Cosenza, arrestato il figlio di un noto pentito

A meno di 24 ore dal “blitz” della polizia di stato – che ha “smantellato” una sedicente e molto presunta organizzazione di “ruvinati” che spacciavano ad altri “ruvinati” come loro qualche grammo di “pezzata” e qualche etto di fumo, per ricavare, dalla vendita della sostanza, la giusta dose quotidiana –  arriva a stretto giro la risposta dei carabinieri. Per non essere da meno dei colleghi in divisa blu, i carabinieri, durante un servizio di controllo straordinario e mirato, hanno tratto in arresto un 18enne trovato in possesso, a seguito perquisizione personale e domiciliare, di una pistola calibro 6.35, con matricola abrasa. I carabinieri, perquisendo diversi “locali”, hanno rinvenuto anche un chilogrammo di “fumo” che non è però “riconducibile” al giovane arrestato.

Il “blitz” dei carabinieri si è concentrato principalmente nel quartiere di via Popilia, e precisamente all’ultimo lotto. Il giovane arrestato, infatti, è stato fermato e posto ai domiciliari nella sua abitazione all’ultimo lotto, e risulta essere il figlio di una coppia (marito e moglie) di pentiti appartenenti al “clan degli zingari”. Quello che stupisce, ma non più di tanto, è che il figlio di un pentito di alto livello, che evidentemente ha rifiutato il programma di protezione concesso anche ai familiari dei pentiti, giri armato per strada come se niente fosse. La domanda allora sorge spontanea: per quale motivo girava armato il giovane, per difendersi o per offendere? Certo è che a Cosenza la malavita non smette mai di stupire.