a luglio gli finisce la pacchia e fino a dicembre o fanno la fame o vadi(a)no ad elemosinare o vadano a fare  i camerieri e lavapiatti a quattro soldi. Poi facciano la domanda e per il 2024 potranno prendere 375 euro ma solo per un anno. Alla fine dell’anno, sei mesi di pausa per farsi una crociera con tutti i soldi messi da parte, e potranno fare una nuova domanda e avere il reddito per altri sei mesi. Poi per un anno e mezzo facciano la fame e non rompessero gli zebedei.  Naturalmente  non potranno rifiutare le offerte di lavoro che gli perverranno dai nostri imprenditori in cerca di manodopera sottopagata e a tempo determinato. Anche i lavori di un mese non potranno essere rifiutati.

Signori miei, di fronte a queste misure così vessatorie e perfide perfino le richieste di riscatto di Brenno ai romani impallidiscono. Manca solo che la nostra premier Meloni indossati i panni di Brenno e  lanciando le nuove misure in faccia ai poveri urlasse: Guai ai Vinti! MELONI, LA BELVA UMANA