Caro direttore,
ci rivolgiamo a lei affinché possa pubblicare questa nostra lettera e magari aprire gli occhi alle autorità competenti sul nostro problema.
Siamo un gruppo di assegnatari delle nuove case popolari di San Giovanni in Fiore. Siamo stati riconosciuti come vincitori della graduatoria. Ad oggi siamo ancora costretti a vivere in abitazioni umide, senza termosifoni e con bagni fatiscenti. Le nostre case sono finite da oltre un anno e mezzo.
Nel mese di settembre del 2022, prima delle elezioni politiche, siamo stati convocati con urgenza dalla sindaca Rosaria Succurro per comunicazioni urgenti. Eravamo tutti felici e contenti che da lì a qualche giorno, dopo anni di sofferenza, ci saremmo trasferiti nelle nuove case e vivere una vita normale. Nel Municipio c’era aria di festa. Sorrisi a trentatré denti. Noi eravamo al settimo cielo. La sindaca seduta, insieme ai funzionari comunali, un dirigente dell’Aterp e al marito a fare da cerimoniere, ci chiamano uno per uno per darci le chiavi. Eravamo convinti noi! Invece ci danno un portachiavi vuoto e dopo aver spento le telecamere ci dicono che a giorni ci avrebbero dato le case. Siamo a maggio e nulla è successo. Come mai? Perché nessuno si occupa di noi? Era presente anche il sanitario, dottore Peppino Bitonti che è anche presidente del consiglio comunale. Nemmeno da lui una parola. Eppure lui ha stilato i documenti necessari per dirci che non possiamo più vivere nei nostri tuguri.
E l’opposizione? Muta!
Ci dia una mano lei. Ci aiuti. Non è giusto che tante famiglie vengano prese in giro in questo modo. Pensa, direttore, che abbiamo votato anche il partito che i suoi seguaci ci hanno detto di votare… E che avrà certamente capito qual è…
Con stima.
Lettera firmata