C’era fermento e soddisfazione tra le file dei boss della sanità privata calabresi. Erano arrivati i soldi, quelli del Dca per le cliniche relativamente alle patologie acute e post acute. Portava la data del 3 aprile 2023, il numero 105 e la riverita firma del commissario per la sanità, che a chiacchiere fa i tour negli ospedali e poi sotto banco si accorda con i boss della sanità privata. E arriva persino a dire che è pronto a dimettersi perché il governo gli “taglia” le risorse. Epperò quando si tratta dei boss delle cliniche col cacchio che lui “taglia”… E vedrete che tra qualche settimana puntuale come una.. cambiale arriverà la nuova “elargizione” agli amici degli amici.
Ma torniamo a meno di un anno fa. Il 3 aprile del 2023 erano stati stabiliti i nuovi tetti di spesa e le cifre sono un trionfo per le cliniche e un salasso per la sanità pubblica. Una vergogna. 185 milioni che sarebbero certamente serviti come ossigeno per gli ospedali pubblici. E un numero complessivo di strutture veramente spropositato rispetto alla realtà calabrese. Qui il modello Lombardia o Formigoni per capirci, a noi ci fa un baffo, con rispetto parlando.
Le beneficiarie sono le cliniche che hanno pronto soccorso come la Tirrenia Hospital o che fanno interventi chirurgici come le “corazzate” dei terribili iGreco o che fanno reumatologia come le cliniche di Baffa a Cotronei o anche interventi odontoiatrici come da Marrelli a Crotone.
Si tratta di una bella fetta di torta, che riguarda tutte le cliniche che lavorano con i pazienti che hanno bisogno di cure in acuto, come – per fare un esempio e per intenderci – la frattura del femore. Quelle che sostituiscono il sistema sanitario pubblico regionale, sempre più a pezzi.
Sono escluse le cliniche della riabilitazione, quelle che fanno lungodegenza.
Oltre 60 milioni vanno alle cliniche dell’Asp di Cosenza, 42 milioni a quelle dell’Asp di Reggio, 39 milioni a quelle di Catanzaro, 36 milioni a quelle di Crotone, e 4 a quelle di Vibo. Per un totale di 185 milioni.
I boss ci sono quasi tutti e comunque sono ben rappresentati: dal sindaco di Belvedere Cascini ai nuovi “eroi” della ex Tricarico, ai famigerati iGreco, presenti con 4 cliniche (che valgono tutte insieme oltre 20 milioni!), a Baffa e Marrelli che si dividono la torta crotonese, a quelli di Reggio e ci sono persino i faccendieri del Sant’Anna Hospital di Catanzaro, ai quali vanno oltre 13 milioni. E ci si chiede: come faranno a rispettare il “tetto” se la clinica è praticamente ferma ormai da tempo?