LA FANTASIA AL POTERE
dalla pagina FB di Sergio Nucci
Penso da sempre che per amministrare siano indispensabili onestà e disciplina. Poi, in seconda battuta, tutto il resto. Ma per “ben” amministrare penso occorra una marcia in più: la fantasia. Se hai quella puoi andare davvero lontano. Solo con la fantasia si riesce a trovare opportunità in problemi, solo con la fantasia si possono entusiasmare gli animi di quanti ti circondano. È con quella che si possono superare i problemi e le difficoltà che si frappongono nel quotidiano.
Ecco, se dovessi muovere una critica a questa amministrazione direi che manca di fantasia. La fantasia è come il talento. O lo hai o non lo hai. Nel calcio, ad esempio, il talento è tutto. Tanti giocatori sono arrivati in serie A, giocando anche in maniera impeccabile, ma quanti avevano talento? Pochi, davvero pochi. Certo, con la fantasia non ripiani i debiti degli altri, con la fantasia non assumi personale ma con la fantasia rendi vivibile una città che giorno dopo giorno perde di appeal e di capacità attrattiva.
Ormai viviamo in un grande fast-food. L’attività prevalente è la ristorazione mentre tutti gli altri settori del commercio, progressivamente, gettano la spugna. Anche i redditi da pubblico impiego sono enormemente crollati e con essi l’economia del terziario e delle libere professioni. Qualche impiegato, qualche docente, qualche commerciante e qualche libero professionista. Solo su di loro si basa la nostra economia. Troppo poco per una città come Cosenza. A ciò si aggiunga il progressivo depauperamento della popolazione cittadina generato da condizioni di vivibilità sulle quali una amministrazione può e deve intervenire: la qualità della vita, l’offerta socio-culturale, la sostenibilità delle imposte. Ripeto, su questo, ma anche su altro, potrebbe intervenire un’amministrazione fantasiosa (si badi bene non stilando bilanci di pura fantasia come accaduto in passato), ponendo in essere misure e azioni che invertano la rotta e restituendo alla città ruoli e funzioni, o parte di essi, che in passato ha avuto.
Basta una manifestazione, anche se nazionale, a darci rilancio, o è meglio aprire una strada per rendere più scorrevole il traffico caotico? Basta un concerto di fine d’anno per soddisfare la richiesta di eventi in città o è più opportuno programmare un’intera stagione in tutti i teatri cittadini (Rendano, Morelli, Italia-Tieri e Casa della Musica)? Io la penso così, e come me tanti cosentini. Sento, sentiamo la mancanza di un po’ di fantasia al potere.